PRESUNTA RISSA VIRTUS CARANO-SPORTING CASERTA. Pene sospese, atleti arruolabili ed ora la palla passa alla Procura Federale

I calciatori tornano nuovamente arruolabili



Rissa tra Virtus Carano e Sporting Campania

CASERTA – Svolta nell’iter giudiziario riguardante la gara tra Virtus Carano e Sporting Caserta. Nella giornata di lunedì la Corte Sportiva di Appello Territoriale ha sospeso le pene ed ha trasmesso gli atti alla Procura Federale così da approfondire le indagini su quanto accaduto domenica 20 novembre allo stadio “Fratelli Falco” di Carano di Sessa Aurunca, nella gara valevole per l’0ttavo turno del Girone A di Seconda Categoria. La gara fu sospesa al quarantesimo del primo tempo, poiché secondo l’arbitro “era nata una rissa in cui venivano sferrati calci, schiaffi e spinte tra alcuni tesserati delle due società” (CLICCA QUI PER LA SENTENZA).

LE SANZIONI. Per tale rissa additata dall’arbitro, il Giudice Sportivo aveva comminato sette giornate per Mykytyuk Vladyslav dello Sporting Campania, cinque giornate per Shchitka Dmytro, Di Palma Nicola, Capasso Antonio, Granatino Carmine, Ventrella Giovanni dello Sporting Caserta e De Lillo Gianfranco, Esposito Giuseppe, Pepe Antonio, Prassino Vincenzo della Virtus Carano. In più aveva inibito fino al 21 dicembre il dirigente dello Sporting Caserta Sabatino Rosario mentre 100 euro di ammenda ad entrambe le società.



LA DIFESA. Ambedue i club sono rimasti sotto shock e così hanno presentato immediatamente ricorso alla Corte Sportiva di Appello Territoriale, secondo grado di giudizio in ambito sportivo. Entrambe le società hanno difeso a spada tratta i propri tesserati, dichiarando che nulla di quanto scritto dall’arbitro è vero. Secondo la tesi di entrambe, il capannello c’è stato, anche con toni caldi, ma non è mai sfociato nella rissa con calci, schiaffi e spinte come ritiene il giovane direttore di gara. In più, attraverso i video e le fotografie, è possibile vedere che alcuni calciatori squalificati sono lontani dal capannello (Vincenzo Prassino ad esempio assiste a centrocampo al capannello mentre Carmine Granatino e Nicola Di Palma hanno dichiarato “di essere stati distanti 100 metri dagli avvenimenti”). Ragion per cui non capiscono cosa abbia portato l’arbitro a citarli nel referto. Questo materiale è stato raccolto e consegnato anche all’avvocato Eduardo Chiacchio. Per far luce sull’accaduto, l’esperto di diritto sportivo che difende spesso club di Serie A è stato scomodato dal presidente dello Sporting Caserta Giancarlo Mascolo perché vuole vincere il ricorso, con la palla che è balzata in mano alla Procura Federale.

IL COMUNICATO. Questo il testo del comunicato ufficiale secondo cui “la Corte Sportiva di Appello Territoriale, in via preliminarmente sussistendo i presupposti oggettivi riunisce al reclamo della società Sporting Caserta il reclamo della società Virtus Carano. A scioglimento della riserva ed in accoglimento, ai sensi dell’art. 19 comma 2 del C.G.S., sulla richiesta della reclamante sospende l’esecuzione dei provvedimenti del Gst pubblicati sul C.U. n.62 del 24/11/2022 pag. 725 in attesa delle indagini della Procura Federale come da comunicato n. 14/Gst del 29/11/2022 e pertanto rimette tutti gli atti di entrambe le società alla Procura Federale“.

LA PROCURA FEDERALE. In virtù di tale sospensiva, i calciatori potranno tornare arruolabili in attesa delle indagini della Procura Federale che dovrà verificare cosa è accaduto: fino a questo momento tutti hanno scontato tre giornate di squalifica. La Procura dovrà pronunciarsi sia sulle pene dei calciatori, che potranno essere confermate od estinte, ed anche per il risultato che al 40′ del primo tempo era di 0-0 ed ora resta sub judice.


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