AURORA ALTO CASERTANO SENZA FRENI. Montaquila: “Che emozione la sfida con l’Avellino. Per l’Isernia siamo concentrati, sul format…



Stefano Montaquila presidente dell’Aurora Alto Casertano

CAPRIATI AL VOLTURNO – Non è una settimana come le altre per l’Aurora Alto Casertano. Domenica scorsa il club biancorosso è stato ospite dell’Avellino allo stadio “Partenio Lombardi”, in un’amichevole a dir poco suggestiva, e tra quattro giorni affronterà il Città di Isernia Fraterna, nel big match del girone unico di Eccellenza molisana. Esperienze notevoli nel percorso di crescita di un progetto calcistico che ambisce a calcare palcoscenici prestigiosi nel proprio futuro.

L’EMOZIONE. L’orgoglio di aver disputato una partita contro gli irpini si legge nelle parole del presidente Flaviano Stefano Montaquila: “Ognuno ha vissuto una grande emozione, perché non è da tutti calcare il campo che ha visto giocare i più grandi calciatori, come Maradona e Platini, nell’epoca in cui l’Avellino ha giocato in Serie A per dieci anni. I ragazzi e tutti noi dirigenti siamo stati abbastanza emozionati. Tuttavia, sembrerà strano ma, nonostante le tre categorie di differenza, il loro presidente Angelo Antonio D’Agostino ed il dg ci hanno fatto i complimenti per come l’Aurora si è apprestata a giocare il test. Siamo organizzati e strutturati come una società di categoria superiore, ritengo che non ne passa tantissimo tra noi e loro, senza falsa modestia. Tra l’altro, in virtù degli ottimi rapporti che intercorrono, ospiteremo a Capriati al Volturno in una nuova amichevole, appena finiscono i rispettivi campionati“.



L’AMICHEVOLE. In campo l’Avellino di Piero Braglia ha vinto col punteggio di 7-0, in virtù delle doppiette di Giuseppe Fella e Gabriele Bernadotto, le reti di Andrea Errico, Riccardo Maniero ed un autogoal. Nei novanta minuti le Aquile hanno dato del filo da torcere ed hanno sfiorato anche il goal: “C’è grande differenza con una squadra che lotta nei play-off della Serie C, con l’obiettivo di volare in B: mi ha impressionato la velocità. Peccato per la rete presa dopo due minuti e qualche errore sul secondo goal, a parte ciò abbiamo fatto veder il nostro bel gioco e non abbiamo sfigurato. Nel secondo tempo abbiamo dato spazio a due ragazzi classe 2004 ed anche ad un difensore classe 2005, perché ci tenevamo che tutti potessero giocare. Siglare un goal ci avrebbe resi felici e ci siamo andati vicini nel finale con il tiro di Domenico Cantelmo che è stato respinto sul palo dal portiere. Gli irpini sono molto forti, una rosa attrezzata per vincere i play-off”.

LA SFIDA. Messo da parte il test storico, l’Aurora si appresta a disputare il big match di campionato contro l’Aurora Alto Casertano, in programma domenica alle 16 a Capriati al Volturno: “La concentrazione è massima per una sfida che non è decisiva ma molto importante. Al momento siamo primi con una partita in meno. Certamente è fondamentale per misurare le forze, in un primo approccio contro una diretta concorrente per la finale. Per noi e per loro sarà uno scontro diretto, ma i giochi non sono fatti per l’accesso play-off. La squadra sta lavorando intensamente con l’allenatore Danilo De Rosa, così come ha fatto anche durante la sosta: domenica che vinca il migliore“.

LE AMBIZIONI ED IL FORMAT. Il presidente Flaviano Stefano Montaquila è una persona molto ambiziosa che punta a portare il suo club nel professionismo, per cui ha ideato una società ben strutturata. Il suo sogno passa per un format che non lo convince: “Avrei preferito un girone unico all’italiana, con turni di andata e ritorno, senza fase play-off. Ritengo che siamo stati gli unici veri penalizzati dell’annullamento della prima fase, perché eravamo a punteggio pieno con 24 goal fatti e 0 subiti. Oggi si sono rimescolate le carte, la finale è una partita secca in cui può accadere di tutto. Per di più dobbiamo affrontare un Termoli attrezzatissimo, il Bojano che si sta riscattando. E’ un discorso tutt’altro che scontato”. Ed infine chiude sul grande sogno: “Come società l’Aurora è pronta per la Serie D. Lo è come squadra, ora il campo dovrà parlare e dirci se siamo pronti per fare il salto in Serie D“.


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