PANCHINA BLINDATA. De Stefano spegne le voci: “Guiderò il Real Aversa in Serie D. Piena fiducia del presidente Pellegrino e del ds Filosa. Emozionato per il mio debutto, tante differenze…



Guglielmo Pellegrino, Antonio De Stefano e Paolo Filosa

AVERSA –  C’è grande fermento in casa granata dopo le grandi novità degli ultimi giorni che hanno fatto impazzire i tifosi della Real Agro Aversa.  Dopo la notizia ormai quasi certa del salto di categoria in serie D e  l’accordo raggiunto tra l’Opes e Pellegrino per la manutenzione dello stadio “Bisceglia”, che sarà ufficiale nei prossimi giorni, ora non resta che programmare con calma la prossima stagione per ambire a qualche successo. Al timone dell’armata granata ci sarà il nuovo tecnico Antonio De Stefano al quale abbiamo rivolto alcune domande.

Mister in pochi giorni la prospettiva è cambiata e da un campionato come quello di Eccellenza, l’Aversa passerà a disputare quello di Serie D, quali sensazioni ha provato in queste ore?



“Siamo passati da un possibile campionato di Eccellenza da vertice, che seppur prestigioso è un campionato regionale, al campionato nazionale dilettanti che è molto diverso. Quando il Presidente Pellegrino mi ha prospettato che c’era questa possibilità ovviamente l’emozione e la voglia di metterci in mostra in un campionato così prestigioso, che oltretutto non ho mai fatto, è stata davvero tanta. Dopo aver fatto l’allenatore in seconda in D a Pozzuoli sei anni fa, come primo allenatore questa è la prima esperienza in questa categoria”

Cosa cambia invece nel preparare una categoria diversa e che differenza c’è tra Eccellenza e Serie D?

“Innanzitutto cambia la regola degli under, in Eccellenza quest’anno la regola imponeva un classe ‘2001 ed un classe ‘2002, ora in serie D ce ne vogliono ben quattro e per averli in campo bisognerà averne almeno un parco di dodici, tredici in rosa. Cambia completamente l’assetto della squadra perché la prima cosa da fare sarà trovare under di qualità, importanti, giocatori pronti per una categoria così impegnativa per poi lasciare spazio agli over. In sinergia con il Presidente Pellegrino e con il Ds Filosa cercheremo uomini che abbiano voglia di Aversa, di rappresentare una città così importante del calcio campano”. 

Con il salto di categoria si stavano rincorrendo numerose voci su altri allenatori, è preoccupato per la sua posizione o ha ricevuto la conferma da parte del Presidente Pellegrino? 

“Quando c’era la possibilità di prendere un titolo di serie D, il Presidente il primo passaggio lo ha fatto con il sottoscritto quindi ho la sua fiducia insieme a quella di Filosa poi sarà il campo a parlare per me. I nomi che si propongono non mi possono interessare più di tanto.”

A proposito di Pellegrino, ha detto di voler puntare a vincere il campionato di Serie D, cosa serve per trionfare ? 

“Non lo so, non credo siano parole del Presidente Pellegrino anche se è una persona molto ambiziosa ed è il primo tifoso dell’Aversa, ha fatto calcio ed è stato anche un uomo di campo e sa bene che la Serie D è un campionato totalmente diverso. Noi dobbiamo innanzitutto disputare un campionato importante dove non dovremmo avere paura di nessuno. Ora però parlare di una possibile vittoria del campionato di Serie D  mi sembra una cosa che al momento non sia un pensiero del Presidente.”

Come giocherà il suo Aversa? Ci sono tutte le premesse per disputare un  ruolo da protagonista’

“Premesso che l’Aversa scenderà in campo per conquistare sempre i tre punti, ma se così non dovesse essere, l’importante è che i giocatori dell’Aversa abbiano la maglia inzuppata di sudore e che quindi dimostrino segno di appartenenza ai colori della città. Cercheremo uomini e in base a quelli deciderò il modulo, avere un solo modulo a disposizione mi sembra riduttivo per un allenatore giovane come il sottoscritto”. 

Cosa vi ha spinto ad accettare la proposta del Presidente Pellegrino?

“Quando ti trovi di fronte ad un uomo del suo spessore umano che ti corteggia, a 39 anni solo un pazzo avrebbe rifiutato. La scintilla è scattata subito e la storia di Pellegrino dice che ogni volta che ha puntato su un giovane ci ha visto sempre bene quindi per me sarebbe un motivo di grande orgoglio potergli dare le soddisfazioni che merita. Hol’obbligo di dare soddisfazioni ad un uomo che ha puntato su un giovane che non ha mai militato in questa categoria come primo allenatore”. 

 

 

 

 

 

 


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