Il ds Martone a tutto tondo. “Solo l’ambiente può guarire questa Casertana, la città sta dimostrando maturità. Attenti però, maggiore é l’attesa, maggiore la pressione. Salvezza? Un parafulmine…”



Il dg Nello Martone (Foto Giuseppe Scialla)

Lunga intervista con l’ex Ds della Casertana Nello Martone che ha parlato della sua esperienza in rossoblù analizzando dettagliatamente ogni annata

Direttore buongiorno, oggi ci racconteremo un po a 360*. Iniziamo se sta seguendo un po’ quella che è stata la sua Casertana?



Diciamo che su 5 partite disputate, ne ho guardate solo 2, con il Benevento e il Potenza, ma seguo sempre la diretta del risultato quando sono in giro per lavoro.

Ha seguito un po’ il percorso del ripescaggio e del mercato?

Ci mancherebbe, la città lo merita. C’è entusiasmo in città e si vede, certo però non è l’entusiasmo dei 6mila al pinto alla presentazione, quella fu una grande vittoria personale, riavvicinare la gente, bellissimo, ne parló tutta l’Italia, conservo ancora bei ricordi a mio avviso irripetibili. Mi permise secondo Tutto C, di vincere il miglior mercato di tutta la C a soli 38 anni. Grande soddisfazione. Invece passando al ripescaggio con la successiva deroga sul mercato, credo che sia stata per la Casertana la ciliegina sulla torta e non come si vuol far credere, nel vedere il bicchiere mezzo pieno anzi vedo un bicchiere strapieno.

Direttore ci può spiegare perché lei dice così sulla deroga per il mercato?

Partiamo un attimo dal mercato bypassando il ritiro, che poi ci ritorneremo. Senza la deroga non si sarebbe mai vista una Casertana simile, con tutti giocatori di un certo livello e lo sappiamo tutti. Tutto ciò è stato possibile perché chi capisce di calcio o meglio di dinamiche del calcio, sa bene che, è vero che sono tutti ottimi calciatori per la categoria, ma erano anche giocatori fuori dal progetto tecnico, in alcuni casi, e quindi un peso per le società di appartenenza. Quindi se sei un addetto ai lavori sveglio e scaltro, sai come andare a bussare e come farteli pagare, a un prezzo certamente molto inferiore ai loro ingaggi. Questo perché visto il mercato chiuso e non hai la concorrenza di nessuno, se il giocatore è fuori dal progetto o non è una prima scelta per la propria società, ti viene più facilmente altrimenti rischia di rimanere fuori rosa o in disparte con scarso minutaggio. Addirittura mettici che la società di appartenenza a gennaio fa più fatica a liberarsene considerando che non gioca da 6 mesi, il gioco è fatto, facile! Anche se c’è da dire e sottolineare che i giocatori di cui stiamo parlando, sono un lusso per la categoria.

Quindi stiamo parlando di un mercato un po’ alla Martone nel periodo Casertana? Ci può raccontare in modo dettagliato come funziona e quali sono i vantaggi?

Hai centrato bene, con la sola differenza che io non avevo deroghe (ride…) ma avevo la concorrenza di altri club sul mercato. Ti faccio un esempio lampante e da qui ritorniamo al discorso ritiro che sento molto parlare in questo momento negativo, che sta vivendo la squadra. Ogni anno per 4 anni sotto la mia gestione, siamo partiti sempre senza fare un ritiro con la squadra al completo e con non più di 10/24 della poi futura rosa. Così con D’Angelo, Fontana e anche con Guidi indirettamente. Ogni anno era una rivoluzione, non perché era mio costume ma perché sapevamo che c’erano grosse difficoltà economiche di debiti, e quindi dovevo lavorare sul mercato solo gli ultimi giorni per poter avere i giocatori a prezzo low-cost un po’ come ora. Tutti ricordano la Casertana di Scazzola e D’Angelo poi. Se vi ricordate facemmo un ritiro ad Avellino con solo 4 over e tutti ragazzini. Poi negli ultimi 10 giorni di mercato, riuscì a portare Polak, De Rose e Turchetta nell’ultimo giorno di chiusura a costi tra i 30/45 mila netti a testa. Questo perché luglio, agosto e una piccola buonuscita riuscivo ad ottenerla dalle loro società, grazie ai miei rapporti personali, ricordo ancora la trattativa nelle ultime 2 ore di mercato in ascensore con Mauro Meluso attuale ds del Napoli che era a Lecce e che ancora ringrazio, per avermi dato Turchetta con 32 mila netti. Questo perché il calcio si fa con i rapporti e non solo con i soldi, ma è un altro capitolo ancora più lungo. Anche lì partimmo senza ritiro e con un esonero alla 5 giornata, nonostante avessimo vinto in casa 1-0 con il Catania e avevamo gli stessi punti di ora con una partita in meno. Ero cosciente che parlavamo di professionisti seri, che si erano allenati nei club di appartenenza (così come i giocatori attuali) quindi serviva solo conoscersi e fare gruppo. Idem l’anno dopo con Fontana anzi ancora peggio il ritiro. Ricordo ancora che ero a Milano per il mercato e il 10 agosto ricevetti una telefonata dal presidente dicendomi che non ci saremmo iscritti perché erano arrivati altri debiti per un altro milione e passa. Restai fermo sul mercato, fino a quando il 18 agosto, ricordo ancora che quell’anno il mercato chiudeva il 26 e non il 31, in solo 8 giorni presi Castaldo, D’Angelo, Zito e all’ultimo giorno Vacca, per poi il 31 agosto tra gli svincolati Floro Flores. Tutto per un totale di nemmeno 650 mila euro netti, perciò ti dico che la deroga è un affare, che sommati ai vecchi ingaggi di Meola, Santoro, Ciriello, Avella, Rainone, Pinna, e i valorizzato Adamonis, Pasqualoni, Romano ecc. la squadra non costo nemmeno un milione e 100 netti. A differenza di quello che se ne diceva per far comodo a qualcuno. PURTROPPO IL MALE DEL CALCIO SI PARLA SEMPRE PER IL SENTITO DIRE MA MAI CON RISULTATI O PROVE. Questo cambio di programma, ricordo ancora che si verificò perché Juve Stabia e Trapani non si dovevano iscrivere, e presero un punto di penalizzazione, il Catania fu riammesso in B e restava solo il Catanzaro, quindi si penso di provare a fare all-in in solo 8 giorni di mercato. Pura follia immaginare la vittoria. Ma poi restarono tutte le squadre in C e fu un campionato difficile, basti pensare che la quarta promossa in B arrivo dal nostro girone. Eppure in entrambi i casi non si parlava mai di condizione fisica anzi si voleva tutto e subito. Ora mi meraviglio come il discorso del ritiro può essere un parafulmine fino ad ora ma basta che non diventerà un alibi, per un domani.

Direttore sia con D’Angelo ci fu una grande stagione e sia con Fontana eravamo al quinto posto.

Verissimo. Anche perché in entrambi i casi con mister D’Angelo, facemmo un campionato strepitoso, facendo i primi di tutta la serie C nel girone di ritorno e uscendo immeritatamente con il Cosenza, poi promosso in B e poi con mister Fontana, ripeto nonostante il non ritiro e mercato fatto in 8 giorni, eravamo al 5 posto a soli 5 lunghezze dal Trapani di mister Italiano che era secondo e a 9 punti dalla Juve Stabia capolista del duo Polito/Caserta. Erano altri campionati a mio avviso. L’obiettivo era il 5/6 posto, ma poi qualcuno fece passare che eravamo il Carro Armato di turno, senza sapere che come negli anni passati società che hanno speso 6 volte a noi, vedi Arezzo Triestina Vicenza Entella Pescara con proprietà americane e milionarie sono arrivati a retrocedere e addirittura a disputare i play out.

 

Direttore se non ricordo male c’era anche una bella differenza di organizzazione e struttura tra quella Casertana e questa attuale.

Questo è un po’ il male oscuro che nessuno vede ma che è la base del calcio e di ogni discorso. La differenza era abissale, quella squadra giocava su un manto erboso del Pinto dove c’erano buche, senza pezzi di erba e molto melmoso. La domenica era un terno al lotto giocarci, ci allenavamo nella caserma militare dietro lo stadio su un campo che non avevamo nemmeno l’acqua per irrigare, addirittura chiamavo un mio amico per farmi il piacere di passare a innaffiare il campo con l’autobotte dei vigili del fuoco e non sempre poteva, quindi vi lascio immaginare il campo. Poi per un allenamento fummo costretti a trasferirci a Caiazzo, sembravamo nomadi per avere un campo di allenamento e infine lo spogliatoi era invivibili per la struttura deteriorata. Addirittura ci spogliavamo nel palazzetto dello sport perché furono buttati giù per adeguamento dei lavori. I ragazzi non ne potevano più ma fu tutto inutile far capire le problematiche a chi di dovere. A differenza di ora che c’è un sintetico e uno spogliatoi nuovo fatto per l’universiadi. È normale che quei giocatori accusavano sempre dolori, non oso immaginare questa squadra con quelle strutture e quelle problematiche. Era una vera e propria follia pensare che senza niente e con solo 5 calciatori si potesse vincere il campionato o paragonarci a realtà come Catania, Vicenza, Pescara, Perugia che hanno uno stadio e centri sportivi all’avanguardia.

Direttore ci può spiegare perché il giocattolo fu rotto e perché lei si opponeva all’esonero di Fontana rassegnando le dimissioni?

Questo discorso è bene spiegarlo una volta per sempre. Di tutto quel percorso conservo ancora le statistiche non le chiacchiere. Allora come tutti sapete le prime tre giornate avevamo tre punti giocando due trasferte consecutive. Ci fu subito una grossa contestazione premeditata alla terza giornata, tanto che doveti fare una conferenza stampa, mettendoci la faccia come sempre perché non capivo il motivo di tale malumore. Mai visto nella storia del calcio alla terza giornata. Quella squadra aveva bisogno di tempo, eravamo in regola con la tabella di marcia, ma qualcuno non capiva solo perché la Juve Stabia stava stracciando il campionato insieme al Trapani. A differenza di ora che non ci sono squadre a punteggio pieno e quindi sembra che è tutto normale. Se per un attimo pensiamo che alla sesta giornata il Benevento, squadra accreditata alla vittoria, teneva 18 punti, allora già stessimo a parlare di meno 10/12 a oggi. Comunque poi dalla quarta giornata con la vittoria sul Catanzaro di Auteri e fino alla 14ª giornata, nella vittoria nel derby con la Paganese con un netto 4-1, facemmo un filotto di 11 risultati utili consecutivi senza mai perdere. Tra cui 5 vittorie e 6 pareggi. In casa eravamo imbattuti, con tre vittorie tre pareggi, terzo miglior attacco e quarta miglior difesa. Su 14 partite la squadra era andato sempre in rete. Per di più non avevamo perso nessuno scontro diretto, anzi a Castellammare con la prima in classifica, facemmo una grande partita dove 11 loro contro 9 noi, loro pareggiarono al 12º minuto di recupero, e l’arbitro ci annulló un goal regolare 0-2 con Padovan. Tutto questo ogni domenica c’era una contestazione tra sassi lanciati e striscioni di contestazione a tutti, a differenza di oggi che si esce tra applausi e sorrisi. Quindi dopo la vittoria nel derby per 4-1 con la Paganese e dopo 11 risultati utili consecutivi, chiedere l’esonero di Fontana, sembrava fantascienza allo stato puro. Allorché preso da valori umani indiscussi, consegnai le dimissioni e che mi vennero più volte respinte, proprio perché la verità era un’altra e non la storiella che fa comodo a qualcuno. Il resto poi fu noia ci vorrebbe una giornata per raccontare tutto, ma nonostante tutto si arrivo ai play off per la terza volta consecutiva.

Direttore lei diceva che aveva solo 5 calciatori importanti e si chiedeva di vincere, allora come mai con ben 11 giocatori di serie B e C quest’anno si parla di salvezza?

Hai fatto una giusta osservazione. Avevo portato Castaldo che poi è stato il capocannoniere del campionato, con d’Angelo, Zito, Vacca e Floro. Oggi dove Turchetta è diventato il quinto attaccante mentre con noi era la nostra luce nonché idolo della tifoseria e dove in rosa ci sono giocatori come Montalto e Venturi che hanno vinto il campionato con la Reggiana per la serie B, Curcio ha vinto il campionato con il Catanzaro per la serie B, Celiento ha perso la semifinale play-off per la B ma ha vinto parecchi campionati, Carretta viene dal sudTirol in B dove gioca da 8 anni consecutivi ed sceso per la prima volta in C, Tavernelli vieni dal Cittadella in B, Proietti viene dalla Ternana in B, non ultimo Calapai anche lui ha vinto campionati, e gli altri hanno sempre fatto i play-off per la C. Ben 8 giocatori di serie B e C a vincere. Se poi ci mettiamo che noi facevamo sempre minutaggio e quest’anno no, allora posso farmi un grosso applauso per l’impresa compiuta.

Direttore in quel famoso mercato che lei ha citato, promosso come miglior mercato della C da tanti addetti ai lavori, ci fu anche un grande impatto sui social della Casertana con il famoso arrivo “degli alieni” cosa ne pensa?

Si e questi sono errori della comunicazione che non va di pari passo con la parte sportiva. Oggi i social sono un veicolo importante di comunicazione e in una società sportiva contano molto ma soprattutto la sinergia dei vari settori come quello sportivo e pubblicitario. Prendemmo giocatori di livello, come quest’anno, ma la competizione era molto alta e fu fatta questa campagna pubblicitaria per un arricchimento prettamente personale e non per la società. Anche quest’anno hanno pubblicizzato molto il ritiro della squadra con corse nei boschi, in montagna, corse in bici e sullo sterrato ma poi? Ora si lamentano della preparazione atletica assente che porta risultanti non all’altezza perchè i protagonisti di oggi non erano presenti in quel ritiro. Un boomerang che non aiuta lo staff tecnico ma serve solo a riempire il petto di chi lavora ai media della società.

Direttore ma lei ha qualche rammaricato di quelle due annate?

Sicuramente si. Con la squadra di D’Angelo bastavano 3 innesti ed eravamo tra le prime 3/4 ogni anno ma fu smantellato tutto per l’arrivo di nuovi debiti e quindi ci fu la rivoluzione e con Fontana conservo ancora le statistiche di quella folle contestazione senza motivo, infatti da quell’esonero dove consegnai le mie dimissioni più volte respinte, la Casertana ha avuto un declino ogni anno a questa parte per 4 anni consecutivi, tranne nel mio ritorno con Guidi, arrivato a novembre, dove li trovai penultimi facemmo un grande miracolo, che se oggi lo facesse un altro, stava come ds in serie A direttamente. La Cavese era ultima e la Casertana penultima a 3 punti di distanza, loro cambiano 18 giocatori mentre io faccio uscite per 11 giocatori e prendo solo 5 calciatori tra cui il ritorno di Turchetta e del mitico Del Grosso che insieme a Castaldo vero leader è un rigenerato mister Guidi, abbiamo scalato 10 posizioni arrivando ai play off, uscendo immeritatamente, su un rigore inesistente concesso negli ultimi 5 minuti, a differenza della la cavese che è rimasta ultima. Un altro miracolo fatto a Caserta, poi sappiamo tutti come è finita per la non iscrizione, peccato!

Direttore lei pensa di aver lavorato bene e se si è fatto mai autocritica?

Sono una persona equilibrata e molto severa con me stesso. Con il senno di poi posso dire di aver fatto un grande lavoro, ma ho pagato un po’ di esperienza come giusto che sia alla prima avventura. E poi come si dice, si può fare sempre di più. Trovarsi a 35 anni come Dg/ds di un grande club come la Casertana e da Casertano non é mai facile. I risultati parlano a mio favore e statisticamente sono i migliori degli ultimi 33 anni. Da quando la Casertana era in serie B nel lontano 90/91 non c’erano risultati migliori. Infine se non avessi lavorato bene, non credo che sarei ritornato a compiere un altra impresa nel momento di una retrocessione certa. Solo la mia pazzia poteva accettare in quel momento, sarei stato per colpa degli altri il capo espiratorio, ma esiste un dio del calcio e ci riuscì l’impresa. Infatti mi legai con 5 anni di contratto. E poi un’altra dimostrazione è che, tra allenatori e ds sotto la gestione D’Agostino, sono l’unico a essere rimasto per 4 anni. Se penso quando sono arrivato dove eravamo, quasi falliti, e quello che ho fatto allora, si posso dire che la Casertana è stata in buone mani e lo trattata sempre con rispetto per la sua storia!

Direttore ma perché dopo andò via quando la Casertana non si iscrisse in C?

Questo un giorno mi fa piacere raccontarla, ma non è arrivato ancora il momento. Fu una botta enorme per me, non ci volevo credere. L’unica cosa che ti posso dire, che tra tutti gli addetti ai lavori e qualche giocatore chiesero la risoluzione. Il sottoscritto nonostante avesse due contratti pronti sul tavolo da parte di imolese e Teramo, ha aspettato il Tar fino all’ultimo giorno. L’unico ad aspettare l’ultimo secondo in C della Casertana. Un’altra storiella metropolitana che fa comodo a qualcuno.

Direttore quindi in sintesi lei cosa ne pensa di questa Casertana?

Riassumendo tutto, la Casertana è un ottima squadra, non so come e da chi è stata costruita, ma a mio avviso non arrivare 5/6 in questo campionato sarebbe un fallimento con questi giocatori forti. Ecco avere giocatori così forti e di personalitá ti permette con la loro esperienza di sopperire al non ritiro e gestire questi 20/30 minuti a cui ci si nasconde per la mancanza di risultati. Invece per dirla tutta bisogna fare un analisi un po’ più dettagliata. Seguendola un po’ posso dire, è vero si che la Casertana è una buona squadra ma secondo me è una discreta rosa. Mi spiego meglio altrimenti puoi dire cosa stai dicendo. Negli 11 titolari ci sono i cosiddetti giocatori di categoria superiore mentre la panchina, la rosa è formata da giocatori normali di categoria e quindi nel momento in cui vengono fatte le sostituzioni o si cambia uno due giocatori per far rifiatare qualcuno, automaticamente la Casertana degli 11 invincibili si abbassa in personalità ed esperienza e logicamente diventa una squadra normale. Se poi ci mettiamo che vedo ancora un po’ di confusione con il modulo, allora vuol dire che bisogna ripartire consapevoli di quello che ognuno può dare, iniziando dal prendersi le responsabilità e zero alibi. Allora si che vedremo un’altra casertana. L’ambiente troppo condiscendente non mette pressione ai calciatori e automaticamente se non c’è pressione non c’è adrenalina. I tifosi della Casertana stanno mostrando grande maturità e soprattutto grande pazienza, ma non tutto dura per sempre. Bisogna invertire la rotta da Monterosi e sono sicuro che ci sarà una sterzata perché dopo la brutta sconfitta con il Catania, la prima nella storia, i tifosi conoscendoli in altri tempi avrebbero già contestato civilmente e giustamente.

Direttore cosa ne pensa della Coppa Italia?

La Casertana non deve assolutamente snobbarla anzi puntare a vincerla perché può fare il percorso del Foggia e trovarsi direttamente ai quarti di play off per la B poi il resto ci penserà anche un po’ la fortuna per raggiungere la B, il Lecco ne è la dimostrazione.

Direttore come mai, in 8 anni di gestione D’Agostino solo con lei si sono raggiunti i play off per 4 anni? Si ritiene un talismano?

Io credo che la fortuna ci vuole e anche un po’ di ‘culo’ ma diceva un mio amico, una volta ci può stare ma la seconda già è troppo, quindi ritengo di aver lavorato bene anzi molto bene, pensando da dove siamo partiti nel 2016 con un fallimento annunciato, posso dire di aver creato tanto, partendo dal settore giovanile dove ora ci prendiamo grosse soddisfazioni. E poi in una sola occasione mi è capitato di vedere la casertana da tifoso e arrivo la vittoria a Nola in trasferta per 1-2 allo scadere, con un altro giocatore mio uscito dal settore giovanile, Mattia Matese. Quindi presto mi sono promesso di seguirla in trasferta per portare un po’ di fortuna.

Direttore anche il settore giovanile stava andando più che bene?

Il settore giovanile stava crescendo in modo esponenziale nonostante si lavorasse ogni anno nell’incertezza. Se consideriamo che con guidi nell’ultima stagione mia, eravamo l’unica squadra di tutta la serie C, a giocare con quattro titolari, provenienti dal nostro settore giovanile puro. Quell’anno arrivammo primi come minutaggio in tutta la serie C, come rendimento economico, ben 675.000 € presi dalla lega. Senza dimenticare il buon lavoro di Clemente Santonastaso, il mio più stretto collaboratore, dove oggi ci sono parecchi giocatori che non ricordo tutti in giro per l’Italia, tra C e B, senza evidenziare quelli in serie D a farsi le ossa. E sono Petito 2002 che ha vinto il campionato a Sorrento, Cimmino 2004 che gioca titolare in B al Cosenza oltre ad Avella che è a Frosinone in serie A, Santoro al Pisa in B e Ciriello al Cittadella in B che già giocavano in prima squadra. Tutti giocatori usciti dalla canterà dei Falchi e presi tutti a zero euro, solo e sempre grazie ai buoni rapporti che ci siamo costruiti negli anni.

È stata veramente piacevole fare questa chiacchierata con lei dopo quasi un anno, le faccio un forte in bocca al lupo per tutto.

Grazie mille crepi, è stato un piacere anche per me. Tranquilli, la Casertana ne uscirà alla grande come sempre, da questo momento negativo e arriverà al 5/6 posto, per un grande play off e speriamo sia la volta buona, ne sono quasi sicuro. Sempre forza Casertana e forza Falchi.


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