Capparella non dimentica: “A Catania esperienza unica, quella finale persa grida vendetta. Mi sarebbe piaciuto restare di più a Caserta”



Capparella in azione con la Casertana (Foto Giuseppe Scialla)

Meno di due mesi a Caserta, un anno intero a Catania. Il doppio ex Marco Capparella non dimentica: “Caserta fu una parentesi in serie D mentre a Catania un anno nell’era di Gaucci. Un’esperienza più lunga, indubbiamente positiva con un finale amaro. Perdemmo la finale per la serie B contro il Messina. Ma comunque sono rimasto legato a Caserta e fu un peccato essere rimasto così poco. Arrivai in rossoblù dopo undici gol in C1 e accettai subito perché il progetto era interessante, la rosa sembrava competitiva, però ci furono malintesi con la società e le cose andarono come tutti sappiamo. Nel calcio la sconfitta ci può stare, in qualsiasi categoria. La società dovrebbe stare vicino alla squadra nei momenti complicati e invece non fu così”.

Capparella contro l’Ebolitana (Foto Giuseppe Scialla)

Poi dall’album dei ricordi riaffiora un Casertana-Ebolitana di sei anni fa: “Fu una partita incredibile. Meritavamo di vincere ed eravamo avanti 3-1, ma l’arbitro decise che doveva finire in parità e loro pareggiarono a tempo scaduto. Ricordo uno stadio pieno, tifosi caldissimi che ci incitarono fino alla fine. Un vero peccato”. Domenica al ‘Pinto’ c’è l’ultima di campionato tra Casertana e Catania. Un autentico scontro diretto in chiave playoff. “Credo che assisteremo ad una bella sfida. Sia la Casertana che il Catania sono due ottime squadre. Domenica sarà una gara difficile per entrambe, chi vince andrà ai playoff e sarà un bello spettacolo anche sugli spalti poiché a Caserta hanno sempre avuto un tifo caldo e appassionato. Due città, due squadre che meritano di lottare per il vertice”.




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