La commovente lettera di Masturzo al Vitulazio: “Lacrime agli occhi, saluto persone sincere. Il mio è solo un arrivederci”



Vincenzo Masturzo (foto SportCasertano.it)

VITULAZIO – Ci sono quei momenti nella vita in cui devi lasciare un posto a te caro, perché i vari impegni non collimano. E’ questo il caso di Vincenzo Masturzo, esperto difensore napoletano che, dopo un anno e mezzo, è costretto a lasciare il Vitulazio a causa di problemi lavorativi che rendono incompatibili i diversi orari. Ma l’atleta classe ’85 Secondigliano non dimentica i diciotto mesi trascorsi nella piazza dell’alto casertano e scrive una lettera all’intero ambiente, prima di iniziare l’avventura con l’Edilmer Cardito.

LA LETTERA. Difensore roccioso ma dal cuore grande, Masturzo si commuove nel salutare quella che per un anno e mezzo è stata la sua casa: “Sono tanti anni che gioco, persone come queste ne ho conosciute pochissime. Con le famiglie Cuccari e De Lucia, persone squisite, ho instaurato un rapporto bellissimo. Mantengono gli impegni, non fanno mancare niente: meritano tanto e gli auguro tanto. Per motivi lavorativi lascio il Vitulazio, nonostante non volevo per nulla al mondo andare via. Già in passato sono stato chiamato da altre società ma ho sempre rifiutato. Ora vado in una squadra che si allena verso le 19, altrimenti non mi sarei mosso. E’ stata una scelta molto dura, infatti ancora non l’ho metabolizzata totalmente”.



LA CARRIERA. Cresciuto nel quartiere di Secondigliano, con le prime esperienze con la Gaetano Scirea, Arci Scampia e Puteolana 1909, grazie all’intermediazione del procuratore Paolo Palermo a tredici anni viene prelevato dall’Ancona con cui disputa Giovanissimi e Allievi Nazionali, poi passa alla Ternana, dove disputa la Primavera: divide lo spogliatoio con glorie di Serie A e B come l’ex Inter Jimenez, Kharja e Cacia e gioca tre Tornei di Viareggio. Passa al Benevento, dove effettua altri due anni di Primavera e viene portato in panchina nella gara con la Fermana di Serie C dall’allenatore ed attuale direttore tecnico della Casertana Nello Di Costanzo. S’innamora di lui Salvatore Bizzarro che lo porta al Real Marcianise. Vince la Serie D con 30 partite e 4 goal, con l’allenatore Boccolini, poi colleziona 43 presenze in due anni Serie C2. Si trasferisce alla Viribus Unitis, Luca Canistro con l’attuale allenatore dell’Ascoli in B Vivarini, Nardò, Lucera, poi torna in Campania a Miano con cui vince la Promozione e gioca in Eccellenza. Inizia poi il legame con Ivan De Michele con cui vince la Coppa Italia Dilettanti con la Virtus Volla ed insieme si trasferisce alla Sibilla Bacoli e alla Sessana.

IL LEGAME. Un curriculum pieno zeppo del trentatreenne che, nonostante abbia lavorato in tante società, rivela: “Ho quasi 34 anni ma mi affeziono e metto il cuore quando vedo persone genuine come quelle che ho conosciuto a Vitulazio. I soldi sono importanti ma io vedo altro: contano i sentimenti. Dalla C2 in Promozione, è difficile trovare persone così. Non sembra di essere in Promozione, per cui spero vivamente che riescano a conquistare l’obiettivo prefissato. Gli auguro le migliori fortune, perché è giusto che vengano gratificati per gli sforzi che compiono ogni giorno. Ringrazio Giuseppe Rosi perché mi ha dato la possibilità di conoscere persone stupende”.

LA STRETTA DI MANO. Con tutti ha un legame vivo, ma è eccezionale il rapporto che lo lega ad una persona: “Con il dottore Achille Cuccari si è creato un rapporto eccezionale, sin dal primo giorno. Prima ancora di firmare, ho parlato con lui e con Luigi De Lucia. E mi è rimasta impressa una frase che mi dissero: “Non vale la firma, vale la stretta di mano”. Quella stretta di mano mi ha fatto capire che grande uomo e grande persona è il dottore. Bontà, genuinità, perbenismo: questo è il Vitulazio

L’ARRIVEDERCI. Infine il mastino, che morde le caviglie degli attaccanti avversari come se fosse un bulldog, conclude mantenendo la porta aperta, con enorme emozione che lo pervade nel ricordare un anno e mezzo pieno di ricordi: “Con tutti, dal primo all’ultimo, con Raffaele Cuccari, Vincenzo Ciccarelli, con tutti i compagni di squadra etc ho granti rapporti e spero che l’obiettivo venga raggiunto. Li vedo soffrire e mi dispiace non poterli aiutare, meritano di gioire anche loro e spero che si risollevino. Vado all’Edilmer Cardito, cercando di dare una mano per l’obiettivo salvezza. Ma ci sarà tempo per parlare della nuova esperienza, ora non voglio sprecare una sola parola per ringraziare Vitulazio. Questo non è un addio, è solo un arrivederci. Ho salutato tutti come dopo la fine di una partita. Poiché il calcio finisce ma l’uomo resta, sono sicuro che un giorno tornerò a giocare qui e sarò io stesso a chiamare. Con le lacrime agli occhi dico: Forza Vitulazio”.


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