Pena sospesa per D’Angelo: “Ma non è ancora finita”



Salvatore D'Angelo

«Non è ancora tutto risolto. Con questa decisione da parte del Tar, che non è entrato nel merito, al momento mi è stata sospesa l’applicazione del provvedimento di Daspo che mi era stato comminato a partire dal 2 di giugno scorso».

Questo il primo commento. Questo l’esordio di Salvatore D’Angelo sulla notizia diramata nella giornata di venerdì anche dalla stessa società bianconera che in questo modo avrà di nuovo al suo fianco un valido collaboratore, oltre che figura che lo stesso Sacripanti ha più volte menzionato come mancante in quel raccordo tra la società e la squadra.



«La situazione, quindi, resta sospesa – ha continuato lo stesso D’Angelo – almeno fino a novembre dicembre, quando si avrà l’ultima parte del processo e quindi la decisione nel merito di tutta questa questione, con la speranza che tutto possa risolversi nel migliore dei modi».

Come si sente dopo questa decisione del Tar?

«Prima di tutto sono contento perché mi riabilita dal punto di vista dell’immagine. Sicuramente non fa piacere essere additato come una persona che crea o da problemi e quindi sono contento prima di tutto da questo punto di vista. In secondo luogo sono contentissimo, perché finalmente posso tornare ad essere parte attiva di una stagione sportiva che sta per iniziare e non solo dal punto di vista del basket, ma anche del calcio, per esempio, dal momento che in esecuzione di provvedimento non potevo prendere parte a nessuna manifestazione sportiva. Quindi non smetterò mai di ringraziare i miei avvocato, Marotta e Greco, e ripeto spero di poterli ringraziare ancora di più di quanto non abbia fatto in questo periodo, a fine anno sperando che tutto vada nel verso giusto».

Prima di arrivare al futuro è giusto fare un passo indietro e arrivare alla fine della scorsa stagione. Come ha vissuto la parte dello scorso campionato dalla partita di Roma in poi?

«Non bene. Anche perché ero su tutti i giornali, ero il primo dirigente, socio e componente del consiglio di amministrazione di una società sportiva a ricevere un provvedimento del genere, un po’ duro rispetto a quanto poi ho visto in tv in altri sport o addirittura nello stesso basket. Ma non bene anche perché poi mi ha tenuto lontano come tifoso dalla Juve, anche se per mia scelta. Già perché ufficialmente il Daspo è partito dal 2 di giugno scorso e quindi fino a quel momento avrei comunque potuto prendere parte ed essere presente alle partite, ma per mia decisione ho scelto di non essere presente per evitare situazioni particolari o magari condizionare qualcuno».

E guardando avanti? Sacripanti l’ha menzionata direttamente nella conferenza stampa. Cosa c’è nel suo futuro?

«Prima di tutto la possibilità di poter tornare ad essere presente sia in casa che fuori. Pino è sempre molto affettuoso nei miei confronti e lo ringrazio. Cosa c’è nel futuro? Di sicuro di poter tornare a dare una mano se loro lo vorranno. L’ho fatto negli ultimi quattro anni, non vedo il motivo per cui non dovrei farlo adesso. Poi è chiaro che sarà un aiuto a tempo determinato fino a dicembre ovvero fino a quando durerà la sospensione e non si avrà la decisione definitiva su tutta la questione».

E dal punto di vista societario? Tornerà a far parte della Juve?

«Al momento ho ancora delle partecipazioni. Se ci saranno delle modifiche in tal senso non lo so e lo vedremo più avanti e parlandone magari con Gervasio e Caputo».

Dulcis in fundo, cosa ne pensa di questa squadra?

«Sono contento. Credo che il modo giusto di definire il roster assemblato da Sacripanti sia quello di combattenti. E’ questa l’impressione che mi hanno dato nel vederli allenare e sono sicuro che con la giusta chimica ci daranno delle belle soddisfazioni».

Chi la incuriosisce di più?

«Sono curioso di vedere tutta la squadra a lavoro durante il campionato, ma su tutti Smith e Rose».

Domenico Pezzella


error: Content is protected !!
P