Antonio Miele incorona D’Agostino: “Ha trasferito nella Casertana la sua mentalità vincente. I tifosi avranno un ruolo determinante. Tre le antagoniste dei rossoblù”



Antonio Miele

Il faraonico mercato della Casertana ha suscitato molto clamore tra gli addetti ai lavori. Uno di questi è l’ex ds del Formia Antonio Miele, uomo di calcio che è da sempre attento alle vicende della Casertana sin dai tempi del presidente Cuccaro. La sua esperienza lo ha portato ad una dettagliata riflessione sui rossoblù.

“D’Agostino è un grande presidente perché ha sempre gestito le sue attività con l’impegno diretto e la massima oculatezza. Ha trasferito nella Casertana la sua mentalità dopo averla risanata e dopo aver compreso bene le dinamiche del calcio, da imprenditore ha gettato la maschera dell’anonimato per tentare il colpo imprenditoriale nel tentare la scalata alla B. nel calcio per rimetterci meno bisogna salire di categoria. La B prevede introiti completamente diversi da quelli della C con un investimento compatibile con l’introito che ne deriva da quella categoria. Poiché D’Agostino è una persona e imprenditore serio lo ha capito e ha deciso di provare ad andare in B piazzando colpi sensazionali per la categoria. Non scopro io i vari Castaldo, D’Angelo, Vacca, Blondett. E quello che forse conta maggiormente è l’aver acquistato la mentalità di questi giocatori; basti pensare che Vacca ha vinto due campionati di fila con Foggia e Parma. Castaldo e D’Angelo hanno esperienza da vendere così come Zito. Dieci e lode all’operato del presidente D’Agostino e allo staff di cui si è circondato perché i suoi operatori hanno fatto un lavoro straordinario”.



E quali saranno le dirette concorrenti dei casertani?

“Alla fine il Coni, secondo me, riporterà la B a 22 squadre ma non verrà ripescato il Catania perché in corso d’opera non si possono stravolgere regole e regolamenti. I siculi insieme al Catanzaro si sono attrezzati molto bene e credo che lotteranno loro con la Casertana. Leggermente più dietro la Juve Stabia che però può essere una sorpresa e quindi occhio a non sottovalutarla”.

Un ruolo determinante lo avranno anche i tifosi

“Proprio così, saranno una componente fondamentale quest’anno. I tifosi devono raccogliere il gesto del presidente, deve esserci una mobilitazione di massa. Devono ricambiare questa grande prova d’amore che il patron ha fatto per la città. Un gesto forte a cui deve corrispondere un ritorno in massa della tifoseria allo stadio. Tifosi-squadra può essere la componente vincente di quest’anno. E’ chiaro che il giudice supremo sarà sempre il campo, ma ci sono davvero tutte le componenti per una stagione esaltante”.


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