IL RETROSCENA. Un ex socio ha condannato la Casertana. Svelato il mistero sui ritardi della fideiussione



Il presidente della Casertana D’Agostino (Foto Giuseppe Scialla)

La mancata consegna della fideiussione lo scorso 28 giugno era sembrata davvero un’assurdità. Una doccia ghiacciata per tutta Caserta che mai con la gestione D’Agostino avrebbe immaginato di trovarsi fuori dalla serie C. E invece l’incubo è tornato. Rossoblù fuori dal professionismo e non solo per motivi da addebitare al presidente. Pur vero che la Covisoc ha bocciato i falchetti per mancati pagamenti di Irpef e contributi Inps del 2020, criteri strutturali non adeguati ma soprattutto per quella famosa fideiussione di 350mila euro mai fatta pervenire. Il motivo? La Casertana è stata messa in mora. A quanto pare, come riportato dal mattino, per un debito con l’ex socio Capasso, saldato quattro mesi fa ma non ancora estintosi per motivi burocratici. In poche parole Capasso, ricevuti i 14000 euro, ritirò l’istanza di fallimento e la vicenda sembrava ormai archiviata. Nei circuiti bancari, invece, il procedimento è rimasto aperto e ogni tentativo di ottenere la fideiussione da parte di D’Agostino non è andato a buon fine perchè il club era segnalato come inadempiente. Un paio di giorni fa è arrivato il via libera dalla banche e ad oggi la Casertana sarebbe libera di ottenere la fideiussione. Tanto più che lo stesso D’Agostino ha allegato copia di assegni circolari per il valore di 350mila euro al ricorso inoltrato dall’avvocato Chiacchio bocciato poi dalla Covisoc. Ora il Coni potrebbe riammettere la Casertana sbrogliando una matassa che in ogni caso  farà sicuramente giurisprudenza.




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