LO SFOGO. Pellegrino amareggiato: “Sono un folle a fare calcio ad Aversa. A fine campionato…



Il presidente Pellegrino

AVERSA – Il grido d’aiuto è al momento inascoltato. Al termine della gara contro il Portici il presidente granata Guglielmo Pellegrino ha espresso tutto il suo dispiacere per il sostegno quasi assente della classe imprenditoriale aversana alla sua società: “Non c’è nessun cittadino interessato al calcio in città. C’è grande indifferenza verso la squadra. Voglio fare un appunto alla città: non è ammissibile e non è accettabile che la tribuna Romaniello sia inagibile da due anni per dei piccoli lavori da fare. Personalmente, in qualità di presidente del Real Agro Aversa, mi vergogno. E di questa situazione non ne parla nessuno: il sindaco, l’assessore, i tifosi. Qualcuno potrebbe pensare che ce l’ho con chi gestisce lo stadio, ma non è così, io quando parlo dico quello che vedo. Poi sono abituato a non nascondere la verità, allora come posso pensare che noi potremmo avere un futuro. E quando non c’è futuro, è difficile pure il presente”.

LA RABBIA. Il noto imprenditore prosegue nel suo discorso e minaccia una decisione drastica a fine campionato: “In queste condizioni, sono un pazzo, sono un folle a continuare a fare calcio ad Aversa. Anche io, a volte, mi domando perché continuo. Continuo proprio perché ho tutta la città contro. E allora non mi arrendo e vado avanti, però al posto loro me ne vergognerei. Sono passati due anni e la tribuna non è ancora agibile. E non si intravede nessuna notizia positiva sull’agibilità. Con la tribuna aperta si potrebbero organizzare diverse iniziative, come invitare gli studenti delle scuole allo stadio. Facciamo calcio per amore, passione e perché vogliamo dare qualcosa alla città. Io sto mettendo l’anima e anche qualcosina di soldi, ma non mi interessa più di tanto, i sacrifici non sono i soldi che sto mettendo, ma è accettare questo stato di cose, questo menefreghismo e il non fregarsene della propria città perché come presidente c’è qualcuno con il quale non possono fare affari. Di questo passo sarò costretto a fine campionato a portare il titolo altrove. Sembra di predicare nel deserto”.



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