Il Falciano non ci sta sul caso ricorsi: “Ci stupisce questa caccia alle streghe”. L’avv. Buonamano: “Dimostrato regolarità tesseramenti”



Di Donato Bonifacio Antonio

Attraverso il C.U. n. 114 del 18/04/2019 il Giudice Sportivo ha respinto il ricorso del Cellole relativo alla sfida contro il Falciano, per delle presunte irregolarità nei tesseramenti dei calciatori Camara Moussa e Abdrahamane Tera. La società del presidente Di Donato Bonifacio, infatti, attraverso la presentazione di una serie di documenti e delle memorie difensive è riuscita a dimostrare la posizione lecita dei propri giocatori. La questione ha generato non poche controversie, già perché il Cellole è la seconda società dopo il Castelpoto ad aver presentato ricorso contro il club bianconeroverde per la medesima motivazione. Entrambi i ricorsi sono stati respinti e sulla questione il presidente del Falciano di Donato ha affidato ad un post su Facebook il pensiero della società CLICCA QUI. Il numero uno ha poi ringraziato anche l’avv. Giovanni Buonamano che ha assistito la società in questa vicenda: “Ringrazio l’avvocato Buonamano per la consulenza che ci ha fornito in questa vicenda dandoci l’input nel portare avanti fino in fondo le nostre ragioni”.

Giovanni Buonamano

Sulla questione questo il pensiero dell’esperto avvocato in Giustizia Sportiva: “Il reclamo del Cellole riguardava la posizione irregolare relativa a due giocatori – afferma Buonamano. Il ricorso ruotava  intorno agli articoli 7 e 70 delle norme che regolano il tesseramento dei calciatori extracomunitari. L’articolo 7 si riferisce a quei giocatori già tesserati all’estero che vengono poi tesserati in Italia, mentre l’articolo 70 fa riferimento ai giocatori svincolati all’estero, quindi mai tesserati all’estero e tesserati per la prima volta in Italia. Il reclamo della soc. Cellole Calcio è destituito di qualsiasi fondamento e a manforte della memoria difensiva prodotta abbiamo provato tutta la provenienza dei calciatori, presentando anche tutti i documenti di riconoscimento che ne certificano i dati anagrafici. Il Cellole asseriva che i calciatori avessero una data di nascita sbagliata, invece dagli accertamenti fatti dalla Federazione tutto è risultato corretto ed è stato confermato il risultato del campo. Io ho curato la memoria difensiva del Falciano e insieme con la società siamo soddisfatti del risultato raggiunto”. Il Cellole intanto ha annunciato che presenterà ricorso: “Per loro è un atto dovuto, se credono di aver subito un’ingiustizia, ma noi crediamo nella giustizia sportiva e alla liceità della società Falciano Calcio”.




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