Dalla Serie A alla Lega Pro: l’Italia spaccata in due



Scala presidente del Parma
Scala presidente del Parma

Il ritorno a grandi investimenti della Serie A ha ulteriormente allargato quella forbice esistente fra massimo campionato e quello cadetto, per non parlare delle serie ancora inferiori. L’Italia è tornata ad essere uno dei Paesi in cui circola più danaro nel mondo del calcio, ben 600 milioni ed oltre spesi nell’ultima finestra di mercato, secondi al mondo solo alla ricchissima Premier League.

Nell’ultimo periodo si era parlato di grandi cambiamenti per la Lega Pro, con un main sponsor come avviene per A e B o addirittura il passaggio dei diritti tv a Sky per una cifra vicina ai 6 milioni di euro. Nulla di tutto ciò, con la Rai che dovrebbe come sempre garantire la trasmissione di posticipi e play-off sui propri canali, visibili sia su digitale terrestre che piattaforma Sky. La Lega Pro ha senza dubbio aumentato il suo appeal negli ultimi anni, complici anche i nobili fallimenti e vicissitudini di alcune delle squadre (leggi qui) che hanno scritto pagine importanti del calcio italiano, ma non solo.



In termini di sponsor fa notizia il Parma, che sulle proprie maglie può vantare la stessa sponsorizzazione per anni sulle divise del Manchester United, l’assicurazione Aon (leggi qui). Non è un caso isolato e basta dare uno sguardo alla composizione dei gironi per accorgersi che si tratta di una piccola Serie B divisa in fasce, in alcuni casi con piazze dal bacino d’utenza enorme e con stadi immensi, in alcuni casi anche superiori a prati e pubblico della Serie A.

Parma, Venezia, Livorno, Siena, Piacenza, sono solo alcune delle principali società scese fino in Lega Pro, per non parlare del girone C dove si promette battaglia e spettacolo: Foggia, Taranto, Catania, Cosenza, Lecce, Messina, Reggina, pronte ad infiammare un torneo che mai come quest’anno catturerà l’attenzione degli appassionati.

Una Serie A che è calata a livello europeo nelle statistiche di “divertimento” e in ciò che da sempre lo rendeva il campionato più bello del mondo, l’equilibrio (leggi qui il report integrale). Oggi è invece il torneo che presenta lo scarto medio più ampio fra prima e seconda (10 punti), prendendo in esame i 5 maggiori campionati europei. In testa anche nella quota salvezza, scesa a 36 punti, o nelle partite in cui entrambe le squadre vanno a segno. Inoltre, prendendo in esame gli ultimi 10 anni, sono solo 3 i club vincitori dello Scudetto nel Belpaese, al pari della Liga. Pochissime anche le sorprese fra i primi 4 posti, distribuiti nell’ultima decade fra sole 9 squadre: è il numero più basso prendendo in analisi Spagna, Francia, Belgio e Germania .

Serie A dunque che è chiamata, con i rinnovati investimenti e proprietari stranieri, a far da traino ad una Lega Pro più che mai bisognosa di avere un pubblico all’altezza, con introiti che rendano merito ad una schiera di partecipanti dall’indiscusso blasone.


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