A tu per tu con Sabrina Natale



caption id=”attachment_38945″ align=”alignleft” width=”314″ caption=”Sabrina Natale”][/caption]

Di sicuro tra le più interessanti giocatrici vistequest’anno sul parquet, Sabrina Natale può ascriversi al novero delle giovani promesse che hanno saputo ben destreggiarsi tra il campionato di B Eccellenza e giovanile. La giovane guardia casertana, che è in forza al gymnasium napoli di A2 (con cui ha anche esordito quest’anno), che si è divisa tra le giovanili napoletane e la presenza fissa prima al Gymnasium Caserta e poi a Ottaviano, sta proseguendo quel processo di crescita iniziato l’anno scorso con coach Giancarlo Natale, che l’ha lanciata sul palcoscenico e con merito. Una crescita che grazie al lavoro di un coach come D’Albero ha potuto portare alla maturazione di frutti importanti sul piano strutturale e cestistico, creando una giocatrice che può ben destreggiarsi in molte fasi del gioco. Per una classe 94′ come lei, che ha il suo punto forte nell’aggressività difensiva e nell’essere capace di frustrare le “go to guy designate” delle squadre avversarie, quest’anno è stata la consacrazione di un talento che, adesso, attende di esplodere. In ogni squadra in cui quest’anno ha giocato, che siano pochi o 40 minuti, ha sempre saputo lasciare il segno. Una ragazza come tante, che suda sul campo, si sbuccia (spesso anche letteralmente) le ginocchia e che con la gavetta nelle minors è riuscita ad emergere. Il lavoro spesso paga e giocatrici come lei sono un fulgido esempio di lavoro, zelo, sacrifico e devozione verso la palla a spicchi. A pochi giorni dall’importante concentramento di Potenza dove con la maglia di Ottaviano proverà a conquistare la A3, abbiamo sentito le sue parole.

  Un anno importate, con la grande gavetta prima a Caserta e poi a Napoli in A2. Finale a Ottaviano con la squadra che hai aiutato a portare l’interzona. Tre esperienze diverse. Quali le tue impressioni e quali le differenze?
  “Quest’anno è stato davvero convulso, giacchè ho vissuto in tre squadre diverse. Ho cominciato la preparazione atletica con la serie A, insieme ad alcune amiche e compagne che poi ho perso per strada; Qui ho cercato, con grandi difficoltà, di uscire allo scoperto per provare a conquistare le mie compagne ed il coach, nonchè quelle che fino a pochi mesi prima erano state le avversarie nella bagarre per la conquista del titolo regionale under 17 dell’anno scorso. Caserta è stata una meteora, ma di sicuro un’ottima esperienza: in quintetto base, sempre a testa alta alla ricerca di risultati e punti; peccato per come sia finita, ma davvero non riuscivamo ad andare avanti; forse non c’era la stessa verve dell’anno precedente. Allora si ritorna a Napoli con una grinta diversa e con un grande obbiettivo: la convocazione in serie A .Entusiasmo e, perchè nasconderla, anche paura; quel terrore che ti prende quando devi essere te stessa e quella per il dovere di fare al meglio quello che il coach e la tua squadra ti chiedono; non so se ci sono riuscita ma è certo che con loro sono stata bene. E’ stato un anno ricco di cose insolite per me. Nuove esperienze, come riunioni, filmati, studio delle scene di gioco: ho cercato di meritarmi ed anche di vivermi tutto ciò che mi è stato offerto. La cura e l’attenzione della Saces? Sono stati straordinari. In contemporanea Villa Icaro Ottaviano ,dove ho giocato partite e minuti importanti grazie al coach che mi ha dato spazio e fiducia. Una Società ambiziosa, forte e di grandi prospettive”.



Cosa ti porti del bagaglio di emozioni e di esperienza cestistica dall’anno passato e in cosa ti senti di voler migliorare per il futuro?
“L’anno scorso è ormai un anno passato e per questo irripetibile. Fa parte dei ricordi ed i ricordi mettono sempre nostalgia se sono belli. Non si vive però solo con il passato e si deve andare avanti; io c’ho provato e sono contenta e soddisfatta di averlo fatto”.

 Guardando al prossimo impegno di concentramento a Potenza, come vedi la tua squadra e dove pensi possa arrivare?
“A Potenza è uno solo l’imperativo: dobbiamo vincere. Ci stiamo allenando per questo e tutte daremo tutto. Abbiamo fatto un’amichevole a Maddaloni e la squadra c’è ed è al punto giusto di forma e concentrazione; anche qui è importante che ci sia la giusta emozione,quella delle grandi occasioni,perchè non ti capita spesso di contribuire ad imprese così importanti”.

Una giocatrice che fa dell’intensità difensiva la sua arma fondamentale, ma che sta diventando anche leader e trascinatrice (vedi under19 saces): da dove nasce questa passione e questo gran cuore e cosa si possiamo aspettare nel prossimo futuro?
” Giocatrice? La palla ed il canestro sono la mia vita :mi sono rotta il naso il giorno prima che diventassi maggiorenne, durante gli allenamenti. E’ vero mi piace difendere, è molto faticoso e non compare spesso nei tabellini. Quest’anno, però, ho cercato di fare un passo in avanti, e così di punti ne ho fatti ma tanti ne ho fatti fare e va bene così. Sul futuro? Esami di stato e poi viaggio in America a vedere dal vivo la wnba”. </p


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