Righetti: “Questa Otto non smetterà mai di lottare”



Alex Righetti

«Direi molto soprattutto quando incontri formazioni che giocano l’euro lega e con un roster importante è chiari che la prima cosa per giocarsi la partita è reggere sul piano fisico e quindi purtroppo per noi abbiamo avuto qualche difficoltà da questo punto di vista».

Parte dal lato fisico, Alex Righetti, parte da quello che potremmo definire come il dato più significativo della sconfitta della Juve nell’ultimo turno di campionato prima della pausa All Star Game e che precede l’altra scalata ad altissime quote per la truppa di coach Pino Sacripanti. Il dato senza il quale quella in campo contro la Bennet Cantù non ha potuto essere quella della sfida di Siena dell’andata, quella del ritorno o se vogliamo andare non troppo indietro nel tempo, proprio quella che ha sbancato l’Adriatic Arena di Pesaro. Un dato che ha sempre messo sul piatto della bilancia dei casertani quella forza di buttare il cuore oltre l’ostacolo, di avere quella grinta e quella voglia e fame di vincere tale da sopperire alle differenze tecniche e di roster, ogni volta che si incrociavano le armi con formazioni che definire meglio attrezzate è un vero e proprio eufemismo. Lo stesso dato che Caserta, però, ritroverà e sta ritrovando in questo cammino di avvicinamento alla sfida milanese. Un cammino lungo il quale c’è ancora quella vittoria nel girone di andata con tanto di stella Nba e quindi Danilo Gallinari, a calcare il parquet del Palamaggiò, ma con le ‘scarpette rosse’ tornate ai piedi della ‘Madunina’ a mani vuote. Cosa che sicuramente non verrebbero fare i bianconeri, ma di sicuro non vorrebbe fare Alex Righetti che dall’alto della sua esperienza sa quanto importante sia scendere in campo con la massima concentrazione e la massima condizione fisica, per contrastare una squadra che dopo l’uscita dalla competizione più importante del Vecchio Continente è orientata dritta verso la conquista del titolo italiano.



«Credo che non abbiamo difeso male – ha continuato l’ala riminese che all’ombra della Reggia ha trovato come la sua nuova fonte di giovinezza con una stagione davvero di primo piano -. Credo che principalmente abbia pesato sull’economia della sfida e quindi del risultato finale la troppa fatica che abbiamo fatto in fase offensiva e soprattutto nel giocare sotto la loro pressione difensiva, che ovviamente è quella di una squadra abituata ad altri livelli europei».
Dall’inizio di questa settimana, cosa vi siete ripromessi di portarvi dietro da questa sconfitta?

«Poche cose, perché c’era poco da commentare o valutare . Prima di tutto di lasciarci tutto alle spalle in termini di pensiero e di concentrarci su Milano e poi, ovviamente, di essere più intensi rispetto alla partita di Cantù. Abbiamo la fortuna di poter subito verificare e subito provare a noi stessi che siamo stati in grado di mettere in pratica e di aver imparato la lezione. Dopo una brutta sconfitta abbiamo sempre dimostrato di aver assimilato cosa non andava, speriamo vada in questo modo anche ora. Inoltre concludendo diversamente dalla sfida con la Bennet, questa volta avremo non un paio di giorni, ma una settimana intera di avvicinamento alla sfida. Questo per noi è importante, dal momento che quando abbiamo tempo per prepararci abbiamo sempre fatto buone partite e spesso vinto. Quindi speriamo bene».
Senza Gallinari, ma con Bremer in più. Secondo te potrebbe essere la stessa partita?

«A dire il vero è difficile dirlo, vedremo. Da allora loro sono cambiati abbastanza ed anche il momento è molto diverso da quello dell’andata. Poi non dobbiamo dimenticarci che ogni partita vuole una lettura differente quindi vedremo in questa settimana, ma soprattutto in campo domenica».
Senza dubbi un colpo esterno a Milano riaprirebbe a pieno titolo e di diritto la corsa ai playoff, in caso di sconfitta secondo te potrebbe cambiare qualcosa?

«Fino a che si può sperare, continueremo a lottare per i nostri obiettivi a prescindere dei risultati».
Non ci sarà più Fletcher e quindi Kudlacek entrerà in pianta stabile in squadra. Il tuo giudizio sul rendimento delle ultime due partite?

«Ci sta dando una bella mano. E’ giovane si allena bene e ha voglia di fare che in questi casi non guasta mai. Si vede che è già più maturo rispetto ai suoi pari età per aver già giocato alcuni campionati e quindi ha esperienza alle spalle utile per il ruolo che svolge e per tutta la squadra».
Se fossi costretto su chi punteresti per la vittoria a Milano?

«Siccome non sono costretto – conclude Righetti con tanto di sorriso stampato sulla faccia – non scommetto su nessuno bensì su tutto il gruppo, è questa la nostra forza».


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