IL DODICESIMO UOMO. Il Gladiator ed il calore della tifoseria neroazzurra ad Aversa. Sta rinascendo l’amore di Santa Maria Capua Vetere per gli Audaci



Lo striscione della Brigata Spartaco al Bisceglia di Aversa
Lo striscione della Brigata Spartaco al Bisceglia di Aversa

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Un boato è echeggiato intorno alle 16.42 ad Aversa. Non è stato un terremoto e neanche una sparatoria. Niente di tutto ciò. I decibel dell’urlo di spavento della tifoseria neroazzurra sono saliti alle stelle, appena Emilio Zeoli ha respinto il rigore di Marzano ed ha annullato ogni velleità di pareggio normanno. In quell’istante i quasi duecentocinquanta spettatori, provenienti da Santa Maria Capua Vetere, si sono liberati della preoccupazione di vedersi sfilare una vittoria assaporata per tanti minuti e si sono sgolati nel sostenere i propri beniamini, con ancor più veemenza, nei minuti finali. Un rumore assordante che ha superato di gran lunga anche le esultanze per i tre goal siglati in ordine cronologico da Maurizio Maraucci, Antonio Libero Del Sorbo e Giuseppe Anzalone.

LA RINASCITA. Di tante migliorie apportate in questi primi quattro mesi di vita, il successo più grande ottenuto dal nuovo progetto targato D’Anna-De Felice è il ritorno in pianta stabile dei tifosi sammaritani allo stadio. Nonostante l’avvio non sia stato dei migliori dal punto di vista dei risultati, la media è salita dagli ottanta stanchi del biennio Ongari agli oltre cinquecento spettatori delle prime quattro gare di campionato. Un dato da non sottovalutare, che certifica come il nuovo corso stia godendo del sostegno dei cittadini di Santa Maria Capua Vetere, non solo nel discorso sponsor ma anche nella presenza allo stadio. Peccato che i risultati siano stati solo in parte a favore del Gladiator, altrimenti è semplice intuire che la platea poteva essere ben più corposa.



Tifosi sammaritani ad Aversa
Tifosi sammaritani ad Aversa

LO SPETTACOLO DEL BISCEGLIA. Il “Mario Piccirillo” è tornato ad essere un fattore, con quella miscela di cori, striscioni, colori e quel muro a tinte nere ed azzurre che mette paura solo a guardarlo. Ma il primo vero esame di rinascita del Gladiator andava valutato nella prima trasferta appetibile per tanti. E’ ovvio che solo i folli innamorati dei colori neroazzurri avrebbero potuto sobbarcarsi le trasferte di Gela, Palmi calabra e Lamezia. Discorso contrario per il match di Aversa, il derby di Terra di Lavoro ed il primo confronto con una compagine campana. All’appuntamento del “Bisceglia”, Santa Maria Capua Vetere ha risposto presente con oltre duecentocinquanta unità, di cui tanti ultras della Brigata Spartaco che hanno dato vita ad un grande spettacolo, sin dall’ingresso sugli spalti a partire dal settimo minuto. Lo striscione “Questo è il tempo di vivere con te” è l’emblema della passione, accompagnato da una coreografia di bandierine neroazzurre e da cori che hanno fatto venire la pelle d’oca. A chi era in campo, a chi era sugli spalti, a chi era in cielo.


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