Castaldo e De Vincenzo, la meglio gioventù gialloblù: garra e corsa per la Sessana



Osvaldo De Vincenzo con la maglia della Sessana (foto Armando Serpe)
Osvaldo De Vincenzo con la maglia della Sessana (foto Armando Serpe)

Il segreto di una squadra per imporsi in una categoria difficile come l’Eccellenza non è mai uno solo; oltre al gruppo, oltre ai campioni, all’organizzazione e ad un grande pubblico, c’è bisogno anche di giovani under già pronti ad affrontare le difficoltà della categoria e a misurarsi con atleti maturi, dopo tanti anni di calcio giovanile. La fortuna della Sessana l’hanno fatta anche due ragazzi come Osvaldo De Vincenzo e Ciro Castaldo.

Il primo è uno dei pochi calciatori sessani in rosa; esterno basso mancino, classe ’96, che ha iniziato proprio a Sessana Aurunca la sua carriera calcistica prima di trasferirsi al Napoli all’età di soli 9 anni. Nel club azzurro ha fatto tutta la trafila dagli Esordienti Regionali agli Allievi Nazionali, con una grande annata quando era con i Giovanissimi Nazionali che vinsero la Viareggio Cup e persero solo in finale con la Fiorentina lo scudetto. Dopo l’esperienza partenopea è passato all’Aversa Normanna (ancora proprietaria del suo cartellino) disputando due anni nella Beretti Nazionale, prima di rispondere alla chiamata della squadra della sua città.



Ritorno in patria. Arrivato in prestito al club gialloblù, Osvaldo De Vincenzo ha disputato un’ottima stagione, collezionando ben 27 presenze stagionali, risultando essere il difensore più impiegato dal mister Ricciardi con un totale di 2282 minuti in campo. Non è stato difficile per lui scegliere di tornare nella Sessana: “Più che un arrivo a Sessa – esordisce il terzino – per me è stato un ritorno in patria; sin dall’anno scorso ebbi dei contatti con la Sessana a metà campionato ma avevo le idee ben chiare e volevo terminare la prima annata di Beretti con l’Aversa. Subito dopo la promozione in Eccellenza venni contattato dalla società, in primis dal presidente e dal mister Ricciardi persone con cui ho un rapporto bellissimo, a questo punto non ho esitato ad accettare, nonostante avessi richieste anche da altre squadre del nostro girone, ed avere la possibilità di cominciare la mia carriera tra i ‘grandi’ nel paese che amo. Arrivato a fine agosto per problemi burocratici mi sono dato subito da fare per sudarmi un posto da titolare nella squadra ed il mister ha subito creduto in me schierandomi titolare già dalla prima partita di Coppa Italia; abbiamo disputato un eccellente girone di andata sorprendendo tutti gli addetti ai lavori ed ho tutte le partite da titolare, ma come ogni calciatore della mia età ad un certo punto della stagione ho avuto un calo fisico ma soprattutto mentale non essendo abituato a certi stress. Per circa un mese sono partito sempre dalla panchina, ma non sono un tipo che molla, perciò dando il massimo negli allenamenti e mettendomi in sesto sono riuscito a riprendermi il posto da titolare ricambiando la fiducia del mister.  Come prima esperienza è stata un’annata fantastica ma mi manca qualcosa, si vorrei la finalissima nazionale per coronare quel nostro sogno, il sogno di un intero paese…”.

Sessano DOC. Giocare per il proprio paese è un onore che non capita a tutti, ma comporta anche delle responsabilità maggiori: Da sessano DOC è un emozione indescrivibile indossare questa maglia e la cosa più bella è poter lottare nel campo insieme ai miei compagni per dare soddisfazioni a tutto il paese. Da sessano sento di avere maggiori responsabilità nonostante sia tra i più giovani della squadra, anche la più semplice amichevole la sento come una finale, perché quando hai in petto lo stemma del tuo paese non puoi fare altrimenti. Abbiamo preparato alla grande la partita contro il Volla, il mister e tutto lo staff hanno saputo darci le giuste motivazioni e la giusta carica, anche se ad un certo punto della stagione non esistono più schemi non esiste la forma fisica, ma, secondo me, contano il cuore, la grinta e l’attaccamento alla propria maglia. È stata una giornata indimenticabile, e voglio ringraziare tutte le persone presenti al campo ma soprattutto quei tifosi che ci trasmettono il loro calore nei momenti anche più difficili. Entrare nel campo e vedere gli spalti pieni e sentire le urla dei tifosi è stato incredibile, avevo il cuore a mille prima di toccare il primo pallone, abbiamo lottato per 90’ minuti e la nostra soddisfazione è arrivata, è stata davvero dura anche per la compattezza della squadra avversaria. Per non parlare poi dei festeggiamenti post partita, non nascondo che dopo la vittoria qualche lacrima non sia scesa per la felicità immensa della vittoria di questa finale”.

Una squadra Eccellente. Poi l’attenzione si sposta sul gruppo che ha condotto la Sessana a giocarsi queste finali per accedere in D: Al mio arrivo nel gruppo sono stato accolto nel migliore dei modi, ho subito legato con tutti e mi hanno fatto sentire da subito in famiglia. In squadra abbiamo gente del calibro di Camorani , Fava, Rosi dei veri professionisti, ma non mi hanno fatto sentire a disagio per loro bravura anche perchè negli ultimi anni passati con il Napoli ho avuto la fortuna di poter fare alcuni allenamenti con la prima squadra quando ancora c’erano Cavani, Lavezzi e Hamsik; sicuramente molto diverso è averli per un’annata intera al tuo fianco, da loro cerco di prendere sempre il meglio e farne tesoro per il mio futuro, sanno rapportarsi con i giovani e farti crescere sotto ogni punto di vista, non è da poco giocare con loro. Poi c’è il mister che è stato tra i primi a volermi fortemente; mi è stato molto vicino nel percorso dell’ottenimento del prestito, lo conosco solo da un anno, ma mi ha insegnato molto soprattutto tatticamente. Poi nel periodo in cui non giocavo mi faceva capire che in queste categorie non si molla un attimo mentalmente e fisicamente, e da lì ho cambiato totalmente registro, posso solo ringraziarlo per avermi dato la possibilità di aver fatto un annata del genere. Infine un grosso plauso agli artefici di tutto, i dirigenti che hanno reso possibile questo sogno. Spero continuino a portare il territorio in palcoscenici che davvero merita; voglio quindi ringraziare ogni membro della solida società in cui gioco per avermi dato l’onore di indossare questa maglia”.

Di finale in finale. Il pensiero principale va però alla sfida con la Vibonese, penultimo ostacolo verso la gloria: “C’è la voglia giusta per affrontare questa gara , ciò che può rasserenarci è il fattore campo di cui usufruiremo nella gara di ritorno. In settimana ho visto un gruppo ancora più unito con tanta voglia di fare , con i nostri big a darci sempre una mano e spiegarci come affrontare la gara. Poi – conclude De Vincenzo – ci sono i nostri meravigliosi tifosi che ci seguono ovunque, sono sempre stati presenti in ogni trasferta e lo faranno anche domenica. Io vivo qui, e nel paese c’è molta euforia già sono pronti i pullman per raggiungerci, saranno in numerosi. So che la Vibonese è un’ottima squadra però il mio motto personale è questo, rispetto per tutti ma paura di nessuno.

Ciro Castaldo con la maglia della Sessana (foto Antimo Cusano)
Ciro Castaldo con la maglia della Sessana (foto Antimo Cusano)

Ciro Castaldo è stato uno degli innesti del mercato invernale della Sessana. Roccioso difensore, classe ’97, proviene dall’Arzanese con la quale ha cominciato nelle giovanili per poi esordire in Serie D. A dicembre è arrivato in gialloblù in prestito ed in poco tempo ha conquistato il posto da titolare, senza più lasciarlo, nonostante non giochi nel suo ruolo naturale; infatti nasce come difensore centrale, ma è stato adattato basso a destra nello scacchiere tattico di mister Ricciardi.

Inizio difficile. L’esordio in gialloblù non è stato dei più fortunati per il calciatore originario di Ponticelli. Era la prima giornata del girone di ritorno e la Sessana, imbattuta fino ad allora, fu sconfitta nettamente in casa dal Portici: “L’avvio non è stato un granché, anche perché dovevo adattarmi ad un ruolo non mio; quindi le prime prestazioni non sono state di alto livello, poi però con la fatica e con l’impegno in settimana negli allenamenti, ho iniziato ad entrare nei meccanismi della squadra e in automatico le mie prestazioni hanno cominciato a salire di livello, ma questo è anche merito del gruppo che non mi ha mai messo sotto pressione, dandomi fiducia e tempo per ambientarmi. Grande merito va anche a mister Ricciardi che è una persona aperta e sincera, pronto ad ascoltarti e ad aiutarti per qualsiasi problema. Di partita in partita ci ha dato la carica giusta e se siamo arrivati a questo punto è soprattutto merito suo”.

Avventura a Sessa Aurunca. In questi mesi in terra aurunca le sue prestazioni sono salite di livello partita dopo partita; in tanti casi ha mostrato una qualità e soprattutto una sicurezza non proprio scontata per un classe ’97. L’ambientamento è avvenuto prima del previsto e ora Ciro è una pedina fondamentale per il tecnico gialloblù: “La mia avventura calcistica è iniziata nelle giovanili dell’Arzanese fino ad esordire in Serie D sempre con il club di Arzano; poi sono venuto in prestito qui a Sessa Aurunca dove c’erano già dei miei conterranei come il direttore Improta, Mignogna e De Bernardo ed insieme a me è arrivato anche Rossi, anch’egli di Ponticelli. La Sessana è davvero una bella società, non posso proprio lamentarmi. Invece riguardo alla squadra posso dire che il gruppo è davvero compatto, siamo tutti uniti e pronti ad aiutarci l’uno con l’altro. Abbiamo fatto uno splendido percorso e con la vittoria di domenica con il Volla abbiamo fatto capire cosa abbiamo in testa e cosa vogliamo, non serve aggiungere altro”.

Consapevoli della propria forza. Mancano ormai meno di 48 ore alla sfida di Vibo Valentia: “Domenica ci aspetta quest’altra finale con la Vibonese, di sicuro non sarà una partita semplice visto il rango dei nostri avversari, ma siamo sicuri di noi e della nostra forza. I tifosi ci stanno vicini sempre come la società; loro sono i primi a meritare questa soddisfazione, noi dobbiamo solo essere concentrati e pensare a dare il massimo. Come sempre il campo sarà il giudice, che vinca il migliore”.


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