GLADIATOR, REAZIONE D’OBBLIGO. Neroazzurri in flessione, col Cassino non si può perder altro terreno



Vincenzo Marzano del Gladiator (foto Giuseppe Scialla)

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Dopo un inizio positivo, il Gladiator è calato alla distanza ed ora si ritrova nella parte bassa della classifica. La magia che ha contraddistinto la prima parte del rapporto tra Alessio Martino e la piazza neroazzurra sembra essere svanita, con le quattro sconfitte nelle ultime cinque giornate che hanno di fatto spazzato via dalla testa dei tifosi la striscia di quindici risultati utili consecutivi (sei mesi senza sconfitte) che ha regalato la salvezza lo scorso anno.

LA DELUSIONE. “Nel calcio si dimentica tutto in un secondo”: così amano dire i sostenitori più attempati e questo è ciò che sta accadendo all’ombra dell’Anfiteatro, con una parte della tifoseria che non è per nulla contenta del rendimento dell’ultimo mese. Tra questi anche gli stoici ultras della Brigata Spartaco e Black Blue Inside SMCV 1924 che domenica si sono sobbarcati la trasferta nella parte orientale della Sardegna, pur di non lasciare solo il Gladiator nella delicata partita di Ilbono.



MEGLIO L’ANNO SCORSO. Va detto che nulla è precluso ma se la squadra intende lottare per la zona play-off, e non rimanere immischiata nella zona play-out, deve darsi una mossa e riscattarsi immediatamente, sin dalla prossima partita contro il Cassino. Il valore della rosa, gli investimenti economici della società e le parole di Martino che ha chiarito l’obiettivo stagionale (competere per i play-off) sono indicazioni chiare sulla strada che si vuol percorrere quest’anno ma al momento non si stanno seguendo le tappe prefissate. Ed anzi, andando a fare i paragoni con la complessa scorsa stagione, ci si rende conto che la squadra all’epoca di Clemente Santonastaso aveva ottenuto 9 punti in 8 gare, prima di cadere in un vortice negativo che spinse la presidenza all’esonero.

LE STATISTICHE. Rispetto allo scorso anno il Gladiator attuale ha fatto peggio: è al tredicesimo posto con soli 8 punti in 8 gare, frutto di 2 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte. E se la media di 13 goal fatti è da alta classifica, le 14 reti subite sono tante, in virtù dello spessore della retroguardia sammaritana. Sull’aspetto offensivo va aperto un siparietto perché nelle ultime 3 gare i neroazzurri non sono andati a segno, guarda caso da quando non gioca Mohamed Varela Djamanca per infortunio. E solo questo dà il senso della preziosità dell’attaccante portoghese per l’intero sistema d’attacco, una ‘dipendenza’ che semmai venga negata dai diretti interessati, trova conferma nei dati statistici attuali. Con lui 13 goal siglati, senza di lui 0, ha segnato 5 goal ed ha compiuto 3 assist quindi è entrato in ben 8 dei 13 goal neroazzurri.

GLI ASSENTI. Ma non solo l’ex Olhanense e Budoni è l’indisponibile di questa fase, di fatti insieme a lui sono assenti Davide Cassaro, Dembel Sall, Alessandro Caruso, Luca Savelloni ed i lungodegenti Lorenzo Di Finizio e Luigi Di Monte. Non poter contare su sette titolari o quasi creerebbe problemi a qualunque allenatore, ma questo non deve essere un alibi per una rosa che comunque ha elementi validi, giovani molto interessanti, e domenica col Lanusei, così come con l’Uri, avrebbe potuto fare decisamente meglio, nel gioco e nell’atteggiamento.

LA RISALITA. Ma non bisogna fasciarsi la testa, il campionato è ancora lungo e c’è il tempo di recuperare. Seppur il distacco dalla Torres quinta è di 8 punti (i sardi sono a 16), con un cambio di marcia i sammaritani possono rientrare in gioco. Soprattutto se dovessero essere recuperati diversi dei calciatori che al momento sono indisponibili. Ora sotto con il Cassino, il primo step della risalita neroazzurra. Adesso non si può perder terreno.


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