CAMORANI APPENDE LE SCARPETTE AL CHIODO. Dal basso alla Serie A, sempre innamorato del calcio



Alfonso Camorani contrasta Kakà

Lunedì sera attraverso il suo profilo Facebook ha deciso di dire basta con il calcio giocato: è la recente storia di Alfonso Camorani. Il centrocampista nato sì a Cercola, ma da anni in residente a Recale provincia di Caserta ha deciso di appendere le scarpette al chiodo e lo ha fatto lasciando un post sui social. Nato il 21 febbraio 1978 e con la carta d’identità che segna i 41 anni, Alfonso Camorani è stato un grande guerriero che lottava su ogni pallone e non si arrendeva mai, con la sua esperienza ed il suo grande bagaglio calcistico ha potuto fare da “chioccia” a tanti giovani talenti del calcio dilettantistico sapendo dare i giusti insegnamenti. Partito dal basso per arrivare in alto ed è riuscito a realizzare il suo sogno di giocare nella massima serie, prima con il Siena e poi con il Lecce, vestendo gloriose maglie come quella della Fiorentina, della Casertana, dell’Avellino, dove ha vinto il campionato con la Berretti, e della Salernitana oltre a tante esperienze in giro per l’Italia. Negli ultimi anni ha accentrato la sua posizione di gioco mettendosi davanti la difesa, un lottatore infinito e che ha sempre sudato e difeso fino allo strenuo delle forze la maglia indossata. In provincia di Caserta, oltre alla maglia dei falchetti, ha indossato quella della Sessana, della Virtus Carano, la granata del Mondragone e nell’ultima stagione ha vestito la maglia del Tre Pini di Piedimonte Matese vincendo la Coppa Italia Molisana. Alfonso Camorani ha giocato per ben 26 squadre diverse lasciando in tutte le società un grande ricordo prima per l’uomo e poi per il calciatore, ora però è tempo di pensare al futuro, sempre sullo stesso rettangolo verde però con una veste diversa. Ma nella vita mai dire mai: a fine campionato il brizzolato centrocampista aveva annunciato di dare l’addio al calcio giocato, ma la voglia matta di giocare l’ha fatto cambiare idea, tutti gli sportivi sperano in un nuovo ripensamento. Nel “peggiore” dei casi, la sua carriera nel calcio continua con la nuova esperienza da allenatore con i ragazzi, cercando di insegnare ai più piccoli i sani valori dello sport più bello al mondo.




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