Marcianise, un anno senza calcio: dal sogno di Bizzarro a un amore mai sbocciato con D’Anna



Il Progreditur di Marcianise resterà vuoto
Il Progreditur di Marcianise resterà vuoto

Signori si chiude. Per un anno i cancelli del Progreditur resteranno blindati. Giulio Buonpane non è riuscito nel suo intento, far ripartire il calcio marcianisano almeno dall’Eccellenza. Tempi troppo stretti per allestire squadra e cambiare denominazione (si sarebbe giocato col nome dell’Hermes Casagiove). Meglio fermarsi a riflettere, studiare strategie e ripartire. Stavolta tutti insieme. Il nuovo Sindaco Velardi, appassionato e tifoso, ha dato la massima disponibilità per far rinascere il calcio a Marcianise. Sarà la seconda volta dopo quell’estate del 2010. Bizzarro lasciò perchè non c’era una struttura compatibile con i suoi progetti, le sue ambizioni e la città non rispondeva più come prima. Una piccola frattura che si sarebbe potuta risanare perchè in fondo quel grande magnate aveva riscritto al storia gialloverde. Dalla D alla Prima Divisione (o C1 per i nostalgici) nel giro di pochi anni, sempre con la stessa ossatura della squadra andando a scovare talenti in giro per il centro-sud. Fumagalli, Murolo, Galizia, Manco, Innocenti, ma anche Tomi, D’Ambrosio, l’esperienza di Mezzacapo e quel Gaetano Poziello dalla classe infinita che avrebbe potuto giocare in B ad occhi chiusi.

Bizzarro portato in trionfo dai tifosi
Bizzarro portato in trionfo dai tifosi

Anni indimenticabili, da stropicciarsi gli occhi ogni domenica. Boccolini a guidare una corazzata, squadra che giocava a memoria e capace di far innamorare una città intera. Un paio d’anni di apprendistato in Seconda Divisione e poi assalto alla Prima con quel cambio tecnico Giacomarro-Vullo che si rivelò azzeccato. Il Real Marcianise volava, divertiva e alla fine playoff vinti con merito eliminando Vigor Lamezia e Celano. Bizzarro e i calciatori portati in trionfo, così come Giovanni Pasquariello, ds silenzioso, ma grande esperto di calcio e braccio destro del patron. Una figura determinante nei successi di quel meraviglioso Real. La parte del leone Di Napoli e compagni la fecero pure l’anno dopo in Prima con Fusi allenatore e una zona playoff mancata per una manciata di punti. Bizzarro però voleva di più. Uno stadio da ventimila posti, bar, negozi, ristoranti, centro commerciale. Un piccolo gioiello nel cuore di Marcianise. Un sogno irrealizzabile. Dopo aver giocato un anno a Caserta arriva l’agibilità del Progreditur. Ma la squadra parte male. Ammirata ne perde cinque di fila. A Reggio Emilia si rompe qualcosa con la tifoseria e allora Bizzarro inizia a pensare. Deve prima salvare la squadra affidandola a Boccolini. I risultati arrivano col contagocce, ma ad inizio girone di ritorno, grazie al prof. Varracchio, la squadra decolla e si salva con un turno d’anticipo vincendo 3-2 a Ferrara. Un 2010 eccezionale, ma incombe la minaccia del presidente che vuole andare via. E’ fermo, deciso, non torna indietro: “Lascio Marcianise, col calcio ho chiuso”.



I festeggiamenti per la C1
I festeggiamenti per la C1

Sembrano solo parole, ma alla fine è così. Il titolo di Prima Divisione sembra destinato alla Casertana, ma Bizzarro viene letteralmente boicottato dalla politica casertana e due città restano senza calcio. Una riparte dalla D, l’altra dalla Promozione. Inizia così l’era D’Anna a cui va il merito di aver rimesso il pallone in mezzo al campo. Ma quella scintilla con i tifosi non è mai scattata. Tante scelte particolari, troppo forte il ricordo di Verona, Pescara e Foggia. La realtà è difficile da accettare. Si sfiora un mezzo miracolo al primo anno di serie D, ma poi dopo due stagioni in chiaroscuro ecco la decisione che nessuno auspicava. Il titolo è del Gladiator, Marcianise senza calcio. E stavolta l’astinenza durerà un anno.


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