ILL MATESE PREDICA CALMA. Urbano: “Trionfo sofferto. Mettiamo un mattone alla volta, ragazzi spremuti all’osso”



PIEDIMONTE MATESE – È un Corrado Urbano piuttosto soddisfatto quello che dopo la vittoria contro il Montegiorgio si è lasciato andare ad alcune considerazioni, sulla sfida, sul momento che sta vivendo la sua squadra ma soprattutto sugli impegni che in questo momento per il Matese sono fittissimi.

LA GARA. “Una vittoria sofferta come tutte le vittorie di questo campionato, non ci sono partite facili. Sofferta perchè nel primo tempo con il vento a favore siamo riusciti anche a segnare due gol e non era semplice contro un’ottima squadra organizzata. poi nella ripresa c’è stata la loro pressione come è giusto che sia e con il vento contro abbiamo fatto fatica a salire. In più c’è da dire che la fatica si è fatta sentire, i ragazzi li stiamo spremendo all’osso. Speriamo di recuperare qualche giocatore, soprattutto per gli over faccio fatica a trovare alternative, dovrebbero tirare il fiato, stanno tirando la carretta da tempo. Adusa ha chiesto il cambio per un problemino al ginocchio, Vodopivec aveva i crampi, questo è il risultato di queste partite che stiamo disputando una dietro l’altra e le stiamo giocando con grande intensità nonostante i tempi di recupero sono brevi. Vedo che i ragazzi sul piano mentale sono a mille, ora la testa deve portare avanti le gambe ma le gambe sono pesanti”.



GLI OBIETTIVI. Nonostante la classifica veda il Matese al momento fuori dalla zona play-out, Urbano resta con i piedi per terra ed indica la strada verso la salvezza: “Noi parlavamo di salvezza e credo che dobbiamo continuare a parlare di questo, la classifica dopo due partite può cambiare nuovamente, Ho detto ai ragazzi di mettere un mattone alla volta e vedere cosa accade, era importante avere continuità di prestazione e di risultato, mettere altri tre punti in cascina contro una buona squadra, tutto questo va a vantaggio dei ragazzi e della società che vede premiati gli sforzi fatti in sede di campagna di riparazione dove sono stati presi calciatori funzionali al nostro modo di voler fare calcio e questo è sicuramente merito della società, del direttore sportivo. Credo che in questo momento il lavoro stia pagando”


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