JuveCaserta, orgoglio e dignità: è stata la gara di chi ama davvero



Hunt ha retto finchè ha potuto (Foto Filauro)
Dario Hunt (Foto Filauro)

Napoli e Milano. Due motivi (stupidi) per non andare a Castel Morrone ieri sera. Napoli: il gioco del calcio e quella schiera di casertani che tifano (per carità, è più che lecito!) per il Napoli e preferiscono il calcio (questo è più grave) rimanendo a casa davanti alla tv perché su Sky, e pure su Premium, c’è la partita contro il Chievo. E occhio che questo é l’anno buono. Milano: la corazzata piena di soldi e di campioni, che tanto massacrerà quella banda di sfigati di coach Dell’Agnello. E chi ha voglia di assistere alla sfilata dell’Olimpia che danza sulle ceneri bianconere? Il linguaggio è un po’ forte, ma è così che vogliamo celebrare la presenza dei 4mila circa che ieri a Pezza delle noci son venuti perché non hanno trovato nessuno stupido motivo per mancare. E la banda di Dell’Agnello, tutt’altro che sfigata, anzi organizzata e orgogliosa, ha ripagato lo sforzo dei presenti. Tra cui c’è sempre qualche testa vuota che nel prepartita non ha trovato niente di meglio che fare un agguato ai milanesi, loro una ventina scarsa, e prenderli a botte. Teste vuote che potevano rimanere a casa, ieri sera, per il Napoli o per il freddo o anche soli per fare un favore allo sport. Ma questa è un’altra storia, come dice un collega più noto, e allora andiamo avanti e concludiamo.

Concludiamo che lo sport, quello più bello del mondo che piace a noi, ieri ci ha dato un’altra lezione. Non esiste partita inutile da giocare. Perfino quelle da puro garbage time (con la trasmissione su Teleprima torniamo mercoledì alle 21) hanno un sacro valore. Non esiste avversaria impossibile da battere. E Caserta potrà sempre creare guai ai ricchi e belli milanesi. E potrà sempre esserci un Gentile che di Caserta se ne frega perché si sente più cittadino del mondo che altro. Ma state certi che al tempo stesso ci sarà sempre un Dell’Agnello pronto a difendere con le unghie e con i denti i suoi colori e quel gruppo di sfigati che allena. Prendenendosi tutte le critiche del mondo, e presto – scommetteteci pure – anche tante soddisfazioni. Ci sarà sempre un motivo per vedere una partita di basket dal vivo. E ieri chi non è venuto al PalaMaggió per scelta ha commesso un errore grande quanto la Reggia. Compreso il parco e la cascata.



“Per me non cambia nulla… io ci sono e quando le distanze me lo permetteranno sarò sempre presente. Il resto sono solo chiacchiere. Non possiamo conoscere le reali situazioni gestionali, economiche della società”. É il commento che un tifoso di nome Nicola ha lasciato su Facebook, sulla pagina La Reggia del Basket, prima della gara di ieri. E ci sembra giusto chiudere con le sue parole. “Possiamo solo sperare che non si ripetano più gli errori dello scorso anno. Quindi senza polemiche e con qualche pacco di sale riempiamo il palazzo. E se sconfitta dovesse essere, perdiamola con onore e dimostriamo all’Italia cestista che Caserta vuole restare nella massima serie e che quel posto è giustamente il nostro”.


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