Il giudice sportivo rinvia la decisione su Albanova-Casoria, scoppia l’ira biancazzurra. Patron Zippo: “Calcio corrotto, a fine anno lascio”. Petrillo: “Umiliati e offesi”



La fase concitata della gara

Rabbia, delusione e voglia di lasciare. Così si può sintetizzare il posto apparso in queste ore sul profilo personale di Giuseppe Zippo patron dell’Albanova. Ecco il suo sfogo sui social: “L’arbitro ha avuto il coraggio di annotare sul referto ufficiale di gara che il giocatore oggetto della prima ammonizione, non è quello a cui sventola il cartellino in faccia ( tra l’altro autore del fallo commesso e con le scarpe rosse e quindi facilmente riconoscibile) ma bensì quello che arriva dalle retrovie e che si alza la maglietta…..sembra un sogno signori ma è la realtà.
Detto ciò, oggi dopo sette anni fatti di amore e passione scendo dalla giostra. Fatevelo voi questo calcio marcio e corrotto. Non vi permetterò più di sottrarre nemmeno un minuto alla mia vita, al mio lavoro e soprattutto alle mie figlie. Ci avevo creduto, avevo sperato che nonostante interessi e politiche varie, almeno i principi base sarebbero stati rispettati… e invece no!!! Un sistema dove le società vengono prese in considerazione e tutelate solo quando c’è da mettere benzina nel motore, ma poi lo stesso motore parte con conducenti diversi e incapaci. Un ragazzino poco più che ventenne può fare il bello e cattivo tempo e nemmeno dinanzi a 65.000 persone che hanno visualizzato il tutto ha il buon senso ed il coraggio di ammettere l’errore, perché caro giovanotto errare è umano ma non ammetterlo è un comportamento da vigliacchi ( riferiscilo anche a chi ti ha consigliato di prendere questa strada ). Lancio un appello ai miei colleghi Presidenti, oggi è capitato a me domani non si sa a chi, è inutile lamentarci poi se non prendiamo serie prese di posizioni, finché non capiremo che questi signori si possono permettere di fare tutto ciò è solo grazie alla nostra passione e ad i nostri sacrifici. Onorerò gli impegni presi, perché è la mia indole che me lo porta a fare, e soprattutto ci sono ragazzi che con il calcio seppur dilettantistico ci mandano avanti le famiglie e per molti di loro e ancora amore e passione verso quel maledetto campo verde.
P.s l’ultimo sfizio che mi toglierò sarà quello di denunciare tutto alla procura federale e vediamo……

Il presidente dell’Albanova Francesco Petrillo

Poi arriva quello del presidente biancazzurro Francesco Petrillo che non usa mezzi termini per gridare tutta la propria rabbia: “Quando 70.000 persone vedono un video di alcune scene di una partita di calcio dove si evince CHIARAMENTE un errore tecnico da parte dell’arbitro e questa cosa viene volutamente ignorata sia dallo stesso arbitro ma dagli organi competenti allora non si chiama più sport ma MALAFEDE.
È quello che è successo nella partita ALBANOVA – CASORIA del campionato di Eccellenza campano girone A. Quando un gruppo di amici decide di investire soldi, tempo tolto al proprio lavoro e alla famiglia, impegnandosi per puro diletto sportivo in una avventura dove alla base di tutto c’è ( oppure ci dovrebbe essere) la lealtà e lo spirito dello sport e questa cosa viene meno per cause dovute a soliti noti che pensano con presunzione e oltraggio di decidere di sconvolgere la verità allora viene meno l’entusiasmo che caratterizza l’inizio di una avventura. Hanno deciso che 70..000 persone non contano a niente. Decidono loro. Comandano loro. Vincono loro. NOI NON CI STIAMO.
Ci sentiamo UMILIATI E OFFESI come sportivi, dirigenti e rappresentanti di un popolo che cerca nello sport di far dimenticare problemi e pregiudizi.




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