LA SPINTA DEL ‘PINTO’ PER LA CASERTANA. Cangelosi: “Stimoli maggiori con lo stadio pieno”

Sale l’attesa per un posticipo quasi sold-out



Vincenzo Cangelosi in sala stampa

CASERTA – Il maltempo non ferma i tifosi della Casertana. Nonostante l’autunno sia giunto all’improvviso, dopo le temperature a dir poco estive della prima metà d’ottobre, stasera alle 20.45 i sostenitori rossoblu riempiranno lo stadio “Alberto Pinto” per il derby dell’amicizia con l’Avellino. Secondo le indiscrezioni, dovrebbero essere sfiorato il sold-out con l’approssimarsi del match. I Distinti sono quasi terminati mentre restano ancora biglietti in Tribuna: tutto esaurito invece il settore ospiti con gli 800 biglietti, destinati agli irpini, venduti in meno di mezz’ora.

IL DERBY. Alla vigilia della partita, il trainer Vincenzo Cangelosi si è soffermato su questo doppio aspetto in conferenza stampa: “È un derby con un rapporto di amicizia tra le tifoserie. Mi aspetto un ulteriore step di crescita. Ci sono stimoli maggiori con lo stadio pieno. Mi aspetto passo avanti a livello di testa, nel buttare il famoso cuore oltre l’ostacolo. Non mi aspetto progressi sul piano del gioco. Se gioco ogni tre giorni, lavoro nel breve. Cerco sempre di mettere in condizione la squadra al meglio. Abbiamo perso solo una volta. Faccio valutazioni per dare maggior equilibrio alla squadra. Il problema è di intensità. All’inizio il baricentro era di 60 metri, alla fine di 29 metri. Carretta tolto perché ci allungava troppo. Faccio delle valutazioni per il bene della squadra. Sono io a decidere, che piaccia o no. La squadra dell’anno scorso lavorava settimanalmente, oggi no. Fin quando non lavoriamo settimanalmente avremo problemi. Spero sia una festa di sport”.



L’OPINIONE. Il tecnico palermitano si sofferma sull’Avellino e sulla formazione: “Squadra costruita per vincere il campionato. Squadra che fa della corsa la sua qualità. A Messina potevano vincere e hanno perso, col Potenza hanno meritato. Non partiamo battuti. Le partite sono tutte complicate. A proposito tutti hanno un minimo di organizzazione, la differenza è fatta dall’umiltà. Anche il Foggia può fare bene. Infine su Taurino e Turchetta si tratta di armi importanti da utilizzare in base alle necessità”.


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