Bum bum Moretti e quel cuore diviso a metà: “La Casertana nel mio dna e avrei dato tutto pur di tornare. Per sempre grato ad Avellino”



Vincenzo Moretti

Vincenzo ‘bum bum’ Moretti è intervenuto venerdì sera a Sportcasertano Live. Con lui e gli altri ospiti (Di Pietro, Canelli, D’Antò e Cristian Salomone) si è parlato delle scuole calcio che sarebbero pronte a ripartire a giugno ma anche del suo passato con la Casertana. “Debuttai nel ’93 con i falchetti – esordisce – e ricordo che fu un’emozione grande indossare quella maglia. Era il primo anno dopo il fallimento e avevo appena 16 anni. Una stagione in cui avremmo dovuto lottare per la promozione e ricordo ancora il gol al Pineto da prima del centrocampo. Fu qualcosa di davvero incredibile”.

L’ex difensore ha vinto tanto in carriera togliendosi belle soddisfazioni anche lontano dalla Campania. Due però le piazze che gli sono rimaste nel cuore: “Caserta è nel mio dna e sono orgogliosamente casertano. Avellino è la piazza che mi ha consacrato calcisticamente e la porto dentro me con estremo piacere. Non posso dimenticare Genova, Cremona, Castellammare, piazze storiche e calde, ma quello che mi ha dato Avellino, anche per il tempo trascorso in biancoverde, nessuno mi ha dato. Ma Caserta è la mia città, la mia vita e per un casertano indossare quella maglia è motivo di grande orgoglio”.



Enzo Moretti ai tempi di Avellino

Moretti poi non dimentica un episodio di otto anni fa: “Era l’era Pavarese e avevo appena vinto il campionato di C2 con la Juve Stabia. Sembrava fatto il mio ritorno a Caserta con cui avrei anche giocato gratis. A distanza di anni voglio sottolineare questo aspetto perché se ne dissero di tutti i colori. In tutto il periodo della trattativa con la Casertana non ho mai parlato di soldi, mai. E’ una cosa che tengo particolarmente a farla sapere e chi mi conosce, i ragazzi della curva compresi, sa che è la pura verità. Dissi alla dirigenza di voler accettare qualsiasi tipo di proposta economica e dirò di più: se mi avessero chiesto di giocare gratis e inserirmi nello staff della stagione successiva lo avrei fatto. Questo perché amo i colori della squadra della mia città e mi sarebbe piaciuto concludere la carriera su quel campo”.

Enzo Moretti

Infine una battuta sulla possibilità di riaprire le scuole calcio: “Non capisco il perché di questa fretta. La stagione è ormai andata e non credo che i genitori vorranno mandare i loro figli in un momento di incertezza. E’ un argomento molto importante e delicato al tempo stesso. Servono garanzie per tutti e io sono per lo slittamento direttamente alla prossima stagione. Meglio settembre quando avremo tutta la situazione ben chiara”.


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