SOGNI E SPERANZE. Il talento Merola: “2020? Indimenticabili i goal con l’Empoli. All’Inter momenti stupendi, dal 2021…



Davide Merola dell’Empoli

SANTA MARIA CAPUA VETERE – La vita insegna che lottare è l’unico modo per sovvertire quelle gerarchie che sembrano insormontabili. Il traguardo appare lontano ma, gradino dopo gradino, verrà raggiunto solo con i sacrifici e con una innegabile forza di volontà. Di sacrifici Davide Merola ne compie da una vita, sin da quando, a dodici anni, dalla ridente città di Santa Maria Capua Vetere è stato catapultato nella metropoli Milano. Viaggio solo andata per il calcio professionistico, quello vero. Destinazione Inter, lì dove gli sforzi di un adolescente (lontano da parenti, amici, compagni di scuola e soprattutto fidanzata) sono stati ripagati da tanti successi a livello giovanile. L’enfant prodige sammaritano ha vinto in serie campionati regionali Under 14 ed Under 15, campionati nazionali Under 16, Under 17 (con Supercoppa) ed infine si è laureato campione del Triplete con la Primavera neroazzurra, ottenendo la vittoria del campionato, della Supercoppa e l’ambitissimo Trofeo di Viareggio nel 2017-2018. A ciò si aggiunge la palma di capocannoniere in carica con l’Under 17 ed i 59 goal nelle Nazionali giovanili, in sei anni in cui ha indossato la casacca azzurra dall’Under 15 all’Under 19.

SENZA FERMARSI. Lottare è il verbo che da sempre lo contraddistingue. Insieme ad inventare, perché sin da piccolo Davide si è inventato giocate pazzesche, gesti acrobatici e goal che hanno fatto enormemente parlare di sé. L’esordio in Europa League con l’Inter il 14 marzo 2019 davanti a 50mila spettatori al ‘Meazza’, al posto di Matteo Politano, è stato il punto più alto della carriera dell’atleta, nato il 27 marzo 2000 a Santa Maria Capua Vetere. Una continua ascesa che ha subito un rallentamento nell’ultimo anno, il maledetto 2020, con le prime avventure in prima squadra che gli stanno permettendo di farsi le ossa e rinforzarsi dal punto di vista atletico e psicologico. Prima Empoli in Serie B e poi Arezzo in Serie C, dov’è in prestito dal club azzurro, lo hanno fatto entrare in un mondo diverso dalle giovanili. Insegnamenti ed esperienze di vita che  talento cresciuto nella Juve Sammaritana e nella S.S.C. Capua sta accumulando, consapevole che gli serviranno per il suo futuro. Davide si allena duramente, dà il massimo e nel 2021 sogna di vedere fiorire i frutti seminati  che sta compiendo. Con il suo sorriso, con la sua enorme voglia di lottare e con il ricordo del nonno che gli dà sempre la spinta in più.



 

L’INTERVISTA

Sogni, pensieri ed emozioni nell’intervista esclusiva di SportCasertano.it per un orgoglio di Terra di Lavoro, a cui Davide ha risposto con semplicità e partecipazione.

Domanda: Il 30 settembre 2020 hai segnato i primi due goal in prima squadra con l’Empoli in Tim Cup contro il Renate. Racconti le tue emozioni di quella giornata?

Risposta: “Non m’aspettavo di giocare titolare. L’allenatore aveva provato un’altra coppia d’attacco alla vigilia. L’obiettivo era di passare il turno, anche se l’Empoli è una squadra molto giovane. E’ stata un’emozione grandissima, ci ho messo due tre giorni per realizzare di aver segnato i primi goal con la maglia dell’Empoli tra i professionisti. I goal sono dedicati alla mia fidanzata Stefania ed alla mia famiglia. Anche in un momento in cui non trovo spazio per alcune scelte mi è sempre vicina“.

Davide Merola al Meazza

Quanto è stata importante l’Inter per te?

“Tanto, veramente tanto. Non potrò mai dimenticare l’esordio in Europa League a San Siro con la squadra per cui tifavo da bambino. Ho trascorso momenti stupendi, veramente belli sia allenandomi con la prima squadra che anche nello spogliatoio con tutti i compagni che ho avuto”.

Dopo una vita passata nelle giovanili nell’Inter, l’esperienza di Empoli ti ha fatto crescere?

“Soprattutto i primi allenamenti con una prima squadra mi hanno fatto migliorare. Il tempo di giocata è molto inferiore, quindi se non riesci a leggere, è difficile che trovi gli spazi. Mi ha aiutato molto per crescere all’interno dello spogliatoio con calciatori più esperti di me e nel comportamento”.

C’erano altre squadre oltre all’Empoli e perché hai scelto il club azzurro?

“Altre squadre mi hanno cercato, su tutte il Bologna, ma ho scelto Empoli perché ritengo sia la piazza giusta per i giovani. Mister Bucchi ha spinto molto per il mio arrivo e mi ha dato la possibilità di fare sei partite in Serie B. Poi fu esonerato e le cose sono cambiate”.

Davide Merola all’Arezzo

A fine settembre sei passato all’Arezzo in Serie C? Come sta andando?

“Purtroppo non sta andando bene per alcuni episodi sfavorevoli. A volte il poco tempo di lavoro, perché giochiamo ogni tre giorni, non permette di poter preparare le partite come vorremmo. Come nomi siamo forti, manca un qualcosa di più in campo”.

Come va l’esperienza con l’Arezzo dal punto di vista personale?

“Inizialmente ho svolto sette partite, poi con il cambio d’allenatore ho avuto meno spazio. Per l’attuale allenatore sono un altro tipo di giocatore”.

Quanto puoi essere importante per la salvezza dell’Arezzo?

“Fino a quando sono ad Arezzo io do sempre tutto: non so se resto perché sono in prestito dall’Empoli ma ora sono sul pezzo. Come rosa siamo più forti di altre squadre davanti a noi. Siamo consapevoli che con un filotto di partite, la classifica può cambiare. Noi ci crediamo fortemente”.

Lo scorso 8 marzo 2020 hai segnato l’ultimo goal con la Primavera dell’Empoli contro la Samp, poi sei stato catapultato ad Empoli e poi all’Arezzo. Quanto è differente il mondo della Primavera dalla B e dalla C?

“E’ un altro mondo. Sia in Serie C che in B, ti giochi salvezza la ed il campionato. I tifosi ad ogni minimo errore si fanno sentire. Lo stile di gioco è diverso, serve maggiore aggressività e poco tempo per ragionare sulla scelta che può essere quella giusta”.

Perché ritieni che tanti ragazzi arrivano alla Primavera e poi non riescono ad esplodere? Altri invece come gli altri 2000 come Raspadori, Piccoli, Kulusevski e tanti altri esplodono presto?

“Molte volte c’è bisogno di fortuna e di un allenatore che nonostante gli errori, continua a dare fiducia. Senza fiducia è difficile”.

Davide Merola ai Giochi del Mediterraneo, con la fascia di capitano

Hai fatto 59 goal nell’intera trafila delle Nazionali giovanili. Ora sei in età da Under 20, il tuo augurio è di ricevere una chiamata dal ct Alberto Bollini?

“Spero di tornare presto in Nazionale. Dopo l’esordio in Europa League, le mie gioie più belle sono quelle della Nazionale, dalla prima amichevole ai due Europei. E’ un orgoglio giocare con la propria Nazionale”.

Guidi è stato tuo ct nella Nazionale Under 19, ora è tecnico della Casertana. Che ne pensi della sua stagione?

“E’ uno degli allenatori a cui mi sono legato di più perché mi ha dato fiducia, nonostante all’Inter non avevo molto spazio. Seguo la Casertana perché c’è mister Guidi, ieri ci siamo sentiti perché era il suo compleanno”.

Il tuo bilancio del 2020 e il tuo augurio del 2021

Innanzitutto mi auguro è che gli stadi si possono riaprire nel 2021. Tutto sommato non è andata male nel 2020 ma può andare meglio. Da gennaio a giugno spero di poter far quante più partite possibili. Il mio sogno? Sogno di tornare a calcare palcoscenici come in passato. Lavorerò sodo per esaudire i miei sogni”.

Un ringraziamento al responsabile della comunicazione della S.S. Arezzo Nicola Brandini per la gentile collaborazione.


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