Strepitosa Juve, sbancata Cantù. E ora i bianconeri sognano



Sosa (Foto Filauro)
Sosa (Foto Filauro)

Dopo una grande rincorsa durata per più di 30 minuti, la Pasta Reggia Caserta fa suo lo scalpo della Red October Cantù per 83-82 prendendosi il quinto successo della stagione. Dopo aver sofferto dannatamente le scorribande di Pilepic (23 punti) e della coppia Johnson-Lawal, la Juve raccoglie le sue energie dopo essere stata retta da Mitchell Watt (22 punti) e mette la freccia con le triple di Cinciarini, Bostic e Sosa. Con questo successo i bianconeri possono veramente sognare qualcosa di importante per il girone d’andata.

Il primo quarto. Si comincia a ritmi altissimi, con gli attacchi che riescono a bucare costantemente le difese. La Juve vuole subito prendere il comando delle operazioni facendosi trascinare da un ispirato Edgar Sosa (9 punti nei primi 10′). Le sue prodezze, assieme al movimento perpetuo di Putney capace di mettere in crisi la più statica difesa canturina, portano i bianconeri sul 6-12 dopo soli quattro minuti, ma Cantù vuole rialzarsi dopo le ultime due brutte figure con Pistoia e Reggio Emilia. Due giochi da quattro punti di Pilepic (11 punti) e Waters capovolgono l’inerzia, mentre nel pitturato inizia a carburare JaJuan Johnson che fa ammattire Watt e Czyz: il primo quarto si chiude sul 28-24.



Il secondo quarto. La Red October prova subito ad ampliare la forbice con Waters ed il solito Pilepic, ma Caserta sfrutta bene il pick and roll rendendo Watt il perno del proprio attacco. Il numero 50 permette alla Juve, in enorme sofferenza nel pitturato (9 i rimbalzi offensivi concessi nei primi 20′), di restare incollata alla partita. Una sfuriata di Cinciarini (cinque punti consecutivi) riavvicina i bianconeri, che completano la rimonta al 17′ don un gioco da tre punti di Gaddefors. Ma negli ultimi tre minuti l’attacco ospite non riesce a concretizzare le sue occasioni, prestando il fianco ai brianzoli che riescono a chiudere in avanti all’intervallo sul 46-41.

Il terzo quarto. Al ritorno in campo i ritmi sono notevolmente più bassi, con tanti errori da una parte e dall’altra regalando un paio di minuti di brutto basket. La Juve tenta di colmare il gap con una reazione nervosa, affidandosi ai suoi giocatori di talento. Due prodezze in avvicinamento a canesto di Mitchell Watt riportano la Juve al -1, ma i bianconeri continuano costantemente a soffrire nella propria area, concedendo secondi e terzi tiri agli uomini di Kurtinaitis. In attacco invece il numero 50 è troppo solo, con i compagni incapaci di far soffrire la difesa avversaria; Cantù può dunque riallungare sul 59-53 dando costantemente il pallone nel pitturato.

L’ultimo quarto. La Pasta Reggia si aggrappa a Cinciarini per riaprire la gara: sette punti consecutivi dell’esterno rimettono in scia i bianconeri sul 62-60 al 32′. L’attacco brianzolo però riesce a mettere le cose a posto, facendo muovere la zona casertana e pescando il jolly con le triple di Acker e Waters. Caserta si riavvicina faticosamente ad un possesso di distanza, ma perde un paio di occasioni per rientrare definitivamente con Sosa e Bostic che forzano alcuni attacchi; nel momento di maggiore difficoltà la difesa della Juve recupera due palloni importanti e con un break di 0-7 in un minuto, coronato dalla tripla di Cinciarini, gli ospiti tornano avanti con poco più di due minuti da giocare sul 73-75. Cantù non molla, si fa sospingere da JaJuan Johnson che tiene lì i brianzoli, ma i bianconeri azzannano la gara con le triple di Bostic e Sosa. Waters riporta la Red October al -1 con 30” da giocare, la Juve sfrutta tutti i secondi a disposizione con Sosa che tira sul ferro, ma c’è Mitchell Watt che strappa un rimbalzo vitale e la Juve riesce a far circolare il pallone negli ultimi sei secondi evitando un fallo che avrebbe regalato ai padroni di casa un ultimo possesso.

Alessandro Aita


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