Juve avanti con un Tommasini in più



Tommasini della Pasta Reggia Caserta
Tommasini della Pasta Reggia Caserta

Prima della partenza del mini ritiro in cui la Juve ha deciso di affrontare le ultime tre partite di pre-season con una sorta di viaggio on the road dalla capitale alla Toscana (dominata la partita contro la Montepaschi che poi nel finale ha ripreso in mano le redini del match grazie soprattutto alle prodezze dei singoli senesi ndr) fino ad arrivare in Emilia (altra sconfitta al fotofinish per capitan Mordente e compagni) per continuare o se vogliamo accelerare il processo di amalgama e di crescita del gruppo, l’immagine che si era avuta di Claudio Tommasini era quella di un ragazzo che non aveva effettivamente effettuato nemmeno il riscaldamento nella prima sfida della Pasta Reggia all’interno del primo dei due giorni di consacrazione della truppa di coach Molin davanti ai propri tifosi dopo le sfide a porte chiese e quelle lontano dall’ombra della Reggia. Qualche giro di riscaldamento, invece, l’ha anche fatto alla domenica, anche se il risultato alla fine non è certo stato tanto diverso da quanto era accaduto il giorno immediatamente prima: solo panchina. Alla base di tutto un problema fisico che l’ha tenuto non solo lontano dalla kermesse casertana, ma anche dagli allenamenti bianconeri per una decina di giorni mettendo l’ex Torino in disparte nel momento di maggior carico dei casertani. Ma nulla di grave. Nulla da fasciarsi la testa. L’esterno casertano ha stretto i denti, lavorato a parte e ripreso ad allenarsi con il gruppo proprio durante la settimana precedente alla partenza del tour conclusosi domenica scorsa. Una settimana in cui a detta di tutti gli addetti ai lavori sono arrivati tanti passi in avanti non solo dal punto di vista della forma fisica, ma anche dal punto di vista di squadra con la truppa bianconera che ha stretto più di qualche maglia si in attacco che in difesa e lo si è poi visto anche con Roma, Siena e Bologna. Ed in campo Tommasini c’è andato in ognuna delle tre partite ed in cui ha messo da parte i problemi e pensando solo al basket giocato: «Mi sento molto bene – ha esordito lo stesso esterno bianconero interrogato proprio sulle sue condizioni fisiche dopo i problemi che lo hanno attanagliato nel periodo del torneo di Città di Caserta -. Non solo ho ripreso ad allenarmi e tornare in campo con i miei compagni, ma sto anche continuando un lavoro particolare con il quale proverò a recuperare secondo una tabella di marcia anche il terreno perso nei dieci giorni di stop ed in cui i miei compagni hanno continuato a lavorare. Sono cose che possono capitare e quindi l’unica soluzione possibile in questi casi è stringere i denti, non perdersi d’animo e lavorare duro giorno dopo giorno».

Dopo il Città di Caserta sei tornato a giocare ed allenarti. Il tuo giudizio delle tre partite che hai disputato partendo da Roma e finendo a Bologna?



«Probabilmente quella contro la Montepaschi è stata quella in cui ho fatto peggio e giocato meno, ma ci può stare. Molto meglio, invece, le altre due sfide anche se poi l’ultima contro Bologna dove ho giocato molto di più e con i miei compagni ritrovando una certa sintonia. Peccato per il risultato finale ed una sfida che è stata caratterizzata dallo stesso finale che si è verificato a Montecatini contro la Montepaschi».

Siena e Bologna, due partite in due giorni diversi per lo stesso destino, cosi come anticipavi tu. Due partite a tratti dominate e per tanto tempo comandate e poi la sconfitta nel finale Quindi cosa vi manca per chiudere il cerchio da questo punto di vista?

«La differenza tra l’aver condotto e a tratti dominato ed il finale in cui abbiamo perso vantaggio e partita è stata la concentrazione, specialmente quella difensiva. Nei primi trenata cinque minuti di ambo le partite abbiamo dimostrato di poter essere una squadra che può dare tanto fastidio nella propria metà campo a tutte le avversarie. Ora dobbiamo fare l’ennesimo passo in avanti per continuare la nostra crescita».

Quindi quale il vostro punto di forza?

«Quello mostrato nei primi 35 minuti: difesa forte e contropiede. Siamo una squadra giovane? Ed allora dobbiamo dimostrarlo nell’essere aggressivi e sempre pronti a partire dalla nostra metà campo».

Nell’ultimo periodo coach Mazzon e Venezia hanno dovuto fare a meno sia di Vitali che di Giachetti e quindi dell’interop pacchetto playmaker. Pensi che sia un fattore fondamentale da sfruttare?

«ovviamente le assenze contano, ma stiamo parlando comunque di due giocatori di alto livello e che nonostante tutto riusciranno, con l’aiuto della squadra, ad integrarsi nel miglior modo possibile. Noi ci teniamo anche questa carta da sfruttare, ma non solo».

Quale la chiave per provare a battere una squadra come Venezia, che sulla carta è super favorita?

«Indubbiamente esordiremo contro una squadra che ha tanti talenti e tanti elementi di primo piano. Non sarà una sfida facile, ma noi giochiamo con il vantaggio del fattore campo e quindi con un’arma in più a nostro favore che sono i nostri tifosi. In campo poi è logico che scendiamo noi, ma proprio perché spinti dal calore della gente cercheremo di non mollare al 35esimo, ma di continuare a spingere sulle gambe sia in difesa che in attacco fino all’ultima sirena».


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