LA COPPIA SCOPPIA? – Pro e contro di un terzo cambio di panchina. Molti candidati ma tutti con la stessa richiesta. E se ci fosse un ritorno al passato?



Di Costanzo e Raffaele Esposito (Foto Giuseppe Scialla)

Il pareggio di ieri contro la Paganese ha ufficialmente gettato nello sconforto più totale la tifoseria della Casertana. Sarebbe facile dare la colpa ai calciatori, agli assenti, a chi è già in vacanza, a chi non è (quasi) mai sceso in campo, a chi è venuto per chiudere una carriera che vive ormai solo di ricordi, a chi ha collezionato una marea di cartellini rossi, a chi va in campo pensando a cosa farà la domenica sera e a chi evidentemente gioca in C con un pizzico di fortuna. Le colpe di questo fallimento sono da dividere tra tutti, ma proprio tutti, dal primo all’ultimo. Nessuno punta l’indice contro nessun dirigente o calciatore, ma ognuno è obbligato a farsi un lungo e approfondito esame di coscienza. Ieri nel tardo pomeriggio si è anche diffusa la voce di un possibile (e a quanto sembra fattibile) ennesimo cambio di panchina. Tutti gli allenatori interpellati hanno chiesto garanzie. Di che tipo? Semplicissimo: un contratto almeno fino al 2020, cioè di quindici mesi. Nessun accetterebbe un contratto di appena tre mesi con opzione per il futuro in base ai risultati. I famosi bonus che tanto piacciono alla Casertana. Se poi ci sarà qualcuno a cui piace il rischio evidentemente lo farà perchè la vetrina rossoblù fa sempre curriculum. Sarebbe il terzo cambio che a sette giornate dal termine avrebbe poco senso. Oppure no. Facciamo un’attenta riflessione: cambi adesso e il nuovo trainer ha bisogno di almeno quindici giorni per sistemare almeno mentalmente un gruppo che è allo sbando (da mesi ormai). Probabilmente rischi di non giocare i playoff perchè Rende, Monopoli, Siracusa, Reggina, Potenza e Leonzio non ti regalano neppure la monetina che l’arbitro usa per sorteggiare ad inizio gara chi batte e chi sceglie la metà campo. Quindi cambiare adesso è un azzardo. Non cambiare? Per Di Costanzo ed Esposito parlano i numeri e quelli non mentono: 20 punti in 17 gare con una media di 1,18 e siamo stati buoni inserendo anche lo 0-3 a tavolino contro il Matera altrimenti la media sarebbe stata di 1,06. Praticamente da playout. Se hanno sbagliato e in cosa questo lo deciderà la dirigenza, sta di fatto che se restano devono darsi una svegliata perchè il sabato e la domenica continuano a piangere e ripetere la stessa poesia: questi siamo, siamo contati, dobbiamo dare il massimo, dobbiamo provare a fare il meglio possibile. Siamo stati sfortunati, meritavamo di più, chi è sceso in campo ha dato tutto. Il disco si è incantato e la gente si è stufata. Tanti infortuni e squalifiche? Vero ma per i primi bisogna chiedere allo staff medico e al preparatore, per le seconde è il chiaro segno di un nervosismo di chi vede sfuggirsi tutto di mano. Terza possibilità: torna Fontana. Qualcuno ha ipotizzato questa scelta che però a nostro avviso è difficile da realizzare. D’Agostino fu categorico: “L’ho esonerato perchè fumava in campo”. Probabilmente l’allenatore catanzarese non ha smesso di fumare, forse potrebbe limitarsi a non farlo sul terreno di gioco ma deve convincere il presidente. Sta di fatto che la possibilità di vedere Fontana nuovamente a Caserta è piuttosto bassa, ma non del tutto impossibile. La verità signori cari è una sola: alieni, extraterrestri, fenomeni e fuoriclasse non ne abbiamo visti. E’ un anno nero ma non chiamatela sfortuna perchè la sfortuna a volte te la crei da solo.




error: Content is protected !!
P