Sacripanti alza l’asticella della Juve



Coach Sacripanti (Foto Giuseppe Melone)
Coach Sacripanti (Foto Giuseppe Melone)

Non poteva non esservi soddisfazione, non poteva non esservi orgoglio per quello che la squadra aveva fatto in campo contro una squadra sulla carta molto più attrezzata dei bianconeri, cosi non poteva esservi la consapevolezza che ormai con i quattro punti consecutivi ed ancora una partita in casa da giocare contro la Scavolini Pesaro, la questione salvezza è praticamente superata e si torna a guardare avanti. Tutto questo nelle parole di Pino Sacripanti che nella conferenza stampa immediatamente dopo la vittoria contro i campioni d’Italia, ha avuto modo di toccare tutti i punti di interesse che una vittoria del genere può portare. Di sicuro quello più importante, a partire da ieri pomeriggio, è relativo alla classifica. La conquista da parte di capitan Maresca e compagni di quella quota ipotetica fissata ad inizio stagione e rappresentata dalle dieci vittorie e quindi venti punti all’interno del raggruppamento generale è avvenuta con ancora otto giornate da giocare. Una quota salvezza che sembrava essere superata, almeno idealmente e stando anche ai risultati delle altre contendenti, superata già poco dopo il giro di boa di metà stagione. Purtroppo qualche imprevisto di troppo, qualche partita persa allo scadere di troppo (vedi soprattutto quella di Biella e quella contro Roma entrambe tra le mura amiche del Palamaggiò ndr) hanno allungato una sofferenza alla quale è stata definitivamente posto fine con due successi di peso specifico di un macigno. Il primo a Bologna e l’altro proprio contro i detentori del titolo che rientravano all’interno di quel novero di partite che puoi anche mettere in conto di non vincere o non poter vincere. Ed invece l’impresa casertana cambia completamente gli scenari di questa seconda parte di stagione. Se salvezza e speranza di un sogno chiamato playoff erano stati per un attimo rimandati a domenica prossima quando a Pezza delle Noci arriveranno i marchigiani di Pesaro, ora è stato tutto anticipato di una settimana. Con la Scavolini, infatti, la posta in palio non sarà più la salvezza, non sarà più guardarsi alle spalle per completare l’opera sul campo e mettere nelle mani di Galimberti l’intera questione di riprogrammazione della prossima stagione, ma si guarderà avanti (complice anche le defaillance di Brindisi, Venezia e Reggio Emilia che accorciano considerevolmente la distanza dall’ottavo posto ndr). Si guarderà alla post season, si guarderà a regalare un’ulteriore gioia ai tifosi che domenica sera hanno avuto la possibilità d scrivere nel proprio ‘diario di bordo’ di questa stagione una pagina di storia. «Non è certo una novità che il nostro punto di forza contro squadre del calibro di Siena, ma anche in passato di Cantù o Sassari – ha commentato il timoniere canturino – doveva e deve essere la difesa. Abbiamo puntato tutto su quello che facevamo nella nostra di metà campo mettendo in difficoltà la Montepaschi. Quanto abbiamo, poi, fatto dall’altra parte del campo è stata la normale conseguenza di palloni recuperati in difesa e di questo ne sono estremamente contento. Inoltre non posso far altro che ringraziare e applaudire questa squadra che ha dimostrato ancora una volta che con le mosse giuste può vincere contro chiunque».

C’è stato un momento chiave del match in cui ha pensato che l’impresa era ad un passo o ha semplicemente seguito il flusso della partita?



«Nel terzo periodo abbiamo sofferto tantissimo, siamo andati sotto nel punteggio ma ad un certo punto eravamo solo -4. In quel momento ci siamo guardati in faccia ed abbiamo capito che ci mancavano due canestri e potevamo svoltare. I canestri sono arrivati nel momento giusto e poi con Gentile e Mavraides e delle scelte difensive, abbiamo fatto il resto».

L’obiettivo principale è ormai in cassaforte blindato e la classifica vi da quell’occasione per provare un’altra impresa: i playoff…

«Prima di tutto credo che questa vittoria non debba farci cambiare il nostro modus operandi e cioè di guardare partita per partita, ma sicuramente con la salvezza in tasca c’è molta più allegria, serenità e leggerezza per provare a fare un passo importante».


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