IL DOPPIO EX SASA’ CAMPILONGO. “Cavese-Casertana fondamentale per entrambe sotto il profilo mentale. A Cava tre anni senza precedenti”



Sasà Campilongo (Foto Giuseppe Scialla)

Intervenuto in diretta lunedì a ‘Zona Rossoblù’, il doppio ex di Cavese-Casertana Salvatore Campilongo inquadra così la sfida di domenica pomeriggio a Cava de’ Tirreni: “Non sarà la partita che vale la salvezza ma sarà uno spartiacque soprattutto mentalmente perché a Cava c’è maretta dopo questo avvio di stagione molto complicato. L’anno scorso disputammo un grandissimo campionato con tanti giovani titolari consentendo al presidente di guadagnare molti soldi. Giocammo un campionato intero a Castellammare raccogliendo però risultati esaltanti. Col ritorno al ‘Lamberti’ ci si aspettava un cammino diverso, ma la squadra si è ulteriormente ringiovanita e lo confermano le formazioni piene di sette-otto under. Sia la Cavese che la Casertana giocheranno alla morte, sarà per loro la gara della vita perché pur non essendo decisiva ma sotto l’aspetto psicologico sarà essenziale. In vista del prosieguo della stagione nessuna può permettersi di perdere. Sono due club molto blasonati che stanno provando a risalire e forse nessuno si aspettava una classifica del genere”.

Una bandiera della Casertana, un’icona della Cavese anni 2000. Ricordi indelebili da una parte e dall’altra: “A Caserta tutti sanno quanto sia legato ai colori rossoblù che hanno rappresentato un momento determinante della mia carriera. Ho indossato quella maglia sempre con grande emozione e sono tornato poi da allenatore venendo apprezzato da tutti. A Cava abbiamo scritto la storia con due anni di imbattibilità casalinga, la vittoria del campionato, la Supercoppa italiana. La B sfiorata con una squadra normale, tanti giocatori determinati, vogliosi di mettersi in mostra, poca pressione e un connubio perfetto società-ambiente. Una dirigenza competente che ogni anno non smantellava, ma inseriva atleti di esperienza, conoscitori della categoria confermando lo zoccolo duro delle stagioni precedenti. Il rimpianto è quello di essere andato a Foggia che ci soffiò la finale playoff. La tifoseria se la prese molto, poi l’anno scorso sono tornato e quando sono andato via ho ricevuto molti attestati di stima. Sarà un derby sentito, delicato, sicuramente uno snodo fondamentale per entrambe”.




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