LA GARA SPECIALE PER DEL SORBO: “Gladiator, pronti al duello. Savoia? La promozione in C ed essere il ‘bomber dei record’ le emozioni più belle”



Antonio Del Sorbo

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Quasi quattro stagioni con il Gladiator, tre con il Savoia. Un pezzo importante della carriera di Antonio Libero Del Sorbo si è sviluppata tra l’Anfiteatro campano, nella ridente Terra di Lavoro, e la vecchia Oplonti, alle pendici del Vesuvio. Assieme all’esperienza da giovanissimo nella Riop Ercolanese, sono queste le due esperienze più longeve per il bomber di Castellammare di Stabia che oggi vivrà un misto di emozioni tra passato e presente. L’ariete neroazzurro scenderà in campo in quello che è stato il suo stadio per tre annate, l’Alfredo Giraud, dove ha segnato molti degli oltre venti goal realizzati. Lì dov’è nata l’esultanza del “Bandito” che è diventata tra le più famose del calcio semiprofessionistico.

LA CARICA. Ma oggi è giorno di gara, per cui i sentimentalismi sono ‘congelati’, in vista di una sfida che il Gladiator non vuole assolutamente sbagliare, dopo i passi falsi con Muravera e Monterosi. Ed è lo stesso Del Sorbo a stemperare la tensione: “Sarà per me una partita come le altre ma è innegabile che ho un bellissimo ricordo di Torre Annunziata, credo di aver lasciato tanto lì, per cui sarà emozionante. Siamo reduci da due sconfitte ma, guardando la classifica, abbiamo affrontato tutte le prime della classe, che occupano la parte della classifica alta. Sarà una grandissima partita, ci sarà da soffrire ma daremo del filo da torcere“.



IL RECUPERO. Pienamente recuperato dopo una contusione con l’Arzachena, l’ex goleador di Matera e Cavese è pronto a dire la sua ma torna anche sul periodo attuale: “Sia con Muravera che con Monterosi abbiamo disputato buonissime partite. Fa male perdere nel finale ma va detto che anche noi ne abbiamo vinte due in egual modo con Insieme Formia e Nocerina. La prestazione c’è sempre, è mancata un po’ di cattiveria. Forma? Con l’Arzachena ho subito una contusione che mi ha dato fastidio ma ho recuperato pienamente. Domenica ho giocato novanta minuti, mi sento bene sulle gambe ed oggi non vedo l’ora di scendere in campo. Sul girone G, l’ho già disputato in passato e penso che ci sono tante squadre preparate che tendono a giocare. Di sicuro nel girone H incontri squadre blasonate, stadi e tifo di grande caratura ma qui si tende a creare una grande mole di gioco“.

Antonio Del Sorbo al Savoia

IL BOMBER DEI RECORD. Dopo l’esperienza a Santa Maria Capua Vetere, Del Sorbo fece parte di quella schiera di calciatori che Lazzaro Luce prese e portò a Torre Annunziata: della squadra attuale anche il capitano Andrea Di Pietro fece la stessa traversata (il terzo ex è Aniello Vitiello che ha però vestito la maglia bianca nel 2005-2006). Nella stagione 2013-2014 il Savoia stravinse il girone I di Serie D, con dieci punti sulla seconda, e riconquistò il professionismo: “La vittoria del campionato è quella che mi resta più nel cuore. Fu tutto magnifico, lo stadio era sempre strapieno, fu un’annata dall’inizio alla fine da incorniciare. Mi chiamarono l’uomo dei record per tre motivi. Segnai il goal più veloce della storia oplontina, contro il Due Torri dopo undici secondi. Poi segnai il goal della diciassettesima di diciassette vittorie in casa: 1-0 contro il Messina, al Giraud le vincemmo tutte ed è un record difficilmente battibile. Infine siglai il goal del successo contro l’Hinterreggio che sanciva l’ottava vittoria delle prime otto di campionato, tra casa e trasferta“.

I PROBLEMI. La stagione successiva, quella 2014-2015, viene ricordata per i problemi che hanno riguardato il Savoia, con la retrocessione e il fallimento. Il trentaseienne stabiese, con all’attivo quasi duecento goal in carriera, lasciò a gennaio il club: “Fu una parentesi brutta per me e per tutti. La società navigava in acque cattive, il calcio è il mio lavoro e feci una scelta difficile per la serenità della mia famiglia“.

IL RITORNO. Poi il ritorno due anni fa con la famiglia Mazzamauro, attuale proprietà del club torrese: “Mi sono trovato benissimo, raggiungendo quello che è l’obiettivo del primo anno che è la salvezza ed anzi raggiungemmo i play-off col quinto posto. Credo che buona parte della squadra andava riconfermata per l’anno successivo ma la società decise diversamente. Nel girone siciliano avremmo potuto dire la nostra ma invece il gruppo fu smantellato. Solo Ciro Poziello è rimasto di quel gruppo. Di quella stagione ricordo lo stupendo goal in rovesciata contro il Sorrento“.

NELLA STORIA DEL GLADIATOR. Ora è per il Gladiator la sua unica attenzione. Con il goal di domenica, il goleador è salito a quota 33 reti in 81 presenze con la maglia neroazzurra, divenendo sempre più tra gli attaccanti più prolifici della storia sammaritana. Nella sua ultraventennale carriera sui campi da calcio, Antonio ha sempre affiancato prestazioni di grande sacrificio per aiutare la squadra, ad un fiuto del goal innato: “Mi fa piacere di essere tra i bomber storici del Gladiator. Sono contento anche perché non ho il pensiero di fermarmi e di fare goal con questa maglia gloriosa. Il mio obiettivo è sempre quello di migliorarmi e dare il contributo alla squadra“. Ed aggiungiamo noi segnando goal a raffica, come ha sempre abituato tutti nella sua strepitosa carriera.


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