REAL AVERSA, ENTUSIASMO A MILLE. Archiviata Francavilla, crescono benissimo i giovani normanni



Ndiaye, attaccante del Real Aversa

AVERSA – É un clima sereno quello che si respira ad Aversa, dopo la vittoriosa trasferta di Cerignola in cui i normanni con una pregevole rimonta firmata Improta hanno fatto ritorno a casa con il bottino pieno: il centravanti classe 87′ prima pareggia i conti al minuto 78′ spizzando di testa su assist di Mariani, e poi ribalta il risultato all’82’ capitalizzando la sponda aerea di Simonetti. Il Real Aversa ha ancora una volta dimostrato di potersela giocare su ogni campo, e di riuscire nel tentativo di salvarsi se ci sarà contiguità di risultati, anche perché la classifica parla chiaro: il team del patron Pellegrino occupa la 14^ posizione ma con un match da disputare contro il Bitonto, in quella che sarà una vera e propria lotta in zona retrocessione, e ha di contro anche il madornale errore che ha costato ai granata la sconfitta a tavolino contro il Francavilla (sul campo era finita 0-1 per i campani). Ma quali sono alcuni dei punti di forza sui quali può contare questa squadra per raggiungere quanto prima l’agognata salvezza?

UNDER A CHI?! É vero, l’Aversa dispone della rosa più giovane dell’intero campionato, e più volte la squadra creata ad hoc dalla sinergia del ds Filosa e del mister De Stefano è stata rimproverata su questo aspetto: ma siamo sicuri che mandare tanti under in campo sia così grave? Eppure Papa si dimostra sempre efficace tra i pali, Mariani vola sulla fascia e non pecca nel cross (suo l’assist per il pareggio di Improta ieri), Ziello continua a fare bene nella zona nevralgica del campo e risponde al nome di tuttocampista, per non parlare dei due “enfant terrible” Chianese e Messina, 4 goal a testa finora. Per non parlare degli altri innumerevoli giovani, che non rientrano più nella categoria degli under, che sono ormai una costante nell’undici di partenza del tecnico partenopeo. Se poi a completare il pacchetto aggiungi uomini di esperienza indubbia come Varchetta, Cassandro, Della Corte e Simonetti, il giusto mix è servito.



IL FORTINO “BISCEGLIA”. Anche qui, sono i numeri a parlare: l’Aversa nello stadio di casa ha subito solo 6 reti in altrettante partite, e perso solo 2 gare: la prima, contro il Brindisi, arrivata all’esordio in casa, e la seconda contro la Fidelis Andria per 1-2. E le altre 4 partite? Vittorie contro Molfetta (4-1) e Gravina (2-1), e pareggi contro Nardò (0-0) e Lavello (1-1). In trasferta il trend è completamente opposto: è dal 16 dicembre, 0-3 contro il Fasano, che l’Aversa non collezionava nemmeno un punto lontano dal “Bisceglia”. In un’annata particolare sotto tutti i punti di vista, nonostante l’assenza di pubblico sugli spalti, sembra essere ancora fondamentale giocare in casa, tanto da poter condizionare le sorti di un intero campionato. Ecco perché l’imperativo del club normanno è quello di totalizzare quanti più punti possibili ad Aversa.

 


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