CASERTANA-VITERBESE ARRIVA IN PROCURA. Inchiesta sul reato di epidemia colposa e la scelta di non attendere l’esito dei tamponi



Una fase della partita (Foto Giuseppe Scialla)

CASERTA – Il caso di Casertana-Viterbese passa nel mirino della Procura. Si sta ipotizzando il reato di epidemia colposa dopo il match del ‘Pinto’ disputato in 9 contro 11, di cui due degli atleti rossoblù sono risultati positivi la mattina seguente.

Dopo i 15 tesserati rossoblù rinvenuti positivi al Covid-19 la società aveva chiesto il rinvio della sfida il quale non era stato concesso nel rispetto del protocollo vigente. Così la Lega aveva prontamente dato l’ok per scendere in campo alle ore 17:30 allo stadio ‘Alberto Pinto’ di Caserta, come da calendario.



Tuttavia degli unici 9 giocatori disponibili della rosa del tecnico Federico Guidi, 3 giocatori presentavano sintomi mostrando per di più uno stato febbrile. Così il medico della Casertana aveva chiesto l’intervento dell’Asl locale affinché venissero nuovamente effettuati i tamponi molecolari a tutta la squadra. Al fine dell’attesa dei risultati, la società campana aveva proposto il posticipo del match alle ore 21:00 ma ancora una volta le era stato negato.

Così il fischio d’inizio viene posticipato solamente di 45 minuti, alle ore 18:15, con in campo i due giocatori che le ore dopo hanno riscontrato il contagio dai test effettuati i minuti prima della sfida.

Tocca ora alla dottoressa Maria Antonietta Troncone, capo degli uffici giudiziari di Santa Maria Capua Vetere, esaminare quanto accaduto e capire di chi siano le responsabilità dello spiacevole episodio di domenica scorsa. Nel frattempo in queste ore si attende la decisione in merito alla sfida in programma domani al ‘Menti’ contro la Juve Stabia per capire se si potrà giocare o meno l’ultima sfida prima dello stop natalizio.


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