DAL TRIONFO ALL’ADDIO. Monaco Di Monaco: “Fiero della promozione in D dell’Ausonia. Non resto, già varie chiamate ma voglio fare la scelta giusta. Gladiator? Con la famiglia Aveta ho un ottimo rapporto”



Giuseppe Monaco Di Monaco

AUSONIA – Portare un paesino di 2.777 abitanti in Serie D può apparire un’impresa titanica ma non lo è quando si forma un gruppo unito. L’Insieme Ausonia ha conquistato una promozione storica, la prima nella quarta serie, grazie a calciatori che hanno dato l’anima in campo. Tra questi svetta Giuseppe Monaco Di Monaco, goleador classe ’89 di San Prisco che ha messo il suo timbro sulla vittoria del girone B di Eccellenza Laziale. Ben tredici goal in campionato, a cui si aggiungono un goal in Coppa Italia regionale e svariati assist, hanno caratterizzato la stagione dell’ex attaccante del Cassino e dell’Afragolese, che avrebbe potuto incrementare il suo bottino qualora il bottino non avesse bloccato tutto: stesso numero di goal anche per il suo conterraneo di Mondragone Gianmario Palumbo (CLICCA QUI PER LEGGERE IL TRIONFO). Per il roccioso attaccante casertano, soprannominato “Lo Spartano”, è il secondo campionato vinto in carriera dopo l’Eccellenza molisana conquistata con il Trivento, all’interno di una carriera costellata da oltre 130 goal. Ma come tante cose belle, le storie spesso finiscono e di fatti Monaco Di Monaco non ha trovato l’accordo di rinnovo ed ha scelto di interrompere il legame con un club con cui ha segnato 24 goal in un anno e mezzo. Nuove destinazioni lo attendono, per avventure da vivere da protagonista.

Hai spinto l’Insieme Ausonia alla conquista della Serie D. Quali sono le sensazioni per il successo?



“E’ stata una stagione molto bella. Quando si raggiunge un obiettivo la soddisfazione è altissima. Sono avvenuti momenti di tempesta ma ci siamo ricompattati. Eravamo in vantaggio di 6 punti, siamo stati agganciati e poi, dopo il trionfo nel big match in trasferta, abbiamo preso di nuovo il largo. Ovviamente l’obiettivo era di tornare a giocare ma il Covid-10 ha negato questa possibilità. Peccato non aver potuto festeggiare sul campo, è una gioia a metà ma l’importante è ragguingere l’obiettivo”.

Ben tredici goal hanno contribuito alla vittoria. Quanto sei contento del tuo score?

“A livello realizzativo sono molto contento, anche se va detto che quest’anno ci siamo alternati, perché la squadra era composta da tanti elementi validi. Qualche partita si parte dalla panchina e questo non è un problema, perché in una squadra che punta al vertice non bisogna pensare al lato individuale ma al collettivo. Sono fiero del traguardo di goal, è vero che si potrebbe fare sempre qualche goal in più, in quanto mancavano 9 partite, ma purtroppo la pandemia ha fermato il campionato”.

Non hai rinnovato con l’Insieme Ausonia. Per quale motivo non hai trovato l’accordo?

“Come ogni anno non c’è mai riconoscenza. E’ un anno e mezzo che sono all’Insieme Ausonia, squadra che era penultima al momento del mio arrivo a dicembre del 2018 dalla Frattese. L’anno scorso ho segnato dieci goal ed insieme ai miei compagni di squadra abbiamo portato il club ad un passo dal secondo posto, sfiorando i play-off. Quest’anno stagione vincente ma ho deciso di non proseguire perché mi hanno proposti tagli per la somma che percepisco. Ho fatto le mie vlutazioni ed ho deciso di cambiare strada perché vengo da fuori e non mi conveniva”.

Ti dispiace non continuare l’esperienza con il club laziale in Serie D?

“A prescindere da tutto devo dire che sono stato bene, con una società di brave persone. Ma sono abituato a queste cose. Per l’esperienza che ho, avevo messo a conto. In merito alla Serie D, l’ho fatta per 5, 6 anni ma già da qualche stagione ho preferito l’Eccellenza, preferendo di stare vicino alla famiglia. Tra Serie D ed Eccellenza cambia qualcosa ma non moltissimo. La Serie D si avvicina molto di più al professionismo, mi farebbe giocare nell’Interregionale”.

Cosa dice il futuro di Giuseppe Monaco Di Monaco?

“Qualcosa si sta muovendo. Qualche chiamata è arrivata e sto valutando. Cerco sempre di fare la scelta giusta e trovare la giusta avventura”.

Hai giocato tre anni fa ad Afragola. Sei felice per la tanto agognata promozione in D dei rossoblu?

“Sono contentissimo. Afragola mi ha dato tanto, infatti sui social sento spesso i tifosi ed anche il presidente dell’epoca. Quando tornai ad Afragola con la Maddalonese, i tifosi hanno voluto che mi avvicinassi a loro e mi tributarono un applauso: è stato un regalo indescrivibile. Questo significa che si è fatto un buon lavoro fuori al campo. Il calcio finisce ma le persone restano”.

Sei rimasto in ottimi legami con la famiglia Aveta dopo l’esperienza Maddalonese. Che ne pensi del loro progetto al Gladiator?

“Credo che il Gladiator fosse partito per altri obiettivi ma qualcosa non è andato. L’ingresso di Clemente Santonastaso ha dato la scossa all’ambiente. E’ una persona preparata che sa il fatto suo. Se avesse continuato avrebbe fatto grandi cose, avrà la prossima stagione per dimostrarlo. Con la famiglia Aveta esiste un buonissimo rapporto e chissà se un giorno il connubio non possa ritornare. Mai dire mai, se arriva una chiamata ci facciamo trovare pronti”.

In questi giorni ti stai tenendo in forma con l’ex Gladiator Carlo De Falco, sotto la guida del personal trainer Fabrizio Muto. Come procede?

“Con Fabrizio stiamo svolgendo un ottimo lavoro, è molto preparato e dà importanti insegnamenti. Mi fa piacere allenarmi con Carlo De Falco. Carlo ha avuto un po’ di problemi suoi personali che non gli hanno dato la possibilità di dimostrare tutto il suo valore. E uno dei giocatori più forti che abbia mai visto, spero che trovi una squadra, affinché esprima tutte le sue potenzialità”.

Tornando all’Insieme Ausonia, qual è l’emozione maggiore della stagione?

“Il momento più bello è stato il successo nello scontro diretto a Gaeta. Eravamo reduci da 5 pareggi consecutivi, per cui i costieri hanno rimontato e poi formalizzato l’aggancio in vetta, dopo che eravamo in vantaggio di 7 punti. Andiamo a giocare lì, a Gaeta, lo scontro diretto a pari punti e vinciamo con il punteggio di 1-3. E’ stata la svolta. Io sono entrato dalla panchina, ho procurato il calcio di rigore dell’1-2 e poi l’ho chiusa. Game over, è stato quello il colpo di grazia perché poi il Gaeta ha compiuto altri passi falsi ed abbiamo vinto di 7 punti. Ora faccio gli auguri all’Ausonia che potrebbe andare a Formia. Un grosso in bocca al lupo, affinché facciano una grande stagione”.

A chi dedichi la vittoria del campionato?

“La dedica è sempre alla mia famiglia, a mio figlio Bartolomeo ed alla mia compagna Angela. Sono la mia ragione di vita”


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