Regna l’equilibrio tra Gladiator e Sicula Leonzio: i brividi nel finale non stravolgono il pari



Gladiator e Sicula Leonzio  in campo
Gladiator e Sicula Leonzio in campo

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Pareggio a reti inviolate tra Gladiator e Sicula Leonzio nello scontro del “Mario Piccirillo” di Santa Maria Capua Vetere. In oltre novanta minuti caratterizzati dal grande equilibrio, il pari col punteggio di 0-0 è il risultato più giusto tra due compagini ben strutturate. Le due retroguardie vincono i confronti con gli attacchi avversari, tanto che sono poche le occasioni create da una parte e dall’altra. Grazie a questo pareggio, i neroazzurri, quest’oggi con la terza maglia dal colore giallo evidenziatore, continuano la striscia positiva con tre risultati utili consecutivi e si assestano a 14 punti. Posizione più importante per la Sicula Leonzio che sale a quota 18 punti.

PRE-PARTITA. Teore Grimaldi conferma l’assetto a lui più congeniale del 4-3-3 ma, a differenza delle previsioni, Marzullo viene preferito al posto di D’Anna. Una delle due modifiche apportate, rispetto alle vittorie contro Sancataldese ed Aversa Normanna: l’altra è l’assenza obbligata per squalifica di Manzi, al cui posto gioca Lagnena. Altri assenti sono Mangiapia, Brogna, Gabbiano e Motta. Tante le defezioni anche per la Sicula Leonzio. L’allenatore ospite Sebastiano Catania deve fare a meno di pezzi da novanta del calibro di Porcaro, Foderaro, D’Amico, Gallon e Puntoriere. Nel suo 4-3-3, esordisce dal primo minuto Vitale, Orefice affianca Lomasto in difesa, mentre in attacco il bomber Ricciardo viene sorretto da Savanarola e Lia. Formazione rimaneggiata ma, come anticipato da Catania, “la rosa è ampia e nessuno farà rimpiangere gli assenti”.



PRIMO TEMPO. I ventuno gradi del penultimo giorno di ottobre fanno da cornice ad una delle sfide di cartello del 9° turno. Le due compagini sono consapevoli dell’importanza dell’intera posta in palio e non si sbilanciano senza motivo. Gatta indietreggia spesso la sua posizione, al fine di impostare la manovra neroazzurra da qualche metro più arretrato alla linea mediana e sfuggendo alla gabbia architettata dai siciliani. Di tiri nello specchio della porta non se ne vedono nei primi venti minuti. Da annotare tre calci d’angolo consecutivi battuti dai siciliani che vengono disattivati dalla retroguardia locale. La gara, fino a quel momento tranquilla, si accende improvvisamente al 21’, quando Gaudio spintona Donnarumma che va a sbattere con la testa sul volto di Zeoli. Si forma un capannello, con tante discussioni animate tra i giocatori delle due squadre: a farne le spese Del Sorbo e Vitale che vengono ammoniti. La partita riprende dopo qualche minuto di stand-by e conosce il primo brivido. Proiettatosi sulla trequarti con la sua instancabile spinta, l’enfant prodige classe ‘98 Donnarumma caccia dal cilindro un missile, indirizzato all’incrocio dei pali, che Vitale smanaccia in angolo con un balzo felino (23’). Momento di maggiore incisività per i neroazzurri del presidente Raffaele D’Anna che sfiorano il vantaggio con l’inzuccata centrale di Del Sorbo, su assist di Tedesco, che Vitale blocca a terra (25’). Scampato il pericolo, la Sicula Leonzio replica con lo scambio tra Savanarola e Ricciardo, capovolgimento di fronte per Candiano che conclude alto (29’). Intorno alla mezz’ora sale in cattedra Marzullo che regala agli oltre 500 sostenitori sammaritani lampi d’alta classe. Passaggi smarcanti e movenze di quello che venti anni fa avrebbe agito da fantasista, con quella maestria resa celebra da campioni del calibro di Roberto Baggio ed Alessandro Del Piero: un ruolo che va a scomparire in un calcio sempre più proteso verso la fisicità a dispetto della tecnica. I neroazzurri identificano la corsia di destra come punto debole della retroguardia bianconera ed insistono con i lanci su Anzalone che perde l’attimo fuggente in due circostanze positive. Da gran sorniona, la Sicula Leonzio aspetta ma quando si porta in attacco rischia di far male. Come al 39’, quando Savanarola pennella per Ricciardo a centro area: l’ariete ex Casertana dribbla Maraucci e Donnarumma con un “sombrero” e calcia a botta sicura. La panchina siculana è già pronta a festeggiare, quando si materializza il gesto acrobatico di Maraucci che, caduto a terra, ha la forza di alzare il piede destro. Intervento provvidenziale del roccioso difensore neroazzurro che mura la conclusione in condizioni precarie e salva il Gladiator da un goal quasi certo. Un gesto che a occhi nudi vale almeno quanto il prezzo del biglietto ed ha lo stesso di un goal. Il risultato rimane invariato sul punteggio di 0-0.

SECONDO TEMPO. La ripresa si apre con un’occasione clamorosa per i lentinesi. Sugli sviluppi del corner di Candiano, il peperino Savanarola sfugge ad Odierna e, da posizione assai invitante, si divora il vantaggio, scaraventando la sfera oltre la traversa. Le due compagini cercano spesso i due arieti Del Sorbo e Ricciardo che non hanno vita facile: fare a sportellate con marcatori fissi come Lomasto e Lagnena è missione quanto mai difficile. Sulla falsariga della prima frazione, l’equilibrio regna sovrano in uno dei match più importanti di giornata. L’arbitro Alessandro Rosami della sezione di Carrara propende per un arbitraggio all’inglese, sorvolando su diversi interventi decisi. Con la fase di stasi esistente, cerca di prendere le redini del gioco, l’esterno in versione mignon Savanarola, che a Santa Maria Capua Vetere molti ricordano per aver contribuito alla sconfitta nella finale play-off di Eccellenza 2011-2012 per mano del Città di Messina, in piena epoca Luce. Capitelli fa buona guardia e si oppone con sostanza. Di marca bianconera il nuovo tentativo di Candiano che viene smorzato dalla difesa e diventa facile preda per Zeoli (65’). Con il passare dei minuti, la Sicula Leonzio acquisisce la predominanza territoriale, così Teore Grimaldi privilegia la consistenza fisica alla qualità tecnica: agli estrosi Gatta e Marzullo subentrano Fontanarosa e Leone. Nel tentativo, invece, di sfruttare gli spazi, va letto l’ingresso di “El Diablo” Criniti al posto di un esausto Tedesco. L’adrenalina dell’ala argentina lascia subito il segno. Criniti esegue una verticalizzazione per Leone, palla al centro per Del Sorbo che ci mette la punta, in una delle sue classiche zampate. Palla indirizzata in rete ma Milizia compie un vero e proprio miracolo, deviando in corner. L’arbitro non se ne accorge ed assegna la battuta dal fondo. I padroni di casa vanno ad un passo dal vantaggio all’84’. Uscita avventata di Vitale su Leone che, da posizione laterale, crossa al centro in direzione di Criniti che perde il momento propizio per il tiro. Segue un nuovo traversone che viene rinviato da Lomasto. Grimaldi con le mani nei capelli per la chance mancata. Neroazzurri in crescendo e lo stacco imperioso di Maraucci manca di precisione, sul corner di Criniti (86’). L’ultimo brivido è di marca ospite. La punizione dalla trequarti di Savanarola sfiora il sette di qualche centimetro e non modifica più il punteggio che resta fermo sullo 0-0.

Tabellino: GLADIATOR-SICULA LEONZIO = 0-0 (parziali: 0-0; 0-0)

GLADIATOR: Zeoli, Capitelli, Donnarumma, Gatta (61’ Fontanarosa), Lagnena, Maraucci, Tedesco (78’ Criniti), Odierna, Del Sorbo, Marzullo (71’ Leone), Anzalone. In panchina: Patella, Cefariello, De Carolis, Falivene, D’Anna, De Falco. Allenatore: Teore Grimaldi

SICULA LEONZIO: Vitale, Milizia, Cacciola (78’ Mangiola), Calabrese, Lomasto, Orefice, Lia, Candiano (82’ Sangiorgio), Ricciardo, Savanarola, Gaudio (57’ Marino). In panchina: Biondi, Librizzi, Accardo, Assenzio, Patti, Cerra. Allenatore: Sebastiano Catania

ARBITRO: Alessandro Rosani della sezione di Carrara (assistenti: Diego Di Tonto e Pierangelo Pellegrini di Barletta)

NOTE: Ammoniti: Del Sorbo (G); Vitale, Cacciola (S). Angoli: 3-5. Fuorigioco: 7-3. Recupero: 1 nel primo tempo; 4 nel secondo tempo. Spettatori: 500 con dieci stoici tifosi provenienti da Lentini


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