Spesso è capitato che Oscar Daniel Bezerra Schmidt, la Mao Santa per i brasiliani e ‘O Rey per i casertani, abbia tirato fuori storie e aneddoti sulla sua permanenza a Caserta. Indelebili resteranno le sue gesta sportive sul parquet del Palamaggiò e su quelli di tutta Europa, dove la Juvecaserta andava a giocare con una città e una provincia intera. Con oltre 10mila punti segnati con la maglia bianconera tra campionato e coppe (9143 punti in 284 gare di campionato tra A2 ed A1 alla media spaventosa di 31.19 punti a partita), Oscar, pupillo del cavaliere Maggiò, è entrato nel cuore dei tifosi della Juvecaserta, con quella maglia numero 18, presa per caso (il suo numero prima di approdare a Caserta era il 14), fu ritirata dopo che decise nel 1990 di cambiare aria per andare a Pavia, complice anche tutte le finali perse, quasi come per espiare una colpa che sentiva dentro di sé. La Juvecaserta, targata Phonola, dopo il suo addio vinse lo scudetto. Il primo scudetto del Sud nel basket. L’uomo dei record: degli oltre 49mila segnati in carriera, l’All of Famer, Campione Intercontinentale, del Sud America, dei Panamericani e colui che ha segnato 28 volte più di 50 punti nel campionato italiano uno scudetto non lo ha mai vinto. Nemmeno a Caserta. Ebbene, ora sappiamo con certezza, nonostante le numerose interviste nel corso degli anni sull’argomento che Oscar ha un cruccio: quello di non essere riuscito a ricambiare l’enorme amore che Caserta gli ha donato con uno scudetto ‘tutto suo’. Lo ha fatto attraverso uno dei suoi tanti e meravigliosi post sulla sua pagina Facebook ufficiale. E fa tantissimo piacere leggerlo o vederlo di nuovo in forma, dopo le tante vicissitudini di salute che ha dovuto sopportare negli ultimi anni. Il post del cittadino onorario di Caserta dal dicembre 2016 recita così:
“Purtroppo non ho avuto l’opportunità di vincere lo Scudetto, che sarebbe stato il titolo principale, con la squadra di Caserta – hanno finito di conquistare questo titolo solo un po’ di tempo dopo che ho lasciato Caserta.