Gladiator, il menù del presidente D’Anna è per tutti i gusti: “Signore è un pover’uomo. Corvino? Nessun incontro con lui ma è un imprenditore appetibile. I sammaritani stanno stentando, quindi il titolo….



L’ingegnere Raffaele D’Anna

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Senza peli sulla lingua. Senza se e senza ma. Con tante parole dirette a persone che di questo Gladiator fanno parte, dalla dirigenza in su, e con diversi pensieri, positivi e negativi, che potrebbero tenere la squadra dei gladiatori a difesa della città dell’Anfiteatro o condurla verso altri luoghi. Il presidente Raffaele D’Anna non parla spesso a mezzo stampa, anzi per riuscire a strappargli un’intervista esclusiva, ce ne vuole. In questo caso non può esimersi dallo svelare il suo pensiero sull’attualità neroazzurra, divisa in due tronconi: la tranquillità del campo e l’incertezza societaria. E poi alla luce dell’interessamento di Pasquale Corvino (CLICCA QUI PER LEGGERE), mai come in questo caso la sua voce può chiarire ogni discorso in maniera definita.

IL DERBY. Il preambolo della lunga intervista è dedicato alla partita di ieri contro l’Aversa Normanna. Una sorta di menù ad alto contenuto calorico che parte con l’antipasto e poi continua con il primo piatto, il secondo ed un dessert finale: tutte pietanze invitate a stimolare l’appetito sammaritano e non, don diverse stoccate. Che il derby potesse essere vinto, non ne ha dubbi. Buon appetito: “Sicuramente il risultato ci sta stretto per come si è comportata la squadra globalmente. L’Aversa è molto più “cazzimosa” e furba, come avvenuto nell’occasione del raddoppio. Due di loro si chiamano la palla, urlano “Lascia” ed il nostro portiere brocco la lascia entrare in porta senza intervenire. La signora arbitro è distratta perché pensa ad altro e convalida. Per carità, ha arbitrato discretamente ma in quel caso non sente ed non ascolta cosa avviene. Per il nostro portiere (Patella) è stata una giornata storta, meno male che non tirato poco in porta, altrimenti avremmo preso molti goal. Nel secondo tempo è entrato male, poi si è riscattato bloccando quel tiro alla fine. Ai punti meritavamo la vittoria, ma nel calcio chi fa più goal vince ed è finita in pareggio”.



Il vecchio presidente Gaetano Signore (foto SportCasertano.it)

IL BLUFF SIGNORE. Nelle scorse settimane, l’autoinvestitura di Gaetano Signore a socio di maggioranza aveva dato un’accelerata alla costituzione della S.r.l. ma all’improvviso tutto si è rivelato un bluff con il suo dietrofront al momento di passare dalle parole ai fatti. Il primo piatto è servito: “Signore è un povero uomo. Non lo so come abbia fatto il presidente negli anni passati, era un’altra epoca con una società diversa. L’ho visto come un povero disgraziato, ma la responsabilità non è usa ma qualcuno che lo ha convinto ad entrare nel Gladiator. A prescindere da quello che è successo, siamo alla ricerca di qualche socio importante per dare manforte ai soci sammaritani che stanno stentando, perché le condizioni erano diverse. Quando nacque questo connubio, io venivo per fare la mia parte e non tutto. Se avessi saputo di fare tutto, sarei andato altrove. Vedo i sammaritani leggermente in difficoltà sotto l’aspetto azionario. Io sto dando dimostrazione di voler fare la società ed infatti ho portato le carte dal notaio. Ho avanzato la proposta di sottoscrivere le quote ma mi rendo conto che finisco per avere quasi tutte le quote, quindi mi conviene risparmiare e lasciare tutto così com’è”.

Giacomo De Felice e Raffaele D’Anna

DA SOLO NON POSSO. Un sorso d’acqua e si continua con ampi riferimenti agli imprenditori guidati da Giacomo De Felice: “Ma questo non vuol dire che ho cambiato idea. Le carte sono ancora dal notaio e mi auguro che la Srl si faccia. Santa Maria Capua Vetere è una buona città, può avere una squadra non solo in D ma può ambire a qualcosa in più. Il tessuto urbano è ottimo, i tifosi sono numerosi, lo stadio è stato reso competitivo ed è ambito anche per altre iniziative, la struttura c’è e si potrebbe fare qualcosa di buono. Sta di fatto che la Serie D è costosa ed io non ho i mezzi per farla da sola. Se ci sono imprenditori seri che vogliono fare la società sono contento, sennò c’è da aspettarsi tutto, anche che mollo e me ne vado”.

GLI STIPENDI DI FEBBRAIO. L’ingegnere marcianisano indica la data di domani come decisiva per le sorti del futuro del calcio a Santa Maria Capua Vetere. Alla domanda se il Gladiator rischia di patire problemi economici, lui risponde in maniera lapidaria. Arriva il secondo: “Domani gli imprenditori sammaritani adempiranno in maniera da poter pagare gli stipendi del mese di febbraio. Spero seriamente che rispetteranno gli impegni e lo faranno, poi nel mese di marzo verificheremo qualche altro ingresso. Voglio sperare che tutto vada bene, altrimenti se dovesse venire un socio di Caserta pensa Caserta come fulcro delle proprie attività. Lì c’è da preoccuparsi. Per ora siamo perfettamente in regola, vi dico che abbiamo anche la competenza per fare una squadra competitiva. Se viene fuori qualche imprenditore serio andremo avanti con la S.r.l., da solo non posso”.

Pasquale Corvino, ex presidente della Casertana

LE VOCI SU CORVINO. Lecito, in conclusione, chiedere al numero uno del sodalizio di via Martiri del Dissenso lumi sui rumors che vedono Pasquale Corvino interessato al Gladiator. Dessert più squisito non poteva essere scelto: “Io conosco Corvino da molti anni. Eravamo in Amministrazione Comunale insieme, lo rispetto ed anche lui ha stima di me. Di sicuro lui potrebbe essere un bravo e buon imprenditore. Intanto, ci tengo a chiarire che non c’è stato alcun incontro, però non è difficile che se abbia intenzione di realizzare qualcosa di più importante, pensi a noi come sfogo. Non c’è dubbio che sarebbe un piacere, non tanto per i sammaritani perché il progetto potrebbe avere delle deviazioni. Se Corvino intenda entrare nel Gladiator, niente di male. Se Corvino pensi di comprare il titolo, gli rispondo che non è vendita, ma se i sammaritani dovessero venire meno, il futuro potrebbe riservare delle sorprese”.

IL SINDACO. Ah, come dimenticarsi dell’amaro. Un pranzo come si deve non ne può fare a meno: “Il titolo non si muove per adesso. I sammaritani e l’Amministrazione Comunale devono partecipare, il sindaco Antonio Mirra in prima persona. Noi abbiamo investito sulla struttura pubblica, dando dimostrazione della nostra volontà. Lui non l’ho ancora fatto, perché avrebbe potuto prevedere contributi nel bilancio, una mano concreta che non ha ancora fatto. Se questo non dovesse accadere, potrebbe succedere di tutto”. Ora, a pietanze ingurgitate, è possibile alzarsi ma non per digerire. Per riflettere sulle sue parole che molto faranno discutere.


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