Ad Avellino è stato finalmente ‘Beautiful day’



Nella foto di Gennaro Buco tutta la gioia di Stevan Jevolac

Ci sono voluti quattro lunghissimi anni per sfatare uno dei tabù più duri. Ci sono volute quattro brucianti sconfitte, quattro imbarcate sempre nello stesso periodo, sempre in concomitanza con le festività natalizie. Panettone, esodo, freddo gelido e ventello, il cliché che ha caratterizzato i derby campani tra Caserta ed Avellino sul parquet dei biancoverdi.
Questa volta no. Questa volta doveva andare diversamente. Gli dei del basket avevano previsto un finale diverso.
La terna arbitrale aveva pensato bene di far rispettare la tradizione che favoriva i padroni di casa. Il roster della Juve, non precisamente profondo e ricco di uomini, ha sofferto non poco le decisioni dei fischietti e, ancora una volta, coach Sacripanti ha dovuto fare di necessità virtù, chiedendo ai soliti di raccogliere tutte le energie a disposizione e metterle a disposizione del collettivo. Ha raschiato il fondo del barile, il coach canturino e, per l’ennesima volta è riuscito nell’impresa che, badate bene, non era tanto sconfiggere l’avversario, quanto piuttosto non lasciarsi abbandonare all’impeto irpino, non prendere la cosiddetta ‘imbarcata’.
Gli uomini in canotta bianconera hanno dato dimostrazione della loro compattezza e del cuore enorme. Sotto finanche di 17 punti non si sono disuniti ed hanno alzato la testa e lottato fino a quando la sirena non ha decretato la fine del match.
Mordente ci ha messo la consueta tenacia e grinta che, tradotta in numeri, significano ben 20 punti (4/6 da due e 12/14 ai liberi), 5 rimbalzi, 4 assist e 19 di valutazione ma il vero leader di questo team non può che essere Stefano Gentile.
Non ci sono parole per descrivere la sua performance. Nel sangue dei Gentile scorre basket, cattiveria agonistica, follia e sangue bianconero. Stefano ha letteralmente preso per mano i compagni bruciando i ‘lupi’ nel quarto periodo con giocate coraggiose e con la bomba che spedisce il match all’overtime e l’inerzia tutta dalla parte di Caserta. Nel supplementare ‘Gentilino’ si ripete e mette il sigillo sulla fine d’oro del suo 2012. Le cifre, 17 punti (4/7 da due, 3/7 dalla lunga distanza), 4 palle recuperate, 4 rimbalzi, 3 assist e 14 di valutazione raccontano solo in parte l’impatto del play sulla partita.
Finalmente possono risuonare le note degli U2 e della loro “Beautiful Day”. Finalmente Il Pala Del Mauro è esorcizzato e feudo di conquista della Juve Caserta.
“E” un bel giorno, il cielo è a portata di mano”, canta il gruppo irlandese e la gioia si scatena sugli spalti dell’impianto avellinese. Il 31 dicembre 2012 a Caserta ha un sapore particolare. Provate a chiederlo a chiunque abbia stampato sul viso un sorriso infinito e brinda all’ingresso del nuovo anno con una felicità sconfinata per aver vissuto un’impresa storica.

Alessandro Delli Paoli




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