La Juve ‘vola’ alle Summer League



Lo staff tecnico della Juve volerà negli States giovedì prossimo

Tutto pronto in Florida. Tutto pronto per dare il via al primo giorno della prima delle due kermesse più attese del basket estivo a stelle e strisce. Un appuntamento che catalizzerà l’attenzione degli addetti ai lavori per quattro giorni, prima di prendere una piccolissima pausa e passare dal solo e dalle spiagge della Florida, anche se il tutto si svolgerà ad Orlando, al deserto, alle luci, ai casinò del Nevada e quindi Las Vegas. Un doppio appuntamento ‘cult’ per gli addetti ai lavori non solo americani, ma anche europei. Le Summer League americane, infatti, sono le destinazioni preferite da parte degli scout, degli agenti e dei general manager del Vecchio Continente, dove la speranza comune è quella di arrivare a mettere le mani sul talento migliore possibile, tra coloro che si daranno battaglia sui parquet di Orlando e Las Vegas da questo pomeriggio in poi. Ad aprire le danze, infatti, saranno i neonati o meglio i rivisitati Brooklyn Nets contro ovviamente i padroni di casa degli Orlando Magic, per poi continuare con lo scontro tra i Celtics ed i Thunder, Utah contro Detroit e chiuderanno la prima giornata di partite Indiana e Philadelphia. Quattro partite alle quali non prenderanno parte dal vivo, come spettatori, il duo Oldoini e Luise, visto che per il momento la restante parte dello staff tecnico bianconero, con l’head coach Pino Sacripanti ad un passo dall’esordire all’interno di un’altra kermesse, di un altro scenario quello sloveno di Domzale per la prima partita del girone e quindi la prima battaglia per la difesa dell’argento di Bilbao, non ha obiettivi programmati o ben individuati se non seguire anche da lontano e via statistiche o streaming,  magari qualche talento e giocatore passato in Italia di recente come per esempio Jacob Pullen in forza all’Angelico di Biella nella scorsa stagione. La spedizione americana della Juve, infatti partirà giovedì prossimo quando ad Orlando verrà giocata la penultima giornata del primo appuntamento (questi i primi incontri che i due coach casertani vedranno: Detroit-Boston; Philadelphia-Orlando; Brooklyn-Oklahoma ed Indiana-Utah ndr) per poi proseguire verso la fase di chiusura ed avviarsi verso quella che sarà la vera eldorado delle Summer League ovvero quella di Las Vegas. Sarà quella nel Nevada, infatti, a destare molto più interesse dal punto di vista europeo, ma soprattutto per quanto riguarda anche le squadre che non hanno tanto ‘danaro’ da spendere e vogliono puntare su nomi nuovi e rookies che non hanno tante chance di finire, almeno per quest’anno, nel calderone delle formazioni che apriranno i prossimi training camp Nba. Sarà quella di Las Vegas a vedere, infatti, in campo il neo acquisto di Samara, Andre Smith che proprio ai bianconeri è stato strappato dopo che i Golden State Warriors (tanti i giocatori che anche nella scorsa stagione sono passati per l’Italia come per esempio Hardy di Pistoia, Varnado di Roma, Janning di Casale o Easley di Sassari ndr) gli avevano offerto prima un tryout e poi la possibilità di giocare l’evento in questione. A Las Vegas sarà presente anche colui che, invece, rappresenta in questo momento l’obiettivo principale del mercato della Juve. Si è passati, infatti, dalla possibilità di tenere Smith, di partire dal pivot, di partire dall’uomo immagine della scorsa stagione, ad un esterno, ad un playmaker e dal giocatore a cui coach Sacripanti affiderà le chiavi della gestione dell’intera Juve della prossima stagione, se poi quest’uomo sarà Corey Fisher lo dirà il campo a Las Vegas, i contatti che il duo Oldoini-Luise riusciranno ad avere in terra statunitense, ma soprattutto il valore economico del giocatore uscito da Villanova, ma che nella scorsa stagione ha già assaggiato il basket all’europea, mettendo piede in un campionato di livello come quello turco, vestendo i colori dell’Antalya. Ancora insicura la formazione ed i colori con i quali scenderà in campo, ma la sua presenza in Nevada non è da escludere, visto i numeri, il valore ed il volere dell’esterno di provare a realizzare il sogno americano, anche se entrando dalla porta di servizio.




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