L’ADDIO DI FLORO FLORES – “Il calcio è stato tutto per me, ora però mi devo fermare. Casertana il mio rimpianto e mi piacerebbe restare”



La conferenza di Floro Flores (FOTO DAVIDE GALLO)

Nella sala stampa del Pinto Antonio Floro Flores ha detto addio al calcio. Con la Casertana ha disputato 31 gare realizzando 5 gol in un anno e mezzo. Troppo difficile fisicamente andare avanti e allora l’attaccante napoletano ha detto basta. Momenti molto toccanti con la moglie arrivata a sorpresa direttamente da Udine, un video che ripercorre i momenti salienti della sua carriera e le lacrime che tagliano il volto del bomber. Il primo a prendere la parola è stato il presidente rossoblù.

D’AGOSTINO – “E’ arrivato il giorno che nessuno di noi avrebbe voluto arrivasse mai. Non sarà l’ultima volta che vedremo Antonio qui con noi perché se vorrà questa è casa sua e ci farà piacere se resterà con noi sotto un’altra veste. Ha avuto una grande carriera e probabilmente tutti ci aspettavamo qualcosa in più da lui. Resta un grande calciatore e un grande uomo che merita tutto il bene del mondo. Aveva altri due anni di contratto e ci ha rinunciato. Non tutti lo avrebbero fatto”.



VIOLANTE – “In questi sei mesi in cui ci siamo conosciuti mi ha colpito la persona, l’uomo e con fermezza posso dirvi che Antonio è un grande uomo. Spero che il futuro sia ancora con noi ma avrà tempo per decidere. Dire basta non è mai facile ma ha dimostrato ancora una volta la sua grande facendo un gesto enorme nei confronti della società, se stesso e famiglia”.

FLORO FLORES – “Ho deciso di smettere perché ho ancora voglia ma il mio corpo non ce la faceva più. Svegliarsi la mattina e cercare di fare stretching, mettersi in moto e camminare era davvero diventato brutto. Mi sentivo un pensionato e ho deciso di dire basta. Nonostante le problematiche qui a Caserta in questi 18 mesi ho sempre fatto il massimo. Oggi mi interessa lasciare qualcosa come uomo e ho ricevuto molti messaggi di affetto e stima. Quando ti ringraziano per l’uomo che sono significa che qualcosa di buono ho fatto. Dico grazie ai miei allenatori, ai compagni di squadra e ho sempre cercato di farmi amare. In queste stagioni mi ha sopportato e supportato mia moglie perché solo lei capiva le mie sofferenze e problemi. L’anno scorso ho visto 4000 persone allo stadio ed è questo il mio rammarico. Le avrei volute riportare ma non ci sono riuscito. Grazie ai miei compagni, al mister che mi ha sempre incitato e spero che ai giovani abbia dato qualche consiglio giusto. Martedì non avrei immaginato di arrivare a questo punto. Ero in viaggio verso Caserta e ho capito che era il momento di dire basta. Continuare a Caserta? Sarei felicissimo perché è un club ambizioso, ha voglia di crescere e c’è tanta voglia di vincere con un progetto importante. In città mi trovo bene e vorrei continuare ad abitarci. Questo sport per me è stato tutto, l’ho sempre amato e inseguito i miei sogni. L’esordio in serie A con la maglia della mia città è stato qualcosa di fantastico. Me ne sono capitate tante in carriera ma indossare quei colori è stata la realizzazione di un sogno. Per inseguire i miei sogni ho rifiutato la Juventus, la scelta più difficile della mia vita, ma volevo giocare e sono contento di aver preso quella decisione”.


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