Panchina corta e risposte che non arrivano, la Casertana ora si interroga



Adama Diakitè non ha brillato a Teramo (Foto Scialla)
Adama Diakitè non ha brillato a Teramo (Foto Scialla)

Tornerà ad allenarsi oggi pomeriggio la Casertana in vista del posticipo della 16^ giornata di andata in programma lunedì sera col Messina. Prima di tutto bisognerà battere i siciliani per godersi un Natale sereno, consolidare il primo posto (che potrebbe essere nuovamente incrementato viste le gare affatto semplici delle dirette concorrenti) e rimandare tutti i quesiti al giorno 27 lasciandosi così alle spalle le due sconfitte in quattro giorni. Sì perché di domande la dirigenza e il tecnico se ne stanno facendo e se le continueranno a fare. A maggior ragione dopo la prestazione ed eliminazione dalla Coppa Italia. Il ko di Teramo sia chiaro, forse non dove essere preso come una bocciatura perché in fondo quel trofeo può portarti via energie mentali (prossimo turno sarebbe stato col Siena) e qualche rischio infortunio (Varsi ha rimediato un taglio al labbro, l’anno scorso Cruciani si ruppe la spalla).

Però ha dato fastidio il modo in cui è arrivato perché la Casertana, piena zeppa di seconde linee (e non si offendessero) e giovani desiderosi di mettersi in mostra, è durata praticamente trentacinque minuti. Ha prima sprecato sotto porta, poi si è portata in vantaggio con De Angelis e infine ha subito in soli cinque minuti un micidiale uno-due dalla giovane truppa di Vivarini. La qualificazione era tranquillamente a portata di mano e avrebbe gratificato i presenti in campo. Invece blackout improvviso. Luce spenta e tanti saluti. Inevitabilmente sono arrivate alcune bocciature o se preferite alcuni giudizi sospesi. Romaniello si aspettava risposte concrete dai vari Ciotola, Diakitè, Kuseta e si è ritrovato (un po’ per scelta un po’ per necessità) con una panchina corta, forse pure fin troppo.



Ciotola non è ancora riuscito ad esprimersi sui suoi livelli (Foto Scialla)
Ciotola non è ancora riuscito ad esprimersi sui suoi livelli (Foto Scialla)

A questo punto bisognerà capire che fare da grande: intervenire sul mercato con la speranza di giocarsi le chance per qualcosa di importante (che possono essere anche i playoff) o restare così lasciandosi trasportare dalla corrente? Ormai la salvezza non dovrebbe essere un problema e l’idea di continuare a ballare perché lo si sta già facendo stuzzica tutto l’ambiente. Al di là delle dichiarazioni di facciata della dirigenza che appare intenzionata a non  rinforzare l’organico, saranno decisive le due gare contro Messina e Paganese, ampiamente alla portata di questa Casertana, per capire realmente dove ci si potrà spingere. Un paio di idee (e nomi) già si conoscono, ma al momento opportuno dovranno essere concretizzate.

Inevitabilmente qualcuno dovrà salutare perché non si può avere un organico composto da 28-30 calciatori e allora qualcuno ha bisogno di crescere e fare esperienza altrove, magari in un club di fascia diversa in cui giocherebbe con maggiore continuità. Altri dovranno guardarsi intorno e aspettare i segnali di un mercato che aprirà solo ad inizio gennaio, ma che di fatto è già iniziato. Per crescere bisogna fare un passo avanti e scegliere. E anche per la Casertana è arrivato il momento delle scelte.


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