Due anni alla Casertana, un contratto rinnovato e una permanenza praticamente certa. Filippo Damian è pronto a scrivere un nuovo capitolo in rossoblù, con la consapevolezza di chi ha vissuto alti e bassi, ma anche con la determinazione di chi vuole riscattarsi.
“La stagione appena conclusa è stata complicata – racconta il centrocampista – e all’inizio nessuno si aspettava di dover lottare così tanto. L’anno precedente avevamo fatto un campionato entusiasmante, poi c’è stato un cambiamento radicale che non ha portato i risultati sperati. Nella prima parte dell’anno, a parte la gara di Avellino, ce la siamo giocata sempre alla pari, ma ci è mancato qualcosa. Il cambio in panchina non ha aiutato”.
Il ritorno di mister Iori e gli innesti del mercato invernale hanno però cambiato il volto della squadra: “Con Iori ho instaurato un ottimo rapporto. I rinforzi arrivati a gennaio ci hanno dato una grossa mano. Così siamo riusciti a risalire e chiudere bene la stagione”.
Damian riconosce di non aver vissuto da protagonista la fase finale del campionato: “Durante la gestione Pavanel ho dato tutto, soprattutto a livello mentale. E quando siamo arrivati al rush finale, ero scarico. La trasferta di Altamura, dove fui sostituito e perdemmo, è uno dei ricordi più amari di questi due anni”.
La salvezza conquistata a Trapani ha rappresentato un sollievo e, forse, un punto di ripartenza: “Avevamo valori tecnici superiori rispetto alla classifica. Alla fine è venuto fuori il nostro orgoglio. In questi due anni ho imparato a conoscere l’ambiente, le persone che lavorano per il club, i tifosi sempre presenti. La loro carica, prima della gara decisiva, è stata determinante”.
Sebbene il futuro dirigenziale sia ancora in via di definizione, Damian si dice fiducioso: “Devo ancora parlare con il presidente e non so chi sarà il nuovo direttore sportivo, ma ho sensazioni positive. Non vedo l’ora di ricominciare. So che la squadra cambierà per via di contratti in scadenza e prestiti, ma sento che sarà un’annata diversa”.
Tra i ricordi più belli della sua esperienza a Caserta, Damian cita lo stadio Pinto pieno e l’abbraccio dei tifosi: “Rivorremmo quello stadio gremito. Come ad Alessandria, per la gara d’andata dei playoff contro la Juventus. Al gol di Curcio fu un momento indimenticabile. Al ritorno le cose andarono diversamente, ma quel ricordo è ancora vivo e spero di riviverlo”.