QUESTIONE PICCIRILLO, IL COMUNE SOLLECITA IL GLADIATOR. Lettera di diffida per la convenzione e per il campo IACP



Il ‘Mario Piccirillo’

SANTA MARIA CAPUA VETERE – La questione Piccirillo conosce un nuovo capitolo della propria storia. Mentre il Gladiator non si allena più all’impianto di via Martiri del Dissenso già da diverse settimane e disputa le partite casalinghe a Cardito ed a Pomigliano, rompe il silenzio il Comune di Santa Maria Capua Vetere che, di certo, non vede di buon’occhio l’emigrazione del club calcistico più prestigioso della città verso altri lidi: una decisione, come già descritto precedentemente, che arreca un danno d’immagine all’intera comunità.

IL PICCIRILLO. L’Ente di Palazzo Lucarelli ha fatto pervenire alla società una lettera di diffida per due argomenti ben precisi. In primis il club che fa capo a Giacomo De Felice e Salvatore Aveta (quest’ultimo non si vede al campo da parecchio) viene sollecitato a firmare la convenzione per la gestione decennale dello stadio “Mario Piccirillo”. Nel 2020 il Gladiator vinse il bando indetto dal Comune, avendo tutti i requisiti necessari, ma da allora, quindi oltre un anno, non ha mai provveduto alla firma. Una ‘latitanza’ che pone enormi quesiti sulla chiara voglia del Gladiator di voler intraprendere una convenzione che durerà per i prossimi dieci anni.



IL CAMPO IACP. Ma non solo il Piccirillo, l’Amministrazione guidata dal sindaco Antonio Mirra, che si avvale dell’assessore Francesco Rosario Di Nardo nella delega allo sport, intende conoscere la posizione della società neroazzurra anche in merito ai lavori di restyling del Campo IACP. Un anno e mezzo fa la famiglia Aveta aveva avviato i lavori ma poi ogni intervento si è arenato e da allora tutto è al palo. Il rifacimento sembra ora un’utopia, per cui il Comune intende vederci chiaro.

LA DIFFIDA. Entrambe le vicende sono state poste sotto la lente d’ingrandimento del Comune che vuole lumi entro dieci giorni: questo è il termine deciso dall’Ente nei confronti della società che, qualora non dovesse provvedere ad esaurire le richieste, subirà le conseguenze a norma di legge. Un nuovo capitolo che non fa altro che palesare la poca chiarezza della società in merito al proprio futuro.


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