UN’ALA CASERTANA ALL’EX REGINA DEL FUTSAL. Si rinsalda la tradizione degli italo-brasiliani nel club trapiantato nel calcio a 11 da due anni



Francesco Finocchio e Stefano Zarattini

CASAGIOVE – Si rinsalda la tradizione degli italo-brasiliani nella Luparense. In quel club che ha vinto sei scudetti nel futsal (calcio a 5) e dal 2018 disputa unicamente il calcio a 11, il presidente Stefano Zarattini ha voluto fortemente l’acquisto di Francesco Finocchio. L’ala destra di Casagiove ha firmato giovedì con il team di San Martino di Lupari in Veneto che milita nel girone C di Serie D (al momento naviga in zona play-off a quota 13 punti, con cinque lunghezze di distacco dalla capolista Delta Porto Tolle). Per il calciatore ex Parma e Nova Gorica, reduce dal campionato vinto con il Mantova, è una nuova avventura nell’Interregionale, con l’obiettivo di aiutare i Lupi a disputare un campionato nelle prime posizioni. Subito si è messo a disposizione dell’allenatore Nicola Zanini, ex calciatore di Serie A con Napoli, Genoa ed Atalanta, per ritrovare la forma migliore ed entrare di diritto tra i protagonisti della storia della Luparense.

L’INTERVISTA DELLA LUPARENSE



La Luparense Fc è lieta di annunciare che Francesco Finocchio è un nuovo giocatore della Prima squadra. Italo-brasiliano, attaccante classe 1992 proveniente dal Mantova, sarà immediatamente a disposizione di mister Nicola Zanini.

«Il mio calcio, quello che amo, è fatto di passione e di emozioni: Francesco è un giocatore con doti tecniche e umane al di sopra della media. Riesce a entusiasmare, a far sembrare facile quello che facile non è. Per me e per i tifosi della Luparense, l’arrivo di Francesco è un deja-vu perchè andiamo a ripercorrere la tradizione vincente degli italo-brasiliani in maglia rossoblù. Con il Calcio a 5 gli italo-brasiliani ci hanno permesso di scrivere pagine indelebili di storia in Italia e nel Mondo. Il legame che c’è fra il nostro calcio, l’idea che vogliamo portare avanti e l’anima funambolica del futsal brasiliano torna ad essere protagonista… e non nascondo un pò di curiosità in tal senso» – Stefano Zarattini, presidente Luparense.

Francesco Finocchio ha sempre avuto la valigia in mano, ma per sua fortuna non è mai stato da solo. Già perché accanto a lui aveva una famiglia speciale che lo seguiva e si spostava ovunque andasse. Come quando da ragazzino fu comprato dal Parma. Insieme a lui fecero la valigia anche il papà e la mamma: «Quando sei giovane – dichiara Francesco Finocchio – e non hai una guida al tuo fianco che ti segue nei momenti difficili è dura. Molti ragazzi si perdono. Avere le persone più care accanto ti dà una mano enorme, soprattutto da adolescente».

Il sostegno è una spinta fondamentale nella sua crescita fin dagli inizi in Brasile, quando prima del calcio c’era il futsal: «Ho fatto un po’ di calcio anche in Brasile perché da piccolino con i miei facevamo spesso avanti e indietro. Quando cominci ad avvicinarti a questo mondo lì giochi a futsal. Giochi veloce e nello stretto, per questo magari i brasiliani tecnicamente sono più bravi. Ci si gioca fino agli 11-12 anni, poi c’è chi continua e altri tipo me che si dedicano solo al calcio. Se lo seguo ancora? Sì, da piccolo quando c’è stato l’Europeo a Caserta, città dove sono nato e cresciuto, sono andato a vedere alcune partite e mi piace molto perché c’è molta tecnica, i giocatori si esibiscono in numeri pazzeschi».

Tecnica e cuore. Francesco ha preso un po’ tutto dei posti dove è stato: i numeri funambolici da ala brasiliana, il cuore e la passione italiana. Lui si sente italiano: «Tra Italia e Brasile scelgo sempre la prima, io mi sento italiano». E adesso è sanmartinaro!


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