L’Aversa si sgretola su se stessa. Spezzaferri non crede alle parole di Corvino che replica a muso duro: “Non sono io quello che non mantiene gli impegni. Io via da Aversa per colpa di Caso”



Corvino e Spezzaferri

Ormai è guerra fredda tra Pasquale Corvino e Giovanni Spezzaferri. Il presidente dell’Aversa Normanna nel pomeriggio aveva messo in dubbio le parole dell’ormai ex socio definendo il nostro quotidiano un magazine (ma l’addetto stampa avrebbe dovuto correggerlo) e addirittura considerando le dichiarazioni dello stesso Corvino un bug mediatico (e si badi bene scritto bug e non bag che in inglese significa sacchetto, borsa, contenitore e dunque non certo il famoso bug di cui parlava Spezzaferri). Allo stesso Corvino non sono affatto andate giù le accuse di Spezzaferri che sempre tramite il suo addetto stampa parla di una scusa bella e buona per non rispettare i patti. Spezzaferri non ha però capito, o meglio, fa finta di non capire, che il problema vero è la presenza del direttore sportivo Antonio Caso. Se vuole la collaborazione di Corvino deve licenziare il ds. Ma evidentemente non vuole e non può. Motivi? Non è dato di saperli. Intanto Corvino ha messo in chiaro il concetto. Andrà via dall’Aversa se non verrà allontanato immediatamente Tonino Caso. Molto dura la replica dell’imprenditore casertano. Ecco quanto ha dichiarato alla nostra testata. “Mi auguro che le affermazioni dell’ingegnere Spezzaferri non siano sue ma forse consigliate dal vero presidente dell’Aversa che vedo ha molta influenza su di lui. Per quanto riguarda i calciatori acquistati, faccio presente che ho preso i migliori mentre lui e il direttore Caso hanno venduto i migliori che l’Aversa che aveva. Mentre io spendevo per rafforzare la rosa con ottimi calciatori, c’era chi vendeva i migliori atleti partendo da Calvanese, Tessitore e tanti altri che non so neppure dove stanno e né tantomeno quanto l’Aversa o chi la rappresentava abbia guadagnato. Per cui l’alternativa a questi calciatori erano i ragazzi di quindici-sedici anni che il nostro direttore sportivo voleva inserire per farci retrocedere. Né tantomeno il presidente Spezzaferri mi sembra abbia mai portato un calciatore nuovo né tantomeno pagato. Per quanto riguarda poi un eventuale mio indietro come dichiarato dallo stesso Spezzaferri, non posso pensare che Spezzaferri, persona molto intelligente, possa aver detto una cosa di questo genere. Esiste una cosa sola che lui non deve nascondersi ma rispondere pubblicamente. C’è un accordo scritto in cui lo staff tecnico e il direttore sportivo li dovevo nominare io. Io ho deciso di mandare via Caso e sostituirlo, lui non l’ha permesso per cui giustifichi pubblicamente il perché. Questo è l’unico patto che non è stato mantenuto finora. Sicuramente avrà le sue ragioni, ma al mio paese esiste un detto che dice “rapporti di soldi rapporti di sangue”. E’ una grande delusione aver affidato una squadra a un direttore sportivo che la sta distruggendo. Inoltre non mi si accusi dei calciatori arrivati perché altri tipi di calciatori li ho visti vendere ma non arrivare. Ed eventuali impegni impresi non sono stato io che non li ho mantenuti. Non voglio assolutamente più sentir parlare di questo argomento. Il presidente Spezzaferri parla di un passo indietro? Non c’è problema, vada via Caso dalla società e discutiamo di quello che vuole. Ma fino a quando Caso sarà il ds e lui lo permetterà non si autorizzi a dire cose non vere, di impegni miei non mantenuti o di eventuali scuse perché non glielo consiglio, non sono il soggetto adatto che si lascia fregare i soldi ed essere umiliato. Considero a questo punto non possibile questa cosa per cui la mia presenza all’interno dell’Aversa Normanna non esiste più anche perché chi non rispetta una carta scritta figuriamoci se può rispettare una parola. Non ho nessuna intenzione di investire un euro in questa società perché chi non rispetta i patti deve aspettarsi questo. Consiglio a Spezzaferri e al suo presidente di chiudersi dentro e di trovare la giusta soluzione al problema come hanno fatto quando mentre io compravo i calciatori, loro nel chiuso di una stanza li vendevano. E’ un vero peccato perché se si voleva far retrocedere l’Aversa non mi sembrava giusto e corretto venire a rompere le scatole al sottoscritto facendomi perdere soldi inutilmente. Tutto il resto sono chiacchiere e spero che la smettano di calunniare e trovare giustificazioni ai loro atteggiamenti perché non sono il soggetto adatto e la mia reazione sarà sempre molto dura. E potrebbe anche eventualmente discutere e valutare situazioni che potrebbero essere molto imbarazzanti. Con questo ho chiuso e spero che la cosa finisca qui”.




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