DA SOCCAVO ALLA SERIE B. Una vita sulle montagne russe per il Puma, dal “Centro Paradiso” al Nord senza mai smettere di crederci



Ivan Varone con la Reggiana – TuttoReggiana

NAPOLI – Soccavo rappresenta per i napoletani uno scenario romantico. E’ il quartiere di Napoli in cui è ubicato lo storico “Centro Paradiso”, l’impianto sportivo che ora è abbandonato ma in passato, fino al fallimento del Napoli nel 2004, si è potuto godere tutti gli allenamenti di tanti campioni passati nel Golfo, su tutti Diego Armando Maradona. A due passi da lì, un piccolo Ivan Varone giocava con i suoi amici in via dell’Epomeo e sognava da grande di entrare nella struttura partenopea da calciatore. Un vero scugnizzo che, in ogni angolo delle strade, prendeva il pallone e giocava senza orari, a settecento metri dal centro sportivo dei ‘grandi’, poi a 6 anni vive la sua prima esperienza nella scuola calcio Napoli Sud di Pianura. La semplice e fatata quotidianità viene stravolta improvvisamente nel 2003 quando la famiglia decide di salire al Nord per lavoro, esattamente in Emilia Romagna. Da un giorno all’altro la vita cambia ma Ivan non perde la sua passione per il calcio e da Vignola, paese di 25mila anime in provincia di Modena, inizia la scalata che lo porta in Serie B.

Ivan Varone al Siena

IL SOGNO SERIE A. Quale miglior modo per socializzare con i nuovi amichetti se non il calcio? Ivan viene iscritto dai genitori alla Virtus Castelfranco Emilia e lì mette in mostra il suo carattere determinato. Fisico possente, visione di gioco e vizio del goal sono le caratteristiche che lo spingono ad esordire da giovanissimo in Serie D con il Boca Pietri Carpi: a diciassette anni colleziona due presenze nella stagione 2009-2010. L’anno successivo, sempre in D, disputa una grande stagione con il Santarcangelo di Romagna e contribuisce alla promozione in Seconda Divisione di Lega Pro (la Serie C2 dell’epoca) con 24 presenze e 3 reti. Le gesta del diciottenne non passano inosservate agli occhi dei talent scout del Siena che allora era in Serie A, così viene acquistato e parte con la Primavera. L’allenatore della prima squadra Giuseppe Sannino se ne innamora e lo fa allenatore spesso a contatto con Gaetano D’Agostino, proprio quando sembrava il momento per l’esordio in Serie A un infortunio alla spalla lo frena.



LA VOGLIA DI SMETTERE. Superato l’infortunio, i toscani lo mandano in prestito alla Virtus Pavullese in Serie D ed al calciatore napoletano passa letteralmente la voglia di giocare, dopo aver assaporato il grande sogno e con un lutto familiare che lo segna nell’intimo. L’allenatore Massimo Bagatti, tra i migliori allenatori della Serie D, usa molto tatto e tocca le corde più profonde della sensibilità di Ivan che si riprende e segna 8 goal in 9 presenze. A dicembre viene richiesto dal Castiglione in Seconda Divisione, poi la stagione successiva gioca con Formigine ed Olbia in Serie D. Con i sardi effettua uno strepitoso girone di ritorno sotto la guida di Oberdan Biagioni, con 14 presenze e 2 reti, così dopo tanti sacrifici ritorna in Serie C con Savona e San Marino.

Ivan Varone alla Ternana

SULLE MONTAGNE RUSSE. La stagione che dà la sterzata alla sua carriera è la 2015-2016. Con Donato Ronci, il Puma (così come viene soprannominato) strabilia gli occhi dei tifosi del Chieti, siglando 13 reti in campionato: ciò attira le sirene del Lugano, club della Serie A svizzera, che lo acquista. Ma come già avvenuto precedentemente, ad un passo dal sogno, l’avventura finisce dopo appena un mese. Ad agosto è libero sul mercato, così non se lo fa scappare l’Unicusano Fondi. Con Sandro Pochesci in panchina gioca quasi tutte le gare: il suo dinamismo e la caparbietà vanno a nozze con le richieste del trainer ex Casertana che ne fa un suo scudiero. Nel trasferimento del progetto Unicusano da Fondi a Terni, Ivan viene confermato e finalmente, senza scherzi del destino, fa il suo esordio in Serie B. Il 30 settembre 2017 arriva il primo goal contro il Venezia, ma purtroppo la stagione non finisce bene per la Ternana che retrocede in C.

Ivan Varone dopo Reggiana-Bari

IL RISCATTO. Nel 2018-2019 si trasferisce al Cosenza ma il feeling non nasce mai, così a gennaio viene acquistato dalla Carrarese. Silvio Baldini gli dà nuova linfa e di fatti ritrova il sorriso dopo sei mesi bui. Il discreto rendimento in maglia gialloblu gli vale la chiamata della Reggiana che lotta per la promozione in cadetteria. Sebbene arrivino secondi dietro la Lanerossi Vicenza nel girone B, gli emiliani di Massimiliano Alvini eliminano Potenza, Novara ed arrivano in finale. Il 22 luglio 2020 al “Mapei Stadium” arriva la corazzata Bari della famiglia De Laurentiis ma i granata si dimostrano più forti e lì Ivan svolge un ruolo da protagonista, con l’assist per il goal promozione di Kargbo. Numerosi sono gli assist e ben sette goal per l’atleta di origini napoletane che prosegue il suo percorso in B con la Reggiana: la lotta per la salvezza è dura ma il centrocampista è uno dei perni dello scacchiere di Alvini.

NON MOLLARE MAI. La stagione vive di montagne russe, un po’ come la carriera di Ivan che ieri, contro il Cosenza, ha siglato la decima rete con la maglia della Regia. A ventotto anni, dopo tanti sacrifici e porte chiuse in faccia sul più bello, Varone sta dimostrando la sua bravura. Quel bambino che giocava con il sogno di diventare calciatore al ‘Centro Paradiso’ è cresciuto e, nonostante sia stato trapiantato al Nord, non ha mai perso la sua tenacia e la sua forza. Le difficoltà ed i fallimenti sono ostacoli nel corso della vita ma l’importante è reagire e crederci anche quando sembra non esserci l’alternativa.


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