MADDALONESE CONVINTA. Il presidente Verdicchio: “Spingo per la ripartenza. Quasi il 50% non vuole, io spero di ricominciare presto ed ai tifosi…



Maurizio Verdicchio, presidente della Maddalonese

MADDALONI – Sono ore di attesa quelle che tutte le squadre di Eccellenza stanno vivendo in questi ultimi giorni. Tutte le compagini sono alla finestra per sapere nuovi sviluppi sul possibile futuro del campionato, ormai fermo da diversi mesi. Soltanto giovedì i club hanno svolto una videochiamata con il presidente Zigarelli e dalla riunione è emerso che la maggioranza delle società si è espressa favorevole alla ripartenza ma soltanto ad una premessa, che ci siano tutte le condizioni di sicurezza sanitaria. La proposta fatta al Presidente prevede anche la richiesta di un forte contributo per poter svolgere i tamponi 24 ore prima di ogni partita così da far scendere in campo con sicurezza i calciatori. Tutto questo dovrà però essere avallato dal governo e dalla Lega Nazionale Dilettanti. Saranno decisive le prossime settimane per auspicare un’eventuale ritorno in campo,  entro questa settimana invece si dovrebbe sapere se e entro quando le società potranno tornare almeno ad allenarsi . Di questo e altro ancora, abbiamo parlato con il presidente della Maddalonese, Maurizio Verdicchio convinto sostenitore della ripartenza in condizioni massime di sicurezza.

LA POSSIBILE RIPARTENZA. Il presidente spiega chiaramente quale sia la sua posizione, orientata alla possibile ripartenza: “Spero tanto che si riprendi a giocare, ci credo e ci spero anche perchè non vedo alternative, non capisco il motivo per il quale non si faccia ripartire questo campionato. Con le dovute precauzioni si poteva iniziare già da tempo e addirittura senza doverlo interrompere a mio avviso. Ci atteniamo alle regole dei nostri superiori e dei nostri politici”



LA RIUNIONE CON ZIGARELLI. Dalla riunione che le squadre di Eccellenza hanno effettuato in videochiamata con Zigarelli, la Maddalonese è stata una delle squadre a propendere per la ripartenza e il presidente Verdicchio ci racconta come è andata e perchè le posizioni sono state contrastanti: “Quasi il 50% delle società avevano interesse a non ricominciare il campionato, magari anche per ovvie ragioni. Purtroppo molte società non riescono più a far fronte a questa situazione, sono mancati gli sponsor, i fondi, non hanno sovvenzionato le società dilettantistiche per quanto avrebbero dovuto secondo me. La nostra situazione è un pò diversa per fortuna, la nostra società è solida per cui avevamo già investito nel campionato in corso ma non per i tamponi. Abbiamo investito nel campo, abbiamo pagato i calciatori per le mensilità previste per il proseguo del campionato, adesso ci farebbe piacere far felici i nostri tifosi anche con grandi sacrifici perchè qui i soldi nessuno vuole buttarli, però avrebbero potuto organizzare le cose diversamente. Anche questa specie di rimborso che hanno avuto i calciatori, avrebbero potuto darlo alle società che avrebbero provveduto ai tamponi per portare a termine il campionato e il resto sarebbe stato a carico delle società che grazie a qualche sponsor sarebbe andata avanti. Invece in questo modo si è fermata tutta la macchina calcistica. Con le dovute precauzioni avrei attuato anche il metro se non due di stanza per far entrare un esiguo numero di tifosi allo stadio, quei tifosi che tanto amano la propria città calcistica”

L’AMAREZZA. Verdicchio racconta l’amarezza che può provare un presidente nel vedere la propria squadra ferma dopo aver organizzato lo stadio prima che il torneo fosse nuovamente interrotto: “La delusione è generale sia a livello politico nazionale sia a livello calcistico. Si potevano gestire diversamente alcune cose con misure diverse si sarebbe potuta giocare non solo l’eccellenza ma anche la Promozione. Una volta sanificati gli ambienti e con le dovute distanze i contatti diminuirebbero. In altre realtà come nei pulmann di dieci metri quadrati ci sono cento persone, non capisco perchè in uno stadio con un perimetro di 370 metri non riescano ad entrarci  trecento persone attuando il metro di distanza. Non c’è proporzione, così come anche per le palestre e tante altre cose, c’è stata una confusione totale”.

LA PROSPETTIVA. Verdicchio si auspica che si possa porre rimedio magari con un protocollo nuovo da far rispettare e che prossimamente venga presa una decisione: “Adesso aspettiamo perchè le voci che si rincorrono sono tante e si sente dire che in settimana si dovrebbe dare un ok per la ripartenza degli allenamenti, spero vivamente che si possa portare a termine questo campionato. Poi le altre squadra avranno i loro buonissimi motivi per non ripartire ma io penso che la cosa giusta sia ripartire, l’eccellenza non è diversa dalla serie D o dalla Promozione e dalla serie C, va costruito un protocollo equo per tutti e per le società senza introiti bisognava e bisognerebbe dare più aiuti economici così da ammortizzare quei costi di gestione per le società per gestire meglio la situazione, magari gli altri presidenti la pensano diversamente ma questo è il mio pensiero. Spero che in un modo o nell’altro questo campionato si porti a termine”.

AI TIFOSI. L’ultimo saluto è rivolto ai tifosi: “I tifosi sono assetati di calcio, avevamo fatto abbonamenti che però non sono stati utilizzati, non sappiamo se restituire questi soldi o aspettare, siamo anche noi in stand by, aspettiamo notizie certe. Speriamo che le avremo la settimana prossima e che entro marzo si riesca a ripartire. Cominciare troppo tardi sarebbe gravoso anche per il campionato di Serie D, finire oltre il 30 giugno poi sarebbe massacrante anche per i calciatori giocare fino a luglio, vediamo se la settimana prossima ci sarà la ripresa degli allenamenti per poi cominciare a giocare qualche recupero”

 


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