In che modo lo streaming sta cambiando l’universo dell’intrattenimento?



Viviamo in un’epoca in cui i cambiamenti, in ogni ambito della nostra società, sono all’ordine del giorno. Le tendenze e le mode cambiano a una velocità sorprendente, gli scenari economici sono sempre più variabili e mutevoli e trovare un comparto economico che all’interno di un simile contesto riesce a mantenere degli standard elevati nel tempo è sempre più difficile. Uno di questi è il mondo dello streaming che nel giro di poco tempo si è esteso sempre a più ambiti dell’intrattenimento e oggi è diventato il principale canale di diffusione di contenuti video. Quest’oggi, pertanto, cercheremo di capire come ha fatto lo streaming a riscuotere un così grande successo e tenteremo di delineare i possibili scenari futuri.



Quello tra streaming e gioco è un matrimonio recente

Negli ultimi anni si è venuta a creare pressoché da zero una nuova categoria di prodotti di intrattenimento video che dagli addetti ai lavori è stata denominata “game streaming”. Su piattaforme pensate appositamente per assolvere questo scopo, gamer professionisti o amatoriali proiettano le proprie sessioni di gioco online davanti ai propri “spettatori” che possono essere anche decine di migliaia. Si tratta come di semplice percezione di una forma di intrattenimento totalmente nuova, in cui tra chi “conduce” la trasmissione e lo spettatore viene a instaurarsi un rapporto diretto fatto di reciproca comunicazione istantanea. I videogame, però, non sono gli unici ad aver giovato dello streaming, con il poker che negli ultimi anni vive una seconda epoca d’oro dopo quella vissuta a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio. Il merito è anche e soprattutto dello streaming che oggi consente agli appassionati di scegliere tra decine, spesso centinaia, di sessioni di gioco che vengono trasmesse quotidianamente sui portali come Twitch e YouTube che insieme contano milioni di utenti attivi ogni giorno. Queste piattaforme continuano a veder crescere il numero degli utenti attivi da ormai cinque anni e le ultime proiezioni ci raccontano di un fenomeno che nei prossimi anni dovrebbe continuare a far registrare un incremento nell’ordine del 5% annuo.

 

Il successo dello streaming di contenuti sportivi

Nato come mezzo di diffusione e trasmissione di serie televisive e film, oggi lo streaming si è esteso a ogni campo dell’intrattenimento e l’universo delle manifestazioni sportive non è stato risparmiato da questa vera e propria rivoluzione. Da quando più di un decennio fa Netflix decise di investire nello streaming di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, e oggi sono diverse le società che fanno delle trasmissioni a mezzo internet il proprio marchio di fabbrica. Tra queste la più importante nel mercato italiano è la britannica DAZN che, entrata come piccola competitor di Sky, nel giro di qualche anno si è ritagliata una fetta sempre più grande di mercato sino a detenere l’esclusiva di tutte le partite della nostra Serie A. Certo, come tutti gli appassionati di calcio sicuramente sapranno i problemi non sono mancati, ma DAZN è riuscita a risolverli in breve tempo e oggi è riuscita a mettere in piedi un servizio di buon livello che sta facendo scuola. Sulla scia dell’azienda britannica anche Amazon Prime Video ha deciso di investire in questo settore e si è aggiudicata i diritti di una partita a settimana della Champions League che, ovviamente, viene trasmessa solo ed esclusivamente in streaming. Un cambio di rotta netto e radicale rispetto al passato che però pian piano è riuscito a convincere anche i più scettici che, dal canto loro, hanno iniziato ad apprezzare la facilità di accesso al prodotto di queste piattaforme che offrono la possibilità di seguire questi eventi anche da smartphone.

Siamo solo agli inizi di una rivoluzione epocale i cui contorni non sono ancora del tutto delineati. Nei prossimi anni assisteremo sicuramente a una crescita sempre maggiore dello streaming in ogni ambito dell’intrattenimento e la sensazione è che difficilmente si tornerà ai vecchi canali di distribuzione come il digitale e il satellitare che, ormai, rappresentano il passato.


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