Caserta-Roseto… sotto il segno del ‘Marco’!



Cusin a canestro (Foto juvecaserta)

Un ‘doppio’ match, quello del debutto nella Supercoppa Italiana. Una gara di ‘andata’ orrenda, da dimenticare. Una gara di ‘ritorno’, gagliarda e giocata con intelligenza e CAZZIMMA: per difesa e gestione della pressione, soprattutto. Entrambe le squadre contavano assenze importanti: a noi, un filino di più; ‘regalare’ una guardia americana, è un lusso che raramente ci si può concedere. Tuttavia, in ‘Gara 2’, tutti hanno contribuito. Partendo da Paci (un autentico ‘fuori serie’, di ‘altra categoria’), resosi autore di due importanti azioni difensive; finendo con #Stanic, che ha saputo scegliere bene i ritmi da dettare, confondendo la difesa avversaria. Partita ‘calda’ giocata in un Palamaggiò ‘surriscaldato’. Una “Reggia del Basket” che palesa evidenti limiti di adeguatezza -ventiazione, climatizzazione, ‘lame di luce’ (solare) invasive etc.- ma, viva Dio, ben lungi dall’inferno di quell’hangar fuorilegge del Palasport Taliercio. Molti gli errori commessi; parecchia la strada da percorrere ancora. Tanti, i “forni di pane” da mangiare; ampissimi, i margini di miglioramento conseguibili, ancorché senza un americano titolare. Un numero incoraggiante emerge chiaro: 30, i viaggi alla lunetta; solo 11 per gli abruzzesi: rivedibile, tuttavia, la nostra % di 18 su 30. Ottimo il rapporto tra falli chiamati/subiti: 18/28; incoraggiante… La vittoria matura grazie ad una difesa più incisiva e ad una mossa in cabina di regia: la ‘direzione’ che, passando a Stanic, libera #Giuri il quale, ad un certo punto, diventa un fattore da oltre l’arco. E, proprio il ‘tiro pesante’, diventa quell’arma tattica (così deve essere) che, assieme al bonus inflitto anzitempo e ai tiri liberi, sposta ‘l’ine(r)zia’ (No, NON è un refuso) della gara in nostro favore. I fattori di criticità non sono certo mancati; cominciando dalle (troppe) palle perse, al preoccupante 9 su 23 (39%) da due punti. Inequivocabile indice di sofferenza della fisicità avversaria; dato mitigato dalla maggior precisione dai 6.75. Una superiorità atletica figlia di un’età media più bassa della nostra; un tema che ricorrerà spesso. Ci sarebbe da chiedersi: dov’è la squadra giovane annunciata alle idi di giugno? Tuttavia, l’asse Giuri-Cusin (e Carlson, sebbene ancora un po’ claudicante) già funziona, seppur non ancora a regime. Insieme, guardia e centro hanno prodotto: 27 punti, 6 assist, 14 rimbalzi, 7 falli subiti e 10 viaggi alla ‘carità’. Ecco perché, “Sotto il segno del Marco…” e non solo. A questo, aggiungiamo che si dovranno aggregare #Sousa e la combo-guard USA… La sensazione è che Coach “Nandokan” abbia accettato una scomoda sfida; su schema di gioco ed interpreti in campo, avrà di che rischiare. D’altronde, come si dice: “Chi non risica…” All’orizzonte c’è la doppia trasferta contro Cestistica Città di San Severo e Poderosa Pallacanestro Montegranaro, due roster già completi e avanti nella preparazione ed amalgama di squadra. Per noi sarà una prova (doppiamente) difficile: non siamo pronti per la competizione… Non ancora!! P.S. – Ancora tutta da decifrare, l’inspiegabile Gimkana tra curva-tribuna num.-curva-tribuna “Pasta Reggia”. Senza contare che, ai fini televisivi, la tribuna Nazional Popolare offriva alle telecamere uno spettacolo desolante, eccezion fata per pochi ‘ignavi’ eletti… Certamente, non un buon spot per il prosieguo; una mossa maldestra?

Carmine Covino




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