Marzaioli e il futuro in bianconero: “Voglio crescere ancora”



Domenico Marzaioli

«Direi che è stata una prima parte di stagione abbastanza positiva. Specialmente se si tiene conto delle situazioni che si sono create, con la partenza di Ciorciari ed i tanti infortuni come per esempio quelli importanti di Stipa e Rigo. Nonostante tutto abbiamo fatto delle ottime partite, abbiamo vinto delle partite importanti nelle quali abbiamo anche espresso una buonissima pallacanestro». Deciso, senza paura e dritto al bersaglio, questa volta quello dell’analisi di questa prima parte di stagione che arriva puntuale nel momento del riposo previsto dal calendario. Come in campo quando è chiamato in causa da coach Sacripanti per dare una mano e minuti di qualità, anche se pochi, alla causa bianconera. Insomma tutto il Domenico Marzaioli che c’è in Domenico Marzaioli che ormai è, insieme a Dario Cefarelli, in pianta stabile all’interno delle rotazioni del timoniere canturino.

Quale il momento più esaltante e quello che ricorderai meno volentieri?



«Tutta la parte iniziale è stata molto esaltante. In più c’è stata la vittoria controla Montepaschie a Siena, cosa che lascio solo immaginare quanto entusiasmo ti da una volta che è suonata la sirena finale e anche nei giorni e settimane successive. Poi ci sono state le due vittorie consecutive: contro Milano in casa e quella nella città eterna controla Lottomatica. Ilrovescio della medaglia è arrivato con le quattro sconfitte consecutive in 15 giorni, anche se in questo periodo la stanchezza ha avuto la sua parte determinante, visto che giocare ogni tre-quattro giorni richiede uno sforzo fisico e mentale non indifferente».

Insomma tutta la Juve che abbiamo visto nelle ultime due uscite contro Sassari e Treviso?

«Contro Sassari è mancato proprio l’approccio alla partita. In attacco non siamo riusciti a fare quello che volevamo e quello che sapevamo e sappiamo fare. In difesa, invece, eravamo molli e di conseguenza abbiamo subito molti canestri veloci non solo di contropiede, ma anche come conclusione nei primi secondi dell’azione. Contro Treviso, invece, si vedeva che quella in campo era una squadra diversa. C’era più continuità ed eravamo più lucidi anche mentalmente sin dal primo possesso. Insomma più tosta in difesa e più convinta in attacco e alla fine abbiamo portato a casa un successo che per noi squadre e per la classifica è importantissima».

E anche per quanto ti riguarda, Treviso è andata meglio che Sassari…

«Certo, ma mi devo far trovare sempre pronto, ogni partita e ogni domenica. Devo provare a dare il massimo in ogni circostanza».
Una stagione la tua che vede anche l’impegno a Giugliano e quindi concentrazione su due fronti…

«Ci vuole impegno, ma penso che alla fine il bilancio fino a questo momento sia positivo».
Come per Cefarelli, anche per te la domanda è d’obbligo: che effetto fa essere in campo e rivedersi poi con quella maglia addosso?

«La passione e  la storia di questa società non la scopriamo certo noi ed è sotto gli occhi di tutti, specie per chi come noi è del posto e nutre la stessa passione. Quindi indossare questa maglia è contemporaneamente un onore e una grande emozione».

C’è qualcuno che vorresti ringraziare se indossi questa maglia?

«In primis il coach. Ringrazio anche Max e Sergio per la loro massima disponibilità».

E qualcuno per consigli o indicazioni?

«Righetti. E’ un giocatore per me importante e di grande esempio: una persona squisita ed un ottimo giocatore. Anche se poi di rubare qual cosina da tutti gli altri».
Guardando avanti e tornando al campionato, il girone di ritorno è già iniziato, ma cosa ti aspetti nell’immediato futuro?

«Questa pausa ci servirà tantissimo. Abbiamo dei giorni per recuperare gli infortunati, per inserire Bell, ma soprattutto per riavere la squadra al completo. Questo è quello che spero per il ritorno in campo, tornare a vedere una squadra ala completo per dare il meglio, cosi come è stato prima degli infortuni».

E per quanto ti riguarda, cosa ti aspetti?

«Migliorare ancora attraverso l’unico modo possibile: allenarsi giorno dopo giorni con la massima concentrazione e voglia».


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